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Due anni fa era in Serie C, oggi segna a Cagliari in A: la parabola di Felici

La crescita del classe 2001 è sotto gli occhi di tutti: il gol segnato al Verona racchiude i tratti salienti del suo potenziale.

Il domani sorride a chi osa. Regola numero uno, con cui è imperativo imparare a coesistere. Perché calcio e vita vanno a braccetto, e se dentro al campo lotti, resisti e resti te stesso tutto ti tornerà indietro. Può succedere qualunque cosa. Può succedere anche che, dalle impervie della Serie D, risali piano piano le gerarchie, arrivando fino alle vette più alte. Non prima, ovviamente, di affrontare anche la B, la C e ogni qual tipo di variabile derivanti da esse. Perché calcio e vita vanno braccetto, sì, ma Mattia Felici è oramai diventato perfetto rappresentante sia dell’uno che dell’altra. Eccola, la sua storia.

Non ha mai mollato, questo ragazzo dal calcio libero e schietto. Che, oggi, veste la maglia del Cagliari: tutto fuorché scontato. Il club sardo, nell’estate del 2024, lo ha acquistato dalla FeralpiSalò, lì dove si era messo in mostra. Per talento e iniziativa, per energia e numeri: 4 gol e 5 assist, il computo totale. I Leoni non mantennero la Serie B, ma Felici conquistò direttamente sul campo la sua personalissima promozione: la Serie A chiama.

E lui, ovviamente, risponde presente, come ha sempre amato fare. Da comprimario, emerge prontamente il piglio spensierato, tipico di chi ha pochi grilli per la testa e tanta voglia di dimostrare il proprio valore. Quando entra, entra bene: corre, sportella, inventa e, usando un gergo calcistico, spacca le partite. Letteralmente. Raccoglie 20 presenze, serve 3 assist e viene confermato in rosa. Scacciando via dubbi e malelingue concernenti la sua permanenza. Come? Ovviamente, lasciando parlare il manto verde.

Vero e proprio teatro di piccole, grandi conquiste personali: nelle prime sette gare stagionali, Mattia ha già segnato 3 gol. Uno in Coppa Italia contro il Frosinone, e due in campionato: rispettivamente a Parma e Hellas Verona. Quest’ultimo assolo, probabilmente, il più piacevole alla vista, perché ne racchiude l’estro tecnico e l’indole impavida. Prerogative che oggi risaltano tra i grandi, ma che – fino a poco tempo fa – estasiavano i campi arcigni e ombrosi della nostra amata Serie C. Proprio così. A conferma di quanto talento possa esserci anche nelle serie minori.

Era in Serie C, oggi brilla in A: la carriera di Felici

182 centimetri, 75 chili. Corporatura esile, ben compensata da un bagaglio tecnico decisamente oltre la media. Mattia Felici: professione, ala sinistra. Ma anche qualcosa in più: esterno, fantasista, arma offensiva adibita a più scopi. Insomma, il jolly offensivo che tutti gli allenatori vorrebbero avere. E il bello è che il classe 2001 è partito dalla Tor Tre Teste, squadra della provincia di Roma, prima di addentrarsi nel grande calcio. Parabola di per sé affascinante, e ulteriormente arricchita dalle successive tappe: Lecce in Serie B con tanto di esordio tra i pro, poi il prestito in D al Palermo e conseguente promozione in Serie C. Affrontata in minima parte con i rosanero, vissuta intensamente sulla pelle con la maglia della Triestina.

Stagione 2021/2022, il primo assaggio: 11 presenze in terra sicula condite da un gol. Importante, nel suo piccolo: valse vittoria contro il Monterosi Tuscia e il consolidamento delle zone di vertice. L’esito, lo conosciamo tutti: folle ritorno in B del Palermo, all’epoca guidato da Silvio Baldini. Ma è stato un breve attimo: l’estate successiva, Felici passa al sopracitato club giuliano. E fa scintille, sia nel bene che nel male: diventa riferimento del club e conquista una sofferta salvezza, segna 4 gol e serve 3 assist e, in aggiunta, subisce anche una squalifica per 4 giornate per condotta violenta contro l’arbitro. Croce e delizia, e una certezza: il ragazzo ha talento e personalità. Merita di spiccare il volo.

Cagliari, non solo Felici: in squadra hai un altro ex Serie C

Felici non è l’unico giocatore di Serie A con un passato in Serie C. Per constatarlo, è sufficiente restare in terra sarda, perché il Cagliari presenta in rosa altri due giocatori formatisi nelle nostre categorie minori. Di chi stiamo parlando? Ovviamente, di Michael Folorunsho e di Gennaro Borrelli. Il primo, centrocampista classe ’98, ha iniziato la sua carriera nei pro con la maglia della Virtus Francavilla, totalizzando 66 presenze e 8 reti.

Score ulteriormente impreziosito a Bari, dove raccoglie altre 15 partite per poi iniziare il suo viaggio in Serie B e raggiungere la massima serie con Napoli, Fiorentina e lo stesso Casteddu. Analogo destino per il secondo dei sopracitati, che in C ha forgiato i tratti della sua identità: numero 9, fisso. Numero riproposti in…numeri:  Monopoli segna 9 gol, a Castellamare di Stabia 5 in meno. Ma ciò non gli impedisce di spiccare: a Frosinone si esalta, a Cagliari si prende la A. Con tanto di gol numero uno realizzato a Udine, lo scorso 5 ottobre. Insomma: tutti e tre hanno trovato nell’isola sarda…un’isola felice. Anzi: Felici.