D’Angelo, un anno dopo l’addio al vetriolo scocca l’ora del ritorno all’Avellino

Le reazioni alla notizia del colpo di mercato dei biancoverdi

D'Angelo Avellino Reggiana
2 Gennaio 2023

Redazione - Autore

Un anno dopo ecco il ritorno che nessuno ad Avellino si sarebbe mai immaginato, quello di Sonny D’Angelo. Con un blitz di mercato il club biancoverde sta per riabbracciare il centrocampista palermitano, ormai prossimo a salutare la Reggiana per vivere la sua seconda avventura in carriera in Irpinia. Lunedì 2 gennaio, infatti, D’Angelo è arrivato al Partenio per sostenere il primo allenamento agli ordini di Stefano Rastelli. Un colpo importante, come detto, per il mercato della squadra irpina, che vuole regalarsi una seconda parte di stagione da protagonista.

Il mancato rinnovo e il sarcasmo di Di Somma: “D’Angelo? Conosco solo Nino…”

Lo scorso gennaio D’Angelo, in scadenza di contratto, aveva salutato per trasferirsi alla Reggiana andando via non senza polemiche. Un addio, ora rivelatosi un arrivederci, che aveva fatto discutere perché D’Angelo era stato il miglior giocatore della stagione 2020/2021: 39 presenze e 10 gol tra campionato e playoff, conclusi con l’eliminazione in semifinale per mano del Padova. Decisivo negli ottavi di finale contro il ‘suo’ Palermo.

Nell’estate del 2021, nel corso del ritiro a Roccaraso, D’Angelo aveva palesato tramite la sua agente Lara Palmegiani la volontà di restare all’Avellino chiedendo il rinnovo e l’adeguamento del contratto in scadenza. La società tentennò e quando D’Angelo scelse di andare via per un’esperienza di vita al Nord, pure poiché deluso per il mancato accordo, il direttore sportivo Di Somma ironizzò: “D’Angelo? Conosco solo Nino”. Poche giornate dopo fu esonerato insieme all’allenatore Piero Braglia.

La riprova di una frattura interna che si estese alla piazza divisa in due blocchi. In tanti imputarono a Di Somma di aver commesso un errore madornale nel non prolungare il contratto di D’Angelo a tempo debito (così come ad altri calciatori) avendo dilapidato un patrimonio tecnico ed economico per la società ma non furono pochi anche coloro che si schierarono dalla parte del diesse bollando D’Angelo come ‘mercenario’. Polemiche sui social e addio al vetriolo anche in seguito alla conferenza stampa di presentazione di D’Angelo alla Reggiana in cui il palermitano rivendicò la scelta anche per la storia della Reggiana. Parole viste da una parte dei tifosi come volte a sminuire il blasone dell’Avellino.

Il primo colpo di mercato dell’Avellino dopo i rinnovi di De Vito col giusto timing

Via Di Somma, altro ritorno. Quello di Enzo De Vito. E la linea è cambiata. Non è un caso che la chiusura dell’affare D’Angelo arrivi nel giorno dei rinnovi di Pane (sino al 2026), Rizzo (2025, altro assistito della Palmegiani) e Matera (2024) in controtendenza rispetto alla scorsa stagione quando, oltre ad aver perso D’Angelo, l’Avellino si ridusse a gennaio per l’adeguamento del contratto di Carriero e l’estensione della durata dei vincoli in essere con Tito, Aloi e Silvestri (questi ultimi via messi alla porta pochi mesi dopo).

Programmazione è diventata la parola d’ordine. La società ha fatto tesoro dei suoi errori, guidata dal nuovo direttore sportivo e sta ripatrimonializzando l’organico, appesantito da ingaggi pesanti con conseguente difficoltà di cedere i giocatori. Dopo De Vito, Rastelli e Trotta ecco un altro ritorno perché in fondo non sono pochi i giocatori che creano con l’Avellino un legame viscerale accogliendo con piacere la possibilità di tornare, come nel caso di D’Angelo. Senza voler scomodare altri ritorni eccellenti come quelli di Sbaffo e Biancolino.

Avellino D'Agostino Rastelli De Vito

Le reazioni della piazza che sogna un ruolo da outsider

Sui social e in città la notizia del ritorno di D’Angelo ha diviso come quella della sua partenza. C’è chi lo reputa un grande colpo. C’è chi invece non gli ha perdonato di essere andato via. Intanto, l’Avellino, che saluterà Franco e Garetto, piazza il primo colpo in entrata. La piazza, passata dalla contestazione prima della partita con l’Audace Cerignola, che costò la panchina a Taurino, all’entusiasmo per i sei risultati utili consecutivi inanellati da Rastelli ora attende una risposta sul campo da D’Angelo che a Reggio Emilia non è riuscito a trovare lo spazio che avrebbe desiderato.

A cura di Marco Festa