Campobasso, Rizzetta: “Credo fortemente nelle potenzialità della squadra”

Matt Rizzetta, presidente Campobasso / Credit Campobasso FC
Il presidente del club rossoblù, Matt Rizzetta, è intervenuto in conferenza stampa per fare il punto della situazione.
In casa Campobasso, impegnato sul campo del Bra per la diciassettesima giornata del girone B di Serie C, è tempo di prime valutazioni. Il presidente del club rossoblù, Matt Rizzetta, è intervenuto in conferenza stampa per fare il punto della situazione quando si è ormai giunti quasi al termine del girone d’andata. Ecco le sue parole, riprese dal sito ufficiale della società molisana:
“Ci tenevo innanzitutto ad augurarvi Buone Feste; è sempre un piacere trovarvi a Campobasso, e mi sento parte integrante di questa bellissima famiglia. Viviamo di alti e bassi, come tutte le famiglie del mondo. Ci tenevo a fare questa conferenza per fare il punto sulla situazione con la massima trasparenza su tutto. Il primo tema che tocco sono i punti di penalizzazione. Questa cosa mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Oggi non sono venuto qua per infangare nessuno: io sono il Presidente e mi prendo le responsabilità per i punti. Accetto tutto con rammarico, ma con spirito di miglioramento in ottica futura. Non è successo per un problema economico, ma per una ingenuità che non possiamo ricommettere. A fine campionato faremo, e farò, le mie riflessioni sui vari ruoli della società per cercare di migliorarci.”
Continua: “A livello economico, la società sta bene; siamo molto sani, anche se ci sono varie aree in cui possiamo migliorare, come tutte le società. Io penso di aver creato un patrimonio abbastanza importante, una “creatura” diversa dalle altre, anche se a volte non viene sfruttato al meglio. A volte c’è il pensiero che ci sia questo ‘Zio d’America’ che manda i soldi per coprire, ma noi dobbiamo essere uniti e consapevoli delle nostre forze e delle nostre potenzialità per alzare l’asticella. Siamo in linea con gli obiettivi prefissati a inizio campionato, anche se c’è rammarico per aver lasciato punti per strada, ma fa parte del percorso. Credo fortemente nei valori e nelle potenzialità della squadra e del gruppo. È un campionato equilibratissimo, tranne per le prime squadre. Abbiamo un girone di ritorno da giocare e, dopo la gara con l’Ascoli, faremo le valutazioni sul mercato. Se possiamo ambire a una posizione nei primi 5 posti, investiremo, come fatto in passato; se saremo a metà classifica, senza reali ambizioni, cercheremo di programmare per anticipare un campionato più ambizioso per la prossima stagione. Abbiamo ancora quattro partite da disputare, abbiamo tanto da giocare prima del mercato”.
Infine, conclude l’introduzione con un pensiero sulla Coppa Italia Serie C: “Alla Coppa Italia ci tenevamo tantissimo, mi ha lasciato l’amaro in bocca, ma ormai è acqua passata. Il secondo rammarico sono i risultati in casa: il nostro pubblico non è inferiore a nessuno, e bisogna migliorare i risultati casalinghi. Lo sappiamo e cercheremo di farlo. In questo momento, dobbiamo restare uniti e pensare che abbiamo un girone di ritorno che ci darà tantissime soddisfazioni”.
“Possiamo costruire qualcosa di importante. Questo progetto tocca tutti noi e unisce”
Rizzetta si è poi espresso sulla possibilità di una connessione che potrà crearsi con il progetto Napoli Basket: “Può aiutare ad aumentare il nostro prestigio. Ci vorrà del tempo per amalgamare il tutto; stiamo studiando i punti per aiutare le due realtà, ma credo che questo progetto sarà vantaggioso”. Sulla penalizzazione: “Per quanto riguarda la penalizzazione, sapevamo il rischio della potenziale sospensione prima dell’esito, e ci siamo già preparati: una figura sostitutiva è stata già nominata. Riguardo al ricorso, stiamo parlando con gli avvocati. Non è una questione economica; dobbiamo capire se vale la pena farlo e quante probabilità ci sono di uscirne vincenti“.
Sui playoff e la posizione in classifica, il presidente del Campobasso conferma come l’obiettivo rimanga lo stesso: “Siamo tutti d’accordo che qualche punto in più potevamo averlo, ma siamo in zona playoff nonostante le penalizzazioni, rimango fisso sull’obiettivo. Già nelle prossime gare possiamo rientrare nelle posizioni importanti. Penso che tutti siamo sotto valutazione per i prossimi sei mesi, me compreso. Abbiamo ricavato più nel mercato americano che in Italia, e per me è una follia. Bisogna assolutamente migliorare in questo. Se cadiamo nella trappola che, se mancano numeri e previsioni, c’è lo “Zio d’America” che manda la differenza, questo è un ragionamento totalmente errato.
