Parla in conferenza stampa Cristian Bucchi alla vigilia di Padova-Triestina, Quello rappresentato dalla gara dell’Euganeo è un vero e proprio primo banco di prova del campionato. Si gioca domenica 19 settembre alle 14:30, tre giorni prima di recuperare la partita della seconda giornata contro la Juventus U23. “Ora è che è arrivata una società forte, solida, magari c’è ancora il ricordo dello spareggio perso, del playoff perso – sottolinea l’allenatore- quindi si sommano questi pensieri negativi“.
Il calciomercato e i suoi effetti sono ancora vivi. I difensori Negro (dal Monza) e Iotti (dalla Pro Vercelli), i centrocampisti Crimi (dalla Reggina) e Giorno (dall’Alessandria) e l’attaccante Marcello Trotta sono alcuni dei nomi arrivati nelle ultime ore. Bucchi dimostra enorme rispetto per gli avversari: “Il Padova è la squadra che tutti si aspettavano – le parole dell’allenatore – arrivano da un’annata con 80 punti e hanno aggiunto a un organico fortissimo una serie di giocatori di categoria superiore. Ha ripreso Valentini, Chiricò, Curcio, ha preso Monaco, Ceravolo, Kirwan, Busellato, Settembrini, Terrani, giocatori di spessore assoluto. Non mi meraviglia quindi la posizione ed il rendimento. Li considero forti e maturi al punto giusto”.
Non nasconde i dubbi verso la sfida di Padova. “Siamo in difficoltà in alcuni reparti ma dobbiamo conviverci. Ad esempio non ci aiutano gli infortuni di Calvano e Coppola. Non mi piace comunque parlare di emergenza, ma di opportunità, occasione per tifare fuori carattere, agonismo, voglia – spiega – dobbiamo valutare Capela che ha preso una brutta botta alla testa col Piacenza, non sappiamo se lo avremo. Lo stesso vale per Ligi che si porta dietro un risentimento muscolare dalla gara col Seregno“.
In vista della trasferta di Padova l’allenatore si è soffermato anche sull’assetto tattico: “Siamo alla ricerca di una nostra identità, sotto tanti punti di vista – ammette – la differenza tra noi e il Padova è che noi abbiamo ricostruito in pratica quasi tutto per intero. Non dimentichiamoci che non abbiamo ad esempio Petrella, Sarno e De Luca, giocatori rapidi, tecnici ed imprevedibili che possono farci variare tante situazioni. Dobbiamo quindi comportarci di conseguenza”.
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