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Capogna dalla Lazio alla Pro Sesto: una vita da bomber

Romano di Roma ma cresciuto nella Lazio. È la storia di Riccardo Capogna, centravanti classe ’88 della Pro Sesto, ora al penultimo posto nel Girone A di Serie C con 14 punti. Esperienza, la parola che probabilmente meglio racconta e meglio si addice all’attaccante di Banchieri. Una carriera lunga e importante la sua, con una costante: il gol. Una carriera partita dalla Capitale, sponda biancoceleste, proseguita poi in diverse tappe, con una fermata in particolare: la Lombardia. Carpenedolo, Renate, Pro Patria, Lecco, Seregno, Gozzano e, infine, Pro Sesto. Un romano alla conquista della regione lombarda. La storia di Riccardo Capogna, l’uomo che con i suoi gol vuole trascinare la squadra di Banchieri.

Dal Lazio alla Lombardia, passando per la Svizzera: la carriera di Capogna

Capogna incarna un concetto, quello di centravanti. Struttura fisica, colpi, fiuto del gol. Arti e abilità che ha iniziato ad apprendere fin da giovane. E la scuola è stata una di quelle più prestigiose e importanti. Una scuola dai colori biancocelesti: la Lazio. Una maglia che sente sua, che sente addosso. Giovanissimi, Allievi e poi la Primavera. Anni in cui condivide il campo e lo spogliatoio con Faraoni, Kozak e Diakitè. Poi inizia l’esperienza tra i grandi. Un viaggio che si divide, soprattutto, tra il Lazio e la Lombardia. Con due parentesi: una in Svizzera con il Chiasso e un’altra a Trento nel Mezzocorona. Poi la prima tappa lombarda nel Carpenedolo in C2, di cui è un titolare fisso. Nel 2010 approda al Fondi, nel Lazio, per poi ritornare in Lombardia. Una “andata senza ritorno”, da Roma fino a Sesto. Riccardo gira diverse squadre: Renate, Pro Patria e una stagione a Chieti, in Abruzzo. Nel 2013 scende in Serie D, approdando in quella che diventerà la piazza più importante della sua carriera: Lecco.

A Lecco ci sta due anni, 64 presenze e più di 25 gol. Anni della sua affermazione. Anni della sua consacrazione. Poi i due anni a Seregno e quello a Gozzano. Nel 2018 torna sul Lago, sempre sponda biancoceleste. Nella prima stagione la soddisfazione più grande: la vittoria della D e il ritorno tra i professionisti. E il suo apporto è fondamentale: 15 le reti messe a segno. In C a Lecco ci sta due anni per poi approdare a Sesto, il suo presente.

Capogna, il centravanti della Pro Sesto. E quella statistica…

Ora il presente si chiama “Ernesto Breda”. Il presente si chiama Pro Sesto, che tanto l’ha voluto e cercato. Sono cinque i gol segnati fin qui in campionato. Due consecutivi nelle ultime due giornate, contro Trento e Legnago. Il primo era arrivato nell’importante pareggio esterno contro la Feralpisalò per 1-1. Già, 1-1. Capogna e la Pