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Baldini, da Palermo a Pescara. Stessa regola: “Vinceremo i playoff”

Silvio Baldini, allenatore del Pescara (Credit_ Mucciante_Pescara) _ www.lacasadic.com

Silvio Baldini, allenatore del Pescara (Credit_ Mucciante_Pescara) _ www.lacasadic.com

L’allenatore del Pescara crede nell’impresa: riportare gli abruzzesi in B dopo 4 anni.

“Credere in se stessi è la metà della battaglia”, diceva il grande Muhammad Ali, che ha costruito un’intera carriera sulla sua personalità e sicurezza. Queste parole probabilmente risuonano in continuazione nella mente di Silvio Baldini che di carattere durante la sua carriera ha dimostrato di averne e di saperlo trasmettere alle sue squadre.

Durante la conferenza alla vigilia del match contro la Pianese (pratica archiviata 2-1), l’allenatore di Massa ha espresso tutta la sua convinzione nel voler centrare l’obiettivo promozione, con un cammino insidioso da percorrere ma alla portata dei suoi ragazzi: “Sono convinto, anche se sembrerò arrogante e non lo sono, che vinceremo i playoff perché abbiamo fatto un grande lavoro, nel girone d’ andata eravamo campioni d’ inverno”.

In effetti durante la prima parte di stagione la squadra pareva lanciata verso una promozione diretta ma una flessione di rendimento al giro di boa del campionato ha compromesso l’obiettivo che tuttavia è ancora alla portata dei biancazzurri.

In ogni caso, avere fede è prerogativa degli audaci. E lui, Silvio, non l’ha mai persa. Nemmeno quando era a Palermo (quando vinse i playoff) e poi al Crotone.

Una lunga carriera e la passione smisurata per il suo lavoro

Baldini ha iniziato presto la sua carriera da allenatore. Per la precisione, a 26 anni inizia la sua scalata dai dilettanti arrivando al sogno della Serie A, coronamento della dedizione e dello spirito di sacrificio che lo contraddistingue e lo porta a vivere il calcio con passione pura. Nel mondo del pallone oggi il denaro e i risultati sono il fulcro di tutto, ma non per lui: “Non ho mai desiderato essere ricco, i ricchi si adagiano, a me piace combattere per le piccole conquiste di ogni giorno”. E questo lo ha dimostrato non solo con le parole, ma con i fatti, quando nel 2017 pur di tornare ad allenare dopo sei anni di inattività firmò un contratto con la Carrarese che non prevedeva stipendio, ma soltanto un bonus promozione. Un uomo più unico che raro, nel bene e nel male.

La gioia dopo la vittoria sul Milan Futuro del Novembre 2024 rispecchia alla perfezione la filosofia di mister Baldini e la sua missione di trasmettere i suoi valori alla squadra: “E’ stato troppo bello, la passione che ci hanno messo i ragazzi contro gente che ha presenze in serie A e in Champions, alcuni dei miei sono al minimo sindacale con 30.000 euro l’ anno, dall’ altra parte c’è chi ne guadagna 250, 300 mila”. Immensa la soddisfazione per aver avuto la meglio su una squadra più blasonata e quotata, una cosa che per l’allenatore va oltre i 3 punti, è stato Davide che batte Golia, “in campo la differenza di valori non si è vista, si è visto il lavoro”.

Silvio Baldini, allenatore del Pescara, dopo l'espulsione, screen | lacasadic.com
Silvio Baldini, allenatore del Pescara, dopo l’espulsione, screen | lacasadic.com

Tra sogni e consapevolezza, la comunicazione di Baldini

Non nasconde mai le sue ambizioni e la sua voglia di centrare l’obiettivo, ha sempre dichiarato con fermezza la sua convinzione di poter arrivare in fondo, e le sue parole hanno risuonato sempre come un monito per le sue squadre: “Arriveremo in fondo alla competizione. Io credo che il destino combinato a una serie di cose possa portare il Palermo in serie B” parole che risultarono profetiche con la promozione dei rosanero a fine campionato nella stagione 2021-22 che gli valse la conquista della panchina d’oro Serie C.

E chissà se anche in questa stagione la profezia diventerà realtà. Un sognatore carismatico come lui è certamente il faro della squadra che crede nei suoi insegnamenti e il rapporto umano che instaura con i suoi giocatori può essere determinante nel compiere un impresa e realizzare il sogno chiamato Serie B.

A cura di Simone Chirinu