Home » Benevento, Vigorito: “Negli ultimi quattro anni ho speso 60 milioni di euro per club e città”

Benevento, Vigorito: “Negli ultimi quattro anni ho speso 60 milioni di euro per club e città”

Le parole in conferenza stampa del patron del club giallorosso. 

Torna a parlare Oreste Vigorito, patron del Benevento, quando si è ormai giunti quasi al termine della regular season del girone C di Serie C. Di seguito le dichiarazioni complete, riprese da ottochannel.tv:

“Questo mio intervento è diretto a tutti coloro i quali hanno a cuore le sorti del Benevento. Questo club dà lavoro a 88 persone, calciatori esclusi, e la maggior parte di loro è beneventana. Attraversiamo una fase sicuramente difficile, c’è amarezza da parte nostra e abbiamo già posto in essere una profonda analisi con allenatore e Ds”, ha dichiarato.

E ancora: “Probabilmente anche quello che succede intorno crea confusione, dobbiamo superarla in breve tempo per non disputare un brutto playoff. Qualcuno dimentica che in altre piazze raggiungere i playoff è quasi un sogno. Mi auguro che da qui in avanti ci sia più unità per trovare a giocarci tutto nella post season”. 

Sul futuro: “Domenica sono stato a vedere Bologna-Inter, quando ho visto che mancava Orsolini tra i titolari mi sono meravigliato. Questo ci fa capire quanto sia difficile fare discorsi sul calcio, io non faccio mia profezie. Io prendo solo impegni, e dopo la gara con l’Audace Cerignola siamo riusciti nell’impresa di rendere poco contente tre tifoserie”. Poi la precisazione: “Ad Avellino mi hanno ringraziato ma poi si sono lamentati del fatto che abbiamo provato a vincere con loro. Ho abitato 20 anni ad Avellino, ma da qui a immaginare che io che possa fare il tifo per un’altra squadra mi sembra esagerato. Il mio impegno è sempre stato solo per il Benevento”. 

Vigorito: “Pazienza? L’avrei voluto già la scorsa stagione”

Le parole di Vigorito: “Qualcuno ha detto che ho finanziato il basket ad Avellino, ma la mia società ha versato solo 30mila euro. E io sponsorizzo anche il rugby. Dire che li ho sottratti all’attività calcistica del Benevento mi sembra assurdo, negli ultimi quattro anni ho spesso 60 milioni di euro per questo club. Spogliatoio? Non devo dare conto a nessuno, ci passo il tempo necessario. Io faccio le cose con grande passione, forse questa cosa ha attirato un po’ di antipatie. A inizio stagione ho detto che avremmo puntato soprattutto sul settore giovanile e che avremmo migliorato la posizione dello scorso anno”. 

Prosegue: “Io ho dedicato 20 anni verso questa città. Forse durante questa stagione abbiamo commesso un solo errore, ho pensato che i giovani erano già cresciuti in fretta. Avevamo il miglior attacco della girone C, e una delle migliori difese. Magari ho sbagliato a non intervenire a gennaio, ma da un’analisi con gli addetti ai lavori sono emerse considerazioni diverse. Tutti abbiamo concordato che non ci fossero in giro calciatori più forti dei nostri. Per questo motivo abbiamo preferito fare così. Pazienza? Avrei voluto prenderlo già lo scorso anno al posto di Andreoletti, che nel frattempo sta vincendo il campionato con il Padova. Esonero Auteri? Aveva fatto quattro punti in cinque partite, l’ho richiamato perché questa squadra era nata con il suo modo di fare calcio”. 

Vigorito: “La società resta e rilancia”

In due anni di B abbiamo raggiunto una semifinale e siamo retrocessi, in Serie C due playoff, solo rispetto alla Serie A è un fallimento. Ci eravamo abituati bene, ma siamo stati anche sfortunati. Vi ringrazio per gli applausi dopo la retrocessione. O siamo capaci di costruire una squadra con i giovani o in Serie A non torniamo più: è la mia visione. La gente mi ringrazia, nel calcio non tradisco. Le persone semplici, genuine non le offendo mai, al massimo mi limito a non averci rapporti. La società non va via, Vigorito rilancia, spero che i playoff possano andare bene, è nella speranza e nei sogni che l’uomo cresce.”