Aggiunge: “Da Presidente, il mio dovere è far capire a tutti che questo progetto tocca tutti noi e ci unisce. Quindi, quando parlo, lo faccio a nome di tutti. Il fatto che abbiamo trovato più sponsor all’estero che sponsor molisani non va bene, ma non è una critica, è un messaggio a tutti per alzare l’asticella. Qua possiamo costruire qualcosa di speciale, e ne sono sicuro, ma dobbiamo fare un salto. Faremo il ‘check point’ dopo la gara con l’Ascoli: avremo quattro gare contro squadre di bassa classifica e 3 in casa. Se facciamo dieci/dodici punti e ci troviamo tra il quinto e il settimo posto, varrà la pena investire in maniera corposa. Se ci troveremo con un distacco importante, faremo lo stesso qualcosa, ma non sarà il “Maradona” di turno”.
“Non mi piace vedere realtà che ritengo inferiori con più abbonamenti”
A Rizzetta è stato chiesto anche della riapertura della campagna abbonamenti e della “lontananza” del suo socio Mark Consuelos in questo periodo: “Quando parlo del lato ricavo, per me gli abbonamenti sono un segno di appartenenza. Se facciamo duemila abbonati, non cambia molto a livello economico; contano tanto gli sponsor. Sono una persona competitiva, non mi piace vedere realtà che io ritengo inferiori a noi con una quantità di abbonati superiore. Per questo abbiamo lanciato l’abbonamento sospeso, anche se abbiamo ricavato la metà, e mi lascia l’amaro in bocca. Mark è attaccatissimo al progetto e alla squadra. È un periodo particolare, ma con tutti i soci ci sentiamo spesso e siamo in piena armonia. Abbiamo creato una grande famiglia e non vedono l’ora di venire. Questo è il mio ottavo viaggio in Italia nel 2025: vivo in America e Campobasso non è Milano o Roma. Spero di dimostrare attaccamento“.
Prosegue: “Abbiamo già programmato con largo anticipo come vogliamo approcciare il mercato. Il direttore e il mister hanno le idee chiare. Per quanto riguarda la pressione, penso che se lavori per il Campobasso capisci abbastanza bene le pressioni: quando vedi la curva così e vedi uno spettacolo del genere, con gente che fa sacrifici, questo parla da sé.”

“Amo Campobasso e il Campobasso, oggi più che mai”
Alla domanda sugli investimenti, Rizzetta risponde come la visione sia sul lungo periodo: “Sicuramente bisogna avere un ragionamento sul lungo termine. Se ragionassi mese per mese, la valutazione e l’investimento sarebbero sotto le mie aspettative, ma non ragioniamo così, bensì cercando di creare una realtà sostenibile sul lungo termine. Abbiamo rivitalizzato il nulla; sapevamo che ci volevano tanti soldi. Siamo a un punto importante: dobbiamo guardarci in faccia e capire se possiamo fare questo salto, ma io sono convinto che tra qualche anno ricorderemo questo come un punto di svolta. Lo stadio è una parte integrante di questo progetto perché rappresenta l’immagine della città al mondo.
Aggiunge: “Se vedi uno stadio abbandonato e con posti vuoti, non è una bella cosa: lo stadio è una priorità. So che Campobasso non è New York, ma tutto è relativo. A New York c’è tanta concorrenza e devi lottare contro tantissimi rivali, ma a Campobasso e in Molise siamo l’unico patrimonio della regione. Dobbiamo essere bravi a coinvolgere quante più aziende possibili. Il progetto Campobasso non è provinciale, è territoriale, nazionale e poi internazionale.”
Infine, il presidente chiude così la conferenza stampa: “Io amo Campobasso e il Campobasso, oggi più che mai, anche se è molto stressante essere il Presidente del Campobasso. Sto cercando di far capire a tutti che dobbiamo alzare l’asticella: non possiamo raggiungere gli obiettivi ambiziosi che condividiamo senza l’unione di tutti noi. A volte mi sento isolato in questo. Non voglio fare vittimismo, ma da Presidente prendo le responsabilità, ma poi, dopo aver versato una barca di soldi, vedere quello che succede, immagina come mi sono sentito. Detto questo, dobbiamo essere bravi a gestire la situazione e migliorare in ottica futura. Se questo progetto non è di tutti, ma solo di Matt Rizzetta, non sarà più sostenibile, e ve lo dico adesso. Il Campobasso è patrimonio di tutti noi. Chiedo solo di aiutarci dal lato sentimentale e di dimostrare l’appartenenza a questo progetto, almeno non mi sento solo, ma affiancato da persone che ci tengono al progetto quanto ci tengo io.”
