“Ci speravo da mesi, avevo incontrato il direttore sportivo Ciro Polito e ci siamo conosciuti attraverso un amico in comune. Gliel’ho buttata lì, dicendogli che se avesse voluto una mano io sarei stato pronto. Lui mi disse ‘vediamo che succede, prima fai finire il campionato’ e diverso tempo dopo ci siamo visti”. Parola di Nicola Bellomo, oggi protagonista con il Bari, squadra in cui è cresciuto dove è tornato per la terza volta in carriera. Eppure gli ammiccamenti che si sarebbero trasformati nella trattativa per tornare nel capoluogo pugliese, ammette il fantasista classe ’91 in uno speciale focus diffuso dalla società, erano iniziati quando il Bari era praticamente ancora in Serie C. Cinque mesi dopo, la squadra allenata da Michele Mignani guida la B insieme alla Reggina.
In estate Bellomo è tornato a Bari, nell’operazione che ha portato alla Reggina Lollo per iniziare la quarta avventura in biancorosso (dopo quella nelle giovanili e quelle in prima squadra tra il 2011 e il 2013 e tra il gennaio e il giugno del 2015). Determinante è stato anche l’impatto con il direttore sportivo del Bari Ciro Polito: “Di solito quando c’è una trattativa la prima cosa di cui si parla è il contratto e io questo non l’ho mai fatto. Ho detto a Polito che avrei firmato anche in bianco. Abbiamo trovato un accordo subito e siamo stati contenti entrambi: con il direttore basta una stretta di mano, vale più di carta e penna”.
A Bari è tornato un Bellomo più maturo in campo e fuori, dove è diventato papà. Due stagioni fa aveva visto esultare in biancorosso suo cugino Pietro Cianci, oggi al Catanzaro, ora tocca di nuovo a lui. L’1 ottobre contro il Brescia è andato a segno per la prima volta in stagione, ritrovando quel gol con la maglia del Bari che gli mancava dal 2015. Riavvolgiamo il nastro: minuto 26, punteggio di 1-0 Dorval crossa da destra, Cheddira allunga di testa sul secondo palo e Bellomo con un sinistro forte e preciso a battere Lezzerini. Nicola, nato a Bari Vecchia, corre sotto la curva e fa festa con 24mila spettatori. Lo farà anche al fischio finale, sul 6-2. Un’emozione difficile da raccontare: “Non mi ricordo più niente, è stata una cosa troppo bella. Questa piazza ha sofferto tanto, merita palcoscenici più importanti – ammette Bellomo nel focus – avevamo lasciato le cose a metà: magari questa è la volta buona per portarle a termine”. Parola di Nicola Bellomo, quattro volte titolare nel Bari che oggi vola in vetta alla B. Ma che tifoso biancorosso lo è stato sempre, anche ai tempi della C.
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