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Banchieri: “Non è vietato sognare il doppio salto per l’Avellino, Cagnano ha il potenziale da Serie A”

Banchieri, allenatore Messina, copertina, screen

Banchieri, allenatore Messina, copertina, screen www.lacasadic.com

Le parole dell’allenatore torinese a Il Mattino

Simone Banchiere, dopo la retrocessione con il Messina, è tornato a parlare. Nel corso dell’intervista, l’ex allenatore di Novara e Vis Pesaro ha elogiato la stagione dell’Avellino spendendo parole di stima per il suo ex giocatore Cagnano che è stato una pedina fondamentale nello scacchiere di Biancolino.

L’ex allenatore del Messina ha parlato così proprio del classe ’98: “Ha il potenziale per ambire a un futuro in Serie A”. Banchieri è, infatti, l’allenatore con cui il terzino lombardo, tra le stagioni 2019/20 e 2020/21, ha giocato più partite (56), segnato più gol (2) e offerto più assist (2) fino ad oggi in carriera.

L’allenatore ha commentato la sua stagione dopo il trasferimento dell’ex prodotto del settore giovanile, arrivato all’Avellino nel mercato di gennaio, dove si è ritagliato un posto da titolare sin da subito: “Non mi sorprende perché è un giocatore di grandissima prospettiva, molto forte, un ragazzo speciale. Quando l’Avellino è stato promosso mi ha videochiamato con un altro mio ex giocatore, Panico: mi ha gratificato avere questo attestato di affetto. Creare dei rapporti che durano nel tempo con i ragazzi, vederli crescere è vincere è motivo di grande soddisfazione. Andrea ha gamba e piede; viene da un percorso formativo importante con l’Inter, con cui ha conquistato lo scudetto Primavera nel 2017. Cagnano ha capacità fisiche e tecnico-tattiche di primo livello e, all’occorrenza, può disimpegnarsi bene anche come centrale: con me è capitato e se l’è cavata alla grande”.

Sulla prossima stagione, invece: “La Serie B è assolutamente alla sua portata. È in fase di decollo. Il meglio deve ancora venire. Ha ampi margini di miglioramento. “A livello caratteriale ha coraggio e personalità. Petto in fuori, paura di nessuno, ormai lo conoscete bene. Sono caratteristiche che lo aiuteranno ad affermarsi sempre più. Aver avuto la fortuna di arrivare in una piazza come Avellino, dove si respira calcio, ha accelerato questo processo”.

“Complimenti a Biancolino che ha dato un’identità alla squadra”

L’allenatore torinese si è poi complimentato con Biancolino per il grande lavoro svolto: “È stato bravissimo a rimettere in carreggiata una squadra forte. L’Avellino si era smarrito a inizio campionato, lui è stato capace di dargli un’identità di gioco chiara, principi chiari. Ha fatto un lavoro eccezionale”.

Banchieri ha le idee chiare su che tipo di giovani possano fare la differenza in Serie B: “Devono avere grande personalità, passo e fisicità; capacità di cambiare passo. Credo che la Juve Stabia sia un esempio rispetto ai giovani, con le peculiarità sopra elencate, che possono contribuire a fare benissimo. Cito poi tre ragazzi che ho avuto il piacere di aiutare a imporsi, ovvero Bellich, che è arrivato in semifinale playoff con la Juve Stabia; Barbieri e Moretti, che si stanno giocano la A con la Cremonese. Hanno quel mix di qualità che li rendono il tipo di under che serve per fare la differenza in Serie B”.

Raffaele Biancolino in conferenza stampa - www.lacasadic.com
Raffaele Biancolino in conferenza stampa – www.lacasadic.com

“L’Avellino è forte, con una programmazione seria tutto è possibile”

L’ex allenatore del Novara ha spiegato la propria visione sulla costruzione dell’Avellino per la prossima stagione: “Lungi da me dare consigli a una proprietà e a un operatore di mercato così capaci ma, fossi in loro, punterei su chi ha vinto. L’Avellino ha una squadra con al suo interno già tanti giocatori di B. La Juve Stabia torna di nuovo utile come esempio per far capire che confermando lo zoccolo duro si può cavalcare un’onda di entusiasmo e coesione che ti porta lontano. È più al secondo anno di B che qualche aggiustamento in più è producente. Chi smantella inseguendo nomi di categoria non sempre ha i risultati che spera”.

In conclusione, Banchieri ha dichiarato: “Partendo da una programmazione seria alle spalle tutto è possibile. Non è vietato sognare il doppio salto. Una cosa è certa: Avellino, Messina, Catania e Palermo, questo tipo di grandi piazza del Sud, sono da Serie A. Oggi non ci sono, ma hanno contesti tali da far sì che rappresenterebbero delle realtà all’altezza del massimo palcoscenico del calcio italiano”.