Palermo, Baldini verso l’Entella: “In campo i soldi non contano. Brunori? Di un’altra categoria”

"Senza quel pubblico, con la Triestina avremmo perso"

Baldini Palermo
16 Maggio 2022

Redazione - Autore

Dopo aver passato il turno contro la Triestina, il Palermo di Baldini si prepara ad affrontare la Virtus Entella. L’allenatore rosanero in conferenza stampa alla vigilia della gara di andata ha parlato così dell’imminente sfida. “Uno può vedere la partita da diverse angolazioni, io devo farlo per le cose che conosco, che mi dice la mia esperienza.

Ci sono anche gli avversari e con la Triestina, quando hanno giocato senza pensare al risultato, ci hanno messo in difficoltà. La nota positiva è che ci hanno fatto gol al 77’, poi in 19 minuti non abbiamo subito un tiro in porta. Siamo cresciuti con l’ingresso di Soleri e abbiamo pareggiato con Luperini. Nel momento più difficile, la squadra è riuscita a stare corta e ha saputo soffrire. Prendiamo di buono quel che riusciamo a vedere”.

Baldini Palermo

Baldini e il suo Palermo: “Contro l’Entella ce la giocheremo”

“Il calcio è la passione e la passione è la gente. Più gente hai dalla nostra parte, più dai te stesso. Con la Triestina non abbiamo giocato bene, ma senza quel pubblico avremmo perso. Non è vero che ti mette paura, quella ce l’hanno i giocatori che non hanno la passione, il fuoco, quelli che vivacchiano. Io non vedo certe cose nel Palermo e sono ben felice di allenare questo gruppo.

Brunori ha fatto 25 gol, non so per quante domeniche di fila abbia segnato. La cosa importante, quando non segna, è che ci siano altri giocatori a farlo. A noi interessa il Palermo, Brunori è un giocatore che in questa categoria non c’entra nulla e per lui, sbloccarsi, deve essere l’ultimo pensiero.

Palermo Brunori
Credit Foto: Pasquale Ponente

L’Entella ha speso più del Palermo, più della Reggiana, quindi volevano risalire subito. Il campo ha detto che non è così, hanno perso 4-0 con una neopromossa come il Montevarchi e 1-0 col Grosseto che è retrocesso. In campo, i soldi non contano. Contano le persone e loro hanno dimostrato di avere giocatori che per la categoria sono un lusso. Noi ce l’andiamo a giocare, a me interessa solo la mia squadra, che deve avere la personalità per giocare in base alle caratteristiche nostre”.

Modulo ed emozioni

“Sono venuto e ho cercato di dare alla squadra delle idee legate sì al modulo, ma anche a delle emozioni: cercare di vincere o perdere tutti insieme, cercare di migliorare per evitare le sconfitte e cercare di prendere le vittorie come un buon viatico, perché la partita dopo è sempre un’incognita. Ho sempre legato la tattica alla partecipazione emozionale. Quando siamo andati tutti da Santa Rosalia non è stato per pregare per la vittoria dei play-off, ma per cultura, per raccontare la storia di questa città. Qui, dove le persone sono povere, ci si attacca alla speranza e alla fede. Anche nel calcio, ci sono persone che credono che la fede sia importante. Io ne faccio parte.

baldini palermo

Sono due assenze importanti, una per l’Entella e una per il Palermo. Noi abbiamo la fortuna di ritrovare il nostro capitano nella partita di ritorno, ma sono entrambi fondamentali. Noi abbiamo sempre cercato di sopperire alle assenze, non è facile per chi gioca meno perché ha meno condizione. Chiunque giochi darà l’anima.

Volpe era un ragazzino nel mio Empoli, si è quasi sempre allenato con me in quella stagione. Era sveglio, molto promettente. Poi l’ho perso di vista e l’ho ritrovato in panchina all’Entella. Ultimamente l’ho trovato in aeroporto e oggi lo trovo di fronte, il tempo passa. Bene per entrambi”.

Il ritorno sarà al Barbera…

“Questo, il sorteggio con la Triestina, il rigore parato… Sono tutte situazioni che ti fanno capire che il destino c’è. Non cerco di approfittarne, né di parlarne in maniera scaramantica o superficiale. Cerco di pregare facendo il mio lavoro, per avere da parte dei miei giocatori anche una piccola possibilità di sapere che ci giocherà, darà qualcosa in più. Abbiamo cercato di legare il nostro modo di fare alle nostre emozioni, questo ci fa crescere l’autostima. Un avversario vale l’altro e comunque vada, è bello lavorare in questo modo. Non sono scaramantico, parlo di fede. Comunque andrà, stiamo facendo qualcosa di importante. Sono fermamente convinto che arriveremo alla fine. Il 12 giugno si vedrà come andrà a finire.

In quella partita andarono su con un gol al 90’, tra l’altro in fuorigioco, ma non vivo per nessun riscatto. Vivo alla giornata, cerco di trovarmi delle soddisfazioni nei rapporti di amicizia e di lavoro. Cerco di regalarmi questo modo di stare insieme per non sentirmi triste e depresso. Nella nostra società, se non si riesce a vivere in questo modo, prima o poi si passa da questi brutti pensieri. Invece così faccio vivere bene la mia famiglia e vivo bene io”.