Ci tengo ai giovani, li abbiamo aiutati a formarsi. Non conosco altri colori oltre al giallo e al rosso. Ho fatto una vita meravigliosa, compresi questi 20 anni a Benevento. Adesso mi è venuta voglia di crescere calciatori, non voglio chiudere il Benevento Calcio ma risollevarlo. Dobbiamo capire quali giocatori sono cresciuti, su alcuni elementi possiamo contare. Tra giovani ed esperti sarà uno zoccolo duro utile per la prossima stagione. Alcuni ragazzi sono molto legati alla maglia giallorossa. La riforma è voluta da presidenti di piccole realtà affinché le grandi squadre non possano costruire corazzate. A me il vivaio costa 2 mln l’anno. Noi puntiamo quasi 200 ragazzi della zona e vogliamo rinforzare il settore giovanile. Credo sia giusto che io rimanga, ho l’abitudine di non parlare degli altri, sono io il responsabile di un’annata vista in un modo a dicembre e in un’altra adesso. Speravo di andare in Serie B in 3 anni, mi sono illuso“.

Il presidente giallorosso: “Accetto tutte le critiche, ma questo non è un fallimento”

C’è della contestazione, mi dispiace perché significa che ho deluso qualcuno. Le critiche le accetto tutte, odio gli insulti, le menzogne, le volgarità. Gradirei che i tifosi dessero una mano alla squadra, oggi siamo in rotta, non serve fischiare la squadra nel corso della partita. Lo spogliatoio va benissimo, è coeso. Il futuro di Carli e Auteri? E’ stato doloroso esonerare Auteri, è una persona per bene e un ottimo allenatore. A fine campionato ci sederemo e vedremo. Siamo stati tutti colpevoli”.

Il popolo sannita è orgoglioso, umile e ti aiuta sempre quando vinci e quando perdi. Abbiamo 88 dipendenti, per una squadra di Serie C è una follia. Se dobbiamo inserire beneventani in società, devono essere professionisti.  Alessandro Bruno ha vinto due partite su due al Latina, speravo Pazienza potesse fare lo stesso. Abbiamo fatto una campagna abbonamenti agevole, abbiamo inventato “Benevento si ama”, abbiamo fatto amichevoli e inaugurato campi per avvicinare la squadra al territorio. Abbiamo aperto l’allenamento durante la settimana”.

Il numero 1 del Benevento: “Il mio amore per la città non si discute, voglio andare in Serie B”

“Non c’è un ambiente catastrofico. Io rispetto le idee degli altri ma io ho il dovere e il diritto di dimostrarvi che questo non è un fallimento. Io sono felice di essere a Benevento. la società non ha debiti e si iscriverà senza fideiussioni. Giocare con il giocattolo degli altri… ma poi servono 1,5 mln al mese per mantenere il Benevento. La città mi ha dato molto in termini di affetto, che non si paga. Mi dispiace che qualcuno abbia messo in dubbio il mio amore per questa città. Non servono fischi, mugugni per vincere”.

“Io sono insieme ai ragazzi, alle maglie, ai chi critica. Dobbiamo pregare affinché si riaccenda la scintilla. Benevento merita categorie superiori, voglio andare in Serie B. Il calcio è dei popoli, della gente e dei giovani e metterlo in condizione che ci sia parità e requisiti nelle strutture, nel bilancio e nel pubblico. Non è la storia che ti fa scrivere al campionato ma il merito sportivo, il problema è l’entusiasmo, l’ambiente. La squadra è di tutti. Sono alla ricerca di soluzioni, non cerco colpevoli ne’ faccio processi. Vogliamo tornare insieme in Paradiso. Accanto e insieme sono le due parole chiave”.

Tutti dobbiamo avere una chance. Noi abbiamo calciatori top per la categoria, non conosco le ragioni per cui un gruppo che va d’accordo, che fa allenamenti a mille, che fa buone trame perché poi la domenica non gioca. Non mi candiderò in Lega Pro, ci sono interessi per cui serve una persona che ha molto più tempo di me. Io il mio lo voglio spendere per il Benevento Calcio. Abbiamo pochi motivi per intervenire su questa squadra. Il destino di molti dipende dalla categoria. Questa rosa non è da Serie B, oggi il nostro sogno è il 5° posto, questi playoff sono un’ingiustizia”.