Il maestro De Zerbi, la A e la voglia di rinascita a Catanzaro: la storia di Brignola

Dalle giovanili della Roma al Benevento di De Zerbi

Brignola Catanzaro
25 Gennaio 2023

Domenico Giuliani - Autore

Enrico Brignola vuole prendersi il Catanzaro. Baricentro basso, sinistro molto educato, il classe ’99 è il primo – e al momento unico – acquisto della capolista del girone C di Serie C. Anche perché c’è poco da migliorare in una squadra che fa 63 punti in 23 partite.

E vuole anche riprendere in mano la sua carriera, che negli ultimi anni non ha avuto le evoluzioni sperate. Lo vuole fare con i colori giallorossi, due colori che per Enrico sicuramente hanno un valore speciale. Brignola vestiva i colori giallorossi quando, con gli allievi della Roma, aveva stregato Bruno Conti. Non uno a caso. Così tanto che il campione del mondo 1982 avrebbe tanto voluto riscattarlo dal Benevento, che però all’epoca non fece sconti. Il giallorosso è protagonista anche del promettente inizio di carriera di Enrico, in quel Benevento 17/18 che, a modo suo, è passato alla storia.

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E dopo un prosieguo di carriera non proprio esaltante, Brignola torna a vestire i colori giallorossi – questa volta del Catanzaro – per tornare ad essere artefice del suo destino e per dimostrare di possedere ancora quelle abilità con le quali aveva impressionato tutta l’Italia.

Un inizio da predestinato… e poi?

L’inizio della carriera professionistica di Brignola è di quelli da film. Nell’esordio assoluto tra i professionisti, in Serie B contro il Latina, Brignola entra a 10 minuti dalla fine quando il risultato vede il Latina condurre per 1-0. Brignola fa il suo esordio e il Benevento pareggia. L’esordio in Serie A, invece, è magico: entra sul 2-1 per il Milan, la partita termina 2-2, con un gol del portiere Brignoli al 95°. Pareggio che vuol dire primo punto della storia del Benevento in Serie A, dopo una serie altrettanto storica di 14 sconfitte consecutive. La sua prima presenza da titolare in Serie A (il 30 dicembre 2017 contro il Chievo) coincide con la prima vittoria del Benevento in quella categoria. Insomma, il messaggio che Brignola manda a De Zerbi, allenatore delle streghe, è chiaro e limpido: “fammi giocare e salvo il Benevento”.

Nella stessa stagione Brignola mette a referto 18 presenze, condite anche da 3 gol. Non abbastanza, purtroppo, per salvare il Benevento. Nell’estate del 2018 arriva la grande opportunità per Enrico: il Sassuolo del suo maestro De Zerbi. La società neroverde crede nel suo talento e investe su di lui 3 milioni e mezzo di euro, più il 50% della futura rivendita. Ed è qui che il film di Brignola comincia a prendere una parabola discendente. L’esperienza a Sassuolo non va. 7 presenze e 1 gol nella prima stagione con i neroverdi.

Inizia dunque un valzer di prestiti in giro per l’Italia. Il primo, a Livorno, è nel segno della sfortuna. A ottobre 2019 soffre di un distacco tendineo che lo costringe all’operazione. È costretto a restare fuori dal campo per 4 mesi. Il ritorno dall’infortunio coincide con l’arrivo del coronavirus in Italia e conseguente sospensione delle attività calcistiche.

La stagione successiva Brignola si divide tra Spal e Frosinone, dove purtroppo non trova migliore fortuna. A Ferrara il problema è principalmente tattico, dato che l’allora allenatore dei biancazzurri Marino a stagione in corso cambia il suo modulo (passando dal teorizzato 4-3-3 ad un 3-5-2 che non prevede l’utilizzo di ali) chiudendo le possibilità di rivalsa di Brignola, che termina l’annata a Frosinone, dove non riesce a incidere.

Anche il ritorno a Benevento, nella stagione 21/22, non va come sperato. Complice una folta concorrenza, Brignola raccoglie solo 22 presenze su 38 – non tutte dall’inizio – e non convince neanche a casa sua. Il leitmotiv di queste annate sfortunate del talento casertano è la mancanza di continuità. Che sia per infortuni, per incongruenze tattiche e semplicemente per concorrenza, dal suo approdo al Sassuolo nel 2018 alla seconda esperienza al Benevento del 2022 Enrico Brignola ha raccolto solo 59 presenze. Decisamente troppo poco per valorizzare il suo estro.

Brignola e i primi 6 mesi a Cosenza. Parola d’ordine: continuità

Ecco, dunque, come si spiega la scelta di quest’estate di andare a Cosenza. Una piazza forse meno ambiziosa, ma che sicuramente poteva dargli più garanzie nel minutaggio. Lo dice lui stesso in una intervista rilasciata quest’estate, subito dopo la prima amichevole disputata proprio contro il Benevento. “Prendo questa avventura come una rivincita”, ha affermato Brignola ai microfoni di ildot.it. “So che io non sono quello delle ultime stagioni”.

E infatti, nella prima parte della stagione, Brignola ha trovato molto più spazio. In Calabria, Enrico le ha giocate tutte meno una: Cosenza-Benevento del 15 gennaio, partita terminata per 1-1 e che il giocatore offensivo classe ’99 ha visto tutta dalla panchina. Ora che Brignola ha trovato continuità, però, manca ancora un pezzo al completamento della sua rinascita sportiva.

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L’approdo di Brignola a Catanzaro

E questo pezzo si chiama incisività. Brignola è un giocatore offensivo, uno che vive nella trequarti avversaria. Ha il passo svelto e il tocco di chi è sempre pronto a far male all’avversario. Negli ultimi anni, però, ha sempre fatto fatica a entrare nel tabellino, tanto in quello dei marcatori, quanto in quello degli assist-men. La sua stagione più prolifica, infatti, è quella che l’ha visto esordire in Serie A (3 gol nella stagione 2017/18).

Catanzaro, in questo senso, può dargli una grande mano. La squadra allenata da Vivarini sta disintegrando qualsiasi record di categoria, e il talento di Brignola può sicuramente contribuire a consolidare il primo posto dei giallorossi nel girone C di Serie C e a riportare il Catanzaro in Serie B 17 anni dopo l’ultima volta. In cambio, la superiorità manifestata sul campo dalla squadra del capoluogo calabrese nella prima parte di stagione può aiutare Brignola a ritrovare feeling con il gol.

Con i colori giallorossi Enrico Brignola è approdato nel calcio dei grandi e ha stupito l’Italia intera. Con i colori giallorossi, ora, Brignola può rinascere. Per sé stesso e per il Catanzaro.