Quando l’eroe Mondiale Petkovic giocava in Serie C: il racconto dal “mondo Reggiana”

Il racconto di chi ha conosciuto ( o giocato ) con l'eroe croato nel match contro il Brasile

9 Dicembre 2022

Redazione - Autore

Eroe Mondiale. Bruno Petkovic, ex Reggiana e vecchia conoscenza della Serie C italiana, segna il gol decisivo per la Croazia nei quarti di finale del Mondiale contro il Brasile. La firma del pari al 116′ ha anche un pò di Lega Pro nel suo passato. Quel campionato che nella seconda parte della stagione 2014/2015 vide tra i suoi protagonisti proprio l’attaccante della Croazia. Classe 1994 arrivò in Italia con la maglia del Catania nel 2012, prima di passare al Varese. Un inizio di stagione con poco spazio e il passaggio in Serie C con la Reggiana nel gennaio del 2015. 16 presenze e 4 gol, di cui due di rara bellezza per un attaccante moderno, già all’epoca, con lampi di classe evidenti. A raccontare il Bruno Petkovic passato dalla Serie c è l’allenatore di quella squadra che terminò la sua corsa alla B nella semifinale playoff. Alberto Colombo, ora allenatore del Pescara nel Girone C di Serie C.

Alberto Colombo, allenatore Monopoli
Credit: Ufficio stampa Monopoli

Arrivò da noi giovanissimo, aveva 21 anni. Aveva fatto poche presenze nella prima parte di stagione, non era al top fisicamente. Non era una situazione semplice per lui. Era l’alternativa a Ruopolo, nostro capocannoniere”. Il coraggio di saper lottare per conquistare il proprio posto, la classe e le doti di un futuro campione. “Non ebbe troppo spazio inizialmente, ma si vedeva che avesse delle grandi doti tecniche. Reagiva alle difficoltà. Quando era messo in discussione, aveva una capacità di rispondere importante. Anche in modo brusco, a volte, ma volitivo sul campo”.

Doha (Qatar) 09/12/2022 – Mondiali di calcio Qatar 2022 / Croazia-Brasile / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Bruno Petkovic ONLY ITALY

Bruno Petkovic e le prime partite in Serie C

Per Bruno Petkovic, quella con la Reggiana in Serie C fu una delle prime esperienze a livello professionistico. Non facile per un ragazzo di 21 anni che muove i primi passi nel calcio lontano da casa: “Si sentiva talmente forte che in settimana non dava il 100%. Ma si vedeva che fosse uno da grandi giocate. Gli piaceva rifinire, era un pò la punta libera di ruotare e svariare in tutto l’attacco”. Lampi di genio e giocate di classe: “Aveva un grande talento, ma non ancora la capacità di star dentro all’allenamento con la testa. Un talento che poi è esploso di pari passo con la sua crescita. Aveva una tecnica sopraffina, fece due gol da giocatore di altra categoria. “. Una gran voglia di emergere e dimostrare: Alberto Colombo ricorda un aneddoto dopo la sfida tra Reggiana e Tuttocuoio, terminata per 2-2: “Dopo quella partita rientrò nello spogliatoio ed iniziò ad urlare come un matto. Non riuscii ad essere incisivo, nonostante avesse 21 anni e giocasse con giocatori molto più esperti”. Voglia di diventare grande, voglia di fare gol.

Ferrara: “Era impossibile non vedere le sue qualità”

Non solo l’allenatore, anche l’ex dirigente della Reggiana, Raffaele Ferrara, ci ha lasciato qualche dichiarazione sul giovane Petkovic ai tempi della Serie C: “Mi ricordo che lo avevamo preso in prestito con diritto di riscatto dal Varese, lui non giocava molto. Poi a fine anno la Reggiana aveva cambiato proprietà e non si era fatto più nulla. Sin da giovane ho notato la sua grande personalità, non si poteva non vedere che sarebbe diventato un ottimo giocatore. Aveva quelle caratteristiche classiche dei giocatori croati. Anche se era giovane, aveva una struttura fisica impressionante, abbinata ad un’ottima tecnica. A me aveva subito colpito, anche se poi non ha giocato tantissimo, però ha fatto anche qualche gol decisivo”.

Bruccini: “Non amava le attenzioni, gli piaceva stare sulle sue”

Dall’allenatore al dirigente, fino ad un suo ex compagno di squadra, Mirko Bruccini: “Di Bruno (Petkovic) ricordo molto bene che ai tempi della Reggiana si vedeva già che aveva i colpi per diventare giocatore importante. In allenamento e poi anche in campo quando giocava faceva giocate con una semplicità e tranquillità assurda. Ricordo infatti giocate importanti a Lucca in trasferta e in casa sul rigore calciato contro il San Marino nei minuti finali di gara. Come ragazzo Bruno era uno che non gli piaceva stare al centro dell’attenzione stava sempre nel suo…un po’ particolare!

Poi Bruccini ha proseguito: In questi anni comunque ha fatto vedere che nel calcio importante può starci tranquillamente e infatti questa sera penso che lo abbia dimostrato segnando al Brasile e portando la Croazia in semifinale della coppa del mondo. Spero per lui che possa arrivare il più lontano possibile nella competizione e nella sua carriera”.

A parlare di Petkovic è anche Perticone, suo ex compagno di squadre ai tempi del Trapani: “È stato particolare, lui come Bruno Fernandes, quando vedi compagni di squadra giocarsi il mondiale fa un certo effetto. Se lo merita, compagno di squadra eccezionale, ha fatto una giocata bellissima. Io tifo per lui