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Gli allenamenti con Zeman, il rigore contro l’Inter e il ritorno a Pordenone: la storia di Burrai

 “A volte ritornano”. Questa la frase che descrive al meglio la trattativa tra il Pordenone e Salvatore Burrai. Il centrocampista italiano, cresciuto nelle giovanili del Cagliari, è vicino al rientro in Friuli. Una regione per lui speciale visto che ha trascorso lì 5 anni, prima del trasferimento al Perugia.

L’esordio in A e l’aneddoto su Zeman

Salvatore Burrai è cresciuto nei settori giovanili della Fanum Orosei  e nel “Puri e Forti”, società satellite del Cagliari. Qui è stato notato da Gianfranco Matteoli, osservatore dell’Inter, che lo convocò per un provino. Il  suo sogno di vestire la maglia nerazzurra, sfumò, perché due mesi dopo l’ex giocatore fu scelto come nuovo direttore sportivo proprio del Cagliari. Per questo motivo decise di portarlo in Sardegna e di tesserarlo per la Primavera.

Una meta gradita per lui, che gli ha permesso di esordire in Serie A. Era il 27 maggio 2007. La sfida era quella in trasferta contro l’Ascoli di Nedo Sonetti, che vinse 2-1. Quel giorno Marco Giampaolo lo schierò nella ripresa al posto di Biondini. Una data indimenticabile per lui. Da ricordare per sempre con un tatuaggio. Un segno indelebile come gli altri ricordi di quel periodo, prima del trasferimento in prestito al Manfredonia e del rientro al Cagliari. Qui ha avuto modo di allenarsi sotto la guida di Massimiliano Allegri e con i compagni Conti, Sau e Agostini, dei veri e propri simboli dei rossoblù. Il ritorno, però, non è stato fortunato, visto che è sceso in campo solo 7 volte. E’ iniziato così un periodo contraddistinto dai prestiti alla Ternana e alla Cremonese in C.

Foto Antonellis

Poi l’esperienza nel Foggia di Zeman con Insigne, Farias e Regini. Il rapporto con l’allenatore boemo è stato buono, nonostante gli allenamenti duri. In un’intervista, Burrai, ha raccontato: “Gli dissi che mi facevano male le gambe. Lui mi ripose: “Devi farlo, o ti stiri o non ti fai niente”. Alla fine sono uscito indenne, ma ho corso un rischio”. Oltre al simpatico episodio, Zeman aveva fiducia in lui e lo schierò in 26 partite. L’anno dopo, però, tornò al Cagliari e fu messo fuori rosa per 6 mesi. A concedergli una nuova possibilità è stato il Latina in C. Qui ha trovato la tanto sperata continuità e ha conquistato una promozione in B e una Coppa Italia.

San Siro e il Pordenone

Dopo l’esperienza in nerazzurro, ha iniziato una nuova fase della sua carriera con il Modena di Novellino, dove però è rimasto un solo anno. Tornato in C ha vestito le maglie del Monza, della Juve Stabia e Siena, prima di trasferirsi al Pordenone nel 2016. Con i neroverdi si è creata subito una scintilla. Qui ha trovato l’ambiente ideale per rendere al meglio ed è diventato uno dei giocatori fondamentali della squadra, come dimostrano i numeri: 149 presenze, 25 gol e 47 assist. Tra i ricordi più belli c’è la partita di Coppa Italia disputata a San Siro contro l’Inter di Spalletti e Icardi,  vinta 5-4 dai nerazzurri. Quella sera, infatti, Burrai segnò il rigore che valse il momentaneo 1-1. L’ennesima occasione per mostrare la qualità di essere uno specialista dei calci piazzati. Oltre a quella gioia personale, ci sono anche i due successi con la squadra: la promozione in B e la Supercoppa di C. Ora potrà rivivere nuovamente queste emozioni, cercando di esultare di nuovo insieme al Pordenone.

A cura di Giuseppina Citera

Redazione

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