Baldini: “I miei ragazzi hanno l’entusiasmo dei bambini. Zeman? Un maestro”

Dopo la vittoria contro la Vibonese, Baldini aspetta il Foggia al Massimino, per una gara dal sapore speciale

Baldini, Catania
13 Novembre 2021

Redazione - Autore

É un Francesco Baldini abbastanza fiducioso, quello che si presenta in conferenza stampa alla vigilia di Catania-Foggia. Una sfida di grande importanza nonostante le numerose defezioni: “Stiamo bene, abbiamo vinto una partita di sofferenza contro la Vibonese ma ce la aspettavamo esattamente così. Mancherà tanta gente: Moro in nazionale, Russotto, Zanchi e Claiton squalificati, Pinto, Piccolo, Greco e Frisenna infortunati. Sono comunque convinto che la squadra può ottenere risultato”.

Un risultato che inevitabilmente passerà anche dall’entusiasmo del pubblico casalingo: “Abbiamo instaurato un legame importante con i tifosi, non vogliamo mai mancare d’impegno e cattiveria agonistica. Loro ci hanno permesso di andare avanti e vogliamo coltivare questa cosa”.

Baldini e il… ritorno al futuro: la sfida nella sfida contro Zeman

Spazio anche ai punti di domanda riguardo la formazione, sulla quale l’allenatore rossazzurro preferisce non sbilanciarsi: “Tra Albertini e Ropolo il primo ha gamba in fase di spinta mentre il secondo é più difensore. Non voglio però dare vantaggi agli avversari quindi non mi sbilancerò. Maldonado? É pronto per il rientro l’ho fatto riposare apposta quindi ci sarà“.

Una sfida comunque speciale per Baldini che incontrerà Zeman, suo allenatore ai tempi del Napoli e motivo per lui di grande ispirazione: “Quell’anno lì (2000-2001), facevo il capitano ed il più grande rammarico fu proprio il suo esonero immeritato dopo un pareggio a Perugia, non si può pensare di prendere Zeman per tenerlo cinque partite, é un maestro perché da lui ho imparato tanto. Ho sempre pensato che fosse molto avanti con i tempi, ai concetti utilizzati da Guardiola in maniera molto netta quali pressing alto appena persa palla, un certo tipo di lavoro in possesso palla, lui lavorava trent’anni fa, peccato averlo avuto per poco tempo”.

Una parentesi breve che però é piena di aneddoti personali: “Anche se sembra molto burbero é una persona molto simpatica, che ride spesso. Gli aneddoti ci sono dal punto di vista lavorativo, non ho mai sofferto una preparazione come con lui, tra i gradoni e la prova estenuante di un movimento per un’ora e mezza, fino ad arrivare a quando, in allenamento, non contento, si sedette sopra un pallone e non parlò per un’ora, salvo poi riprendere la seduta come nulla fosse successo: eravamo increduli, immobili per un’ora intera, dopo la quale ci diede spiegazioni. Pretende tantissimo e lo ammiro”.

I recuperi di Pinto e Piccolo

“Li ho sentiti ieri, si stanno curando, se la fisioterapia e le cure vanno bene ci vorrà una decina di giorni. Su Piccolo dobbiamo avere pazienza perché ha fatto un intervento al ginocchio, il lavoro procede per entrambi“. Invece sulla possibilità di impiegare Kevin Biondi mezzala invece, Baldini ha chiarito: “È una possibilità concreta perché lui è un jolly. Posso schierarlo anche esterno d’attacco. D’altronde non si ragiona più sugli undici titolari ormai ma ci si basa su sedici elementi per partita perché i cambi sono fondamentali. Lui è assolutamente uno da tenere in considerazione”.

Sul sentimento predominante tra il rammarico di non avere Moro a disposizione e la felicità di vederlo in nazionale, nessun dubbio: “Assolutamente prevale in me la felicità di vederlo in azzurro. Luca è lì per tanti meriti suoi ma non dimentichiamo quelli della squadra. Il Moro in nazionale ha una valenza importante per tutti perché sfrutta al meglio il lavoro di questi ragazzi “.

Chiosa finale su Tropea e Panarello, volti nuovi nella lista dei convocati: “Tropea è un esterno d’attacco e può fare anche il terzino o giocare a tutta fascia. Ha molta intensità con grandi margini di miglioramento. Panarello è un difensore che sta facendo molto bene in Primavera, sono molto felice di questa convocazione, è un riconoscimento meritato”.