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Il Bari può essere promosso in Serie A? Ecco cosa dice il regolamento

Se il Bari dovesse essere promosso in Serie A lo cederemo a qualcuno che ci darà garanzie. Non lo lasceremmo in mani sbagliate“. Questo il refrain ribadito più volte negli scorsi mesi da Aurelio e Luigi De Laurentiis sul futuro del club biancorosso, promosso nell’estate 2022 dalla C alla B. Il club biancorosso non è riuscito ad accedere direttamente alla Serie A, ma sta provando la scalata tramite i playoff. La squadra di Mignani affronterà il Cagliari di Ranieri al San Nicola per il ritorno della finale. Ma il Bari, club di proprietà della Filmauro alla pari del Napoli, può essere promosso in A a norma di regolamento?

Bari promosso in A? Ecco cosa succede per la famiglia De Laurentiis

La risposta è sì. A fine luglio del 2022 il Consiglio Federale della FIGC ha infatti deciso di modificare la norma transitoria dell’articolo 16-bis delle NOIF, prorogando la scadenza per il divieto delle multiproprietà all’inizio della stagione 2028/29. Un margine di quattro anni in più, dunque, rispetto alla prima deadline, fissata inizialmente per l’alba dell’annata sportiva 2024/25. In Italia nel calcio professionistico al momento sono due i casi esistenti: da una parte quello di Napoli e Bari con De Laurentiis, dall’altra Verona e Mantova con Setti. Aurelio e Luigi De Laurentiis all’epoca avevano definito quello della Figc “un atto di buon senso una scelta che dà respiro a chi in questi anni ha creduto nel rilancio del calcio investendo ingenti risorse economiche”. Contestualmente, era stato avviato l’iter per rinunciare al ricorso presentato nei giorni precedenti al Collegio di Garanzia dello Sport.

Cosa dice il regolamento

Il provvedimento riguarda l’estensione del divieto di multiproprietà tra società partecipanti a due campionati professionistici diversi, mentre “è rimasto immutato l’impianto normativo dell’art.16 delle Noif per i club partecipanti allo stesso campionato con l’obbligo di dismissione di una delle società”. E il divieto riguarda anche il coniuge o parenti “affini entro il quarto grado”. Si legge nel testo che sono vietate “partecipazioni o situazioni di controllo in forma diretta o indiretta”. Dunque, se il Bari dovesse essere promosso l’eventualità di una cessione del club sarà inevitabile, visto e considerato che uno stesso presidente non può essere a capo di due club nella stessa serie. Un caso che ha già una giurisprudenza, dettata da quanto accaduto alla Salernitana. Nel caso specifico, il club granata, all’epoca gestito da un trust, fu stabilito che dovesse essere acquistato da una nuova proprietà entro il 31 dicembre 2021, con l’arrivo di Iervolino. Essendo i De Laurentiis già proprietari del Napoli in Serie A, il regolamento della FIGC impone l’impossibilità di far coesistere due realtà nel medesimo campionato. Al contrario, non c’è alcuna norma che vieta a un padre e a un figlio di avere la proprietà di due club che partecipano alla stessa competizione.

Redazione

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