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400 volte Burrai: Allegri, Zeman e quel gol a Buffon. Ora sogna in grande con il Pordenone

Una valigia piena di sogni, a 35 anni. Ha vinto tanto, ma non è mai stato sazio. Salvatore Burrai ha raggiunto le 400 presenze tra i professionisti. Un numero che esalta il presente e valorizza, soprattutto, il suo passato. Un trascorso fatto di sudore, passione e sacrifici. Dalla sua Sassari, dove tutto è iniziato, agli allenamenti con Zeman e Allegri. E l’ispirazione? Andrea Pirlo. Il suo idolo, il professore di sempre. Ora con la maglia del Pordenone, con un unico obiettivo in testa: il ritorno in Serie B. “Ritorno”, appunto. La parola chiave che spiega la storia d’amore tra il centrocampista e il club neroverde. Perchè a volte fai dei giri immensi, ma poi corri indietro dove sei stato bene. 162 volte in campo con questa maglia, quasi metà della sua carriera. Metà, di sicuro, del suo cuore. A Piacenza il mediano ha fatto cifra tonda.

Cagliari, e la conoscenza con Zeman e Allegri: il lungo girovagare di Burrai

Un viaggio partito dal lontano. Dalla sua Cagliari. Prima nei settori giovanili della Fanum Orosei e del “Puri e “Forti”, poi nella Primavera dei rossoblù. A portarlo fu Matteoli, che divenne nel 2006 direttore sportivo del club sardo. Qualche mese prima, indossava giacca e cravatta per conto dell’Inter. Fu in quel momento, che si profilò per Burrai l’opportunità di essere tesserato per il club nerazzurro. Un’occasione poi sfumata, per il passaggio del dirigente ed ex calciatore in Sardegna. La destinazione, comunque, fu molto gradita. Anche perchè, il 27 maggio del 2007, arriva l’esordio in Serie A. Era un Ascoli-Cagliari, e terminò 2-1 in favore dei padroni di casa. Giampaolo, allora allenatore rossoblù, lo fece entrare nel secondo tempo al posto di Biondini. Dopo una breve parentesi al Manfredonia, torna a Cagliari. Ad attenderlo, questa volta, c’è Massimiliano Allegri.

Foto: Pordenone Calcio

Non entra nel cuore dell’allenatore toscano e il bottino è abbastanza scarno: solo 7 presenze e nessun gol. Un’esperienza comunque importante, al fianco di calciatori come Conti e Sau, veri simboli di un club e di una città. Il suo futuro è così lontano dalla Sardegna. Iniziano i prestiti con la Ternana e poi con la Cremonese. In totale 19 presenze dal 2008 al 2010. Decisamente il periodo più nero della sua carriera. A salvarlo ci pensa Zeman, che allena il Foggia. In Serie C non una stagione esaltante, certo, ma la possibilità di confrontarsi con un maestro di questo sport.

La “freddezza” di Zeman e il sogno Serie B col Pordenone

E poi quell’aneddoto con il boemo: “Gli dissi che mi facevano male le gambe – rivelò in un’intervista -“. Lui rispose: “Devi farlo, o ti stiri o non ti fai niente”. Quell’anno gioca 26 volte, ed entra nel cuore dell’allenatore ex Roma. Il suo ritorno a Cagliari è infelice: solo 3 presenze, ma con la Primavera. Prossima destinazione? Latina, in Serie C, con cui conquista una fantastica promozione e vince anche la Coppa Italia di categoria. Da protagonista, come confermano le sue 25 presenze stagionali.

Modena, Monza, Juve Stabia e Siena le sue esperienze successive. In Toscana colleziona 28 presenze impreziosite da 3 gol e 6 assist. Mica male. Un antipasto, prima della grande storia d’amore con la maglia del Pordenone, sempre in Lega Pro. 35 presenze, 7 gol e ben 15 assist nella stagione 2018-2019. Mai così prolifico in carriera, mai così incisivo in zona gol. La migliore annata in carriera, per distacco. Non solo dal punto di vista individuale, visto che la sua squadra raggiungerà anche la promozione in Serie B. E in serie cadetta, Burrai si fa rispettare: 34 presenze, 5 gol e altrettanti assist. Prezioso, mai banale. Leader in campo e fuori.

Foto Pordenone Calcio

Perugia, il gol a Buffon e il nuovo capitolo a Pordenone

Nel 2020 si trasferisce al Perugia, in Serie C. Colleziona 29 presenze in tutte le competizioni e ottiene la promozione in Serie B da grande protagonista. In serie cadetta, lo valorizza Massimiliano Alvini. Ben 33 presenze, 2 gol e 8 assist, all’età di 35 anni. Più invecchia e più è buono. Come il vino. 2 reti pesantissime contro Parma e Reggina. La prima a Gianluigi Buffon, esattamemte non uno qualsiasi, su calcio di rigore. La seconda su calcio di punizione: battuta magistralmente e infilatasi sotto l’incrocio dei pali. Quest’anno di nuovo al Pordenone, come un cerchio che non si è mai chiuso davvero. Con il sogno Serie B nel cassetto. Già 13 presenze condite da 4 assist. 400 volte Burrai, 400 battaglie. Lui, non vuole fermarsi. Il percorso non è ancora terminato.

A cura di Manuele Nasca

Redazione

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