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L’amicizia con Manaj, l’idolo Lautaro: Merkaj corre e sogna con il Campobasso

Il Campobasso ha raggiunto la salvezza con due giornate d’anticipo. Un risultato importante per la squadra, che nell’ultimo match ha superato la Vibonese per 4-1. Tra i marcatori anche Olger Merkaj, alla sua prima firma con la maglia dei Lupi. Arrivato a gennaio dal Foggia, dove si era messo in mostra agli ordini di Zeman, non ha goduto della continuità che gli sarebbe servita per farsi notare. Esterno di destra o seconda punta ha giocato spesso lontano dalla porta.

Abnegazione, determinazione, forza fisica e sacrificio sono doti che gli appartengono e in questo gli va dato merito di aver sempre dato tutto in campo. Il suo idolo è Lautaro Martinez, da cui cerca di imparare e studiare, e senza fare paragoni ma come caratteristiche e modo di giocare sono abbastanza simili. Un bagaglio tecnico che può sicuramente essere migliorato, il ritorno tra i professionisti è il primo passo e la stagione resta positiva per l’attaccante italo-albanese.

L’amicizia con Manaj dai tempi della Sampdoria

Riavvolgiamo il nastro e torniamo ai primi passi importanti di Merkaj nel mondo del calcio. A sedici anni la Sampdoria lo nota e lo porta nel proprio settore giovanile. In Primavera ha modo di conoscere Rey Manaj, attaccante ora allo Spezia, con cui lega una grande amicizia. Condividendo ruolo e nazionalità col suo compagno di reparto, per Merkaj è stato più facile anche l’ambientamento. 

Avendo la stessa età condividono anche le convocazioni con le selezioni giovanili dell’Albania. Un’amicizia poi portata avanti anche in questi anni, con l’attaccante ex Inter pronto a commentare ogni post di Olger. Applausi, incitamento e parole di sostegno, sicuramente un modo per spronare Meraj weekend dopo weekend.  

Ufficio Stampa SS Città di Campobasso

La gavetta in D e la stagione della consacrazione al Bra per Merkaj

Dopo il settore giovanile con la Sampdoria e la prima esperienza in C a Tuttocuoio, per Merkaj è tempo di ripartire dalla D. Un campionato duro e importante per far crescere i giovani. Diverse le esperienze tra i dilettanti per Olger: Casale, Chieri, Breno e Bra

Proprio in quest’ultima piazza l’attaccante trova la sua definitiva consacrazione. Stagioni in crescendo l’hanno portato a quell’annata formidabile. Merkaj trova continuità in campo e sotto porta, tanto da far registrare ben 18 centri in 37 partite, il tutto condito da cinque assist. Gol che portano la squadra a giocarsi i Playoff scudetto. Ai piani alti non passano inosservate le sue prestazioni, tanto che il Foggia in estate decide di puntare su di lui.

L’esperienza con Zeman e la salvezza a Campobasso

A Foggia Merkaj trova Zeman. Per un’attaccante gli insegnamenti del Boemo sono oro colato. Olger lavora duro per farsi notare e riesce a guadagnarsi la stima dell’allenatore. La partenza in Puglia è positiva: gol e assist per il classe ’97 che si presenta al meglio ai piedi dello Zaccheria. Nonostante non giochi spesso dall’inizio, il suo apporto è importante. Tanta corsa, come piace a Zeman e sotto porta trova le reti con Potenza e Messina

In attacco la concorrenza è elevata, Merkaj ha bisogno di spazio così la decisione di lasciare Foggia, seppur a malincuore. Il viaggio prosegue a Campobasso, stavolta l’obiettivo è quello della salvezza. Con la maglia dei lupi l’attaccante si sblocca contro la Vibonese e ora avrà le ultime due partite per concludere al meglio la stagione. Il suo ritorno tra i professionisti è comunque positivo: quattro gol e sette assist, con una crescita che può portarlo ad essere ancor più incisivo e letale sotto porta. La gavetta e il viaggio di Merkaj pronto a coltivare il suo sogno con lavoro, sudore e sacrificio. 

A cura di Simone Brianti

Credit foto copertina: Ufficio Stampa SS Città di Campobasso

Redazione

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