Brindisi: rivoluzione totale a gennaio, adesso servono i risultati

Sedici addii e diciotto nuovi arrivi: il riassunto della rivoluzione del Brindisi durante il mercato di gennaio

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5 Febbraio 2024

Francesco Giudice - Autore

La stagione del ritorno in Serie C del Brindisi non sta rispettando le aspettative che, probabilmente, il club si era posto a inizio stagione. La posizione in classifica infatti non è delle migliori. Anzi. I biancazzurri, al momento, rischiano concretamente di tornare nei dilettanti. Nonostante un mercato estivo quasi sorprendente, che aveva portato a Brindisi giocatori come Cappelletti, Bizzotto, Albertini e Galano, i risultati non sono mai arrivati. Ed è così che la società a gennaio ha deciso di rivoluzionare totalmente la rosa. Sedici gli addii ufficiali – potrebbero arrivarne ancora altri tre: Petrucci, Ceesay e De Feo interesserebbero all’estero -, diciotto invece i nuovi arrivi.

Adesso però, rivoluzione a parte, la classifica dice che il Brindisi è penultimo a un solo punto dal Monterosi che, invece, occupa l’ultima posizione. Ciò che complica ancor di più la situazione dei biancazzurri sono i punti di distacco dalla sedicesima posizione. Sono già sette, infatti, i punti di differenza tra Brindisi e Monopoli (squadra attualmente al sedicesimo posto). Nel caso in cui il distacco dovesse superare gli otto punti, i play-out non si disputerebbero e la penultima retrocederebbe direttamente. Da qui in poi, dunque, al Brindisi restano quattordici finali. I punti in palio sono ancora tanti, ma ciò che più preoccupa i tifosi, che adesso iniziano a spazientirsi, è la reazione della squadra che ancora oggi tarda ad arrivare.

Credit: Brindisi FC

16 addii e 18 arrivi: la rivoluzione totale sul mercato del Brindisi

La rivoluzione totale del Brindisi si è aperta a dicembre con i primi addii ufficiali di Galano e Cancelli. Il primo ha deluso parecchio le aspettative di club e tifosi, il secondo invece ha lasciato il capoluogo pugliese un anno e mezzo dopo – e un campionato vinto – dal suo arrivo. Dopo di loro sono arrivati anche gli addii di giocatori importanti come Bizzotto, Cappelletti, Malaccari, Nicolao, Albertini, Ganz. E così in poco tempo, il Brindisi si è ritrovato senza coloro che avrebbero dovuto rappresentare la spina dorsale della rosa.

Tanti addi portano ad altrettanti nuovi arrivi. Operare nel mercato di gennaio, però, non è mai facile. Difficilmente un giocatore che nei mesi precedenti ha fatto bene con il proprio club possa decidere di andare via. E allora bisogna puntare sulle occasioni. Un po’ come ha fatto il Brindisi. Tra i giocatori arrivati, infatti, non ci sono nomi altisonanti. Ma come più volte ribadito dal club, adesso ai biancazzurri “più che i calciatori servono uomini pronti ad affrontare quella che sarà una guerra costante“. Ed è così che è arrivato Pinto, centrocampista ex Catania che nei mesi precedenti era rimasto svincolato proprio come Carlo Martorelli, un altro dei nuovi innesti a disposizione di Roselli.

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Il ritorno a Brindisi di Opoola

Oltre agli svincolati sono arrivati anche giocatori reduci da infortuni importanti come Pagliuca e Trotta o chi come Falbo, Bagatti, Speranza, Labriola e Guida ha trovato poco spazio nei rispettivi club negli scorsi mesi. Infine, i due acquisti più graditi dalla piazza: il ritorno di Opoola, protagonista della promozione in Serie C nella passata stagione, e la firma di Vantaggiato, l’ex attaccante di Bari e Ternana che ha deciso di chiudere la carriera con la squadra della sua città. Anche loro due, tuttavia, rientrano nella fascia di chi ha trovato poco spazio nella prima parte di campionato con i vecchi club. Il mercato in entrata, però, potrebbe non finire qui. Il club del presidente Arigliano infatti starebbe cercando rinforzi per il centrocampo tra i calciatori che sono rimasti svincolati.

Ciò che accomuna tutti i nuovi arrivi del Brindisi, dunque, è la voglia di riscatto. Attualmente però la situazione in classifica dei biancazzurri è parecchio complicata. Lavorare con una rosa completamente nuova nel bel mezzo del campionato non è sicuramente facile. Serve tempo per trovare il giusto equilibrio e gli automatismi di una vera squadra. Allo stesso tempo, però, il tempo passa e se i risultati non dovessero iniziare ad arrivare allora la situazione potrebbe complicarsi ancora di più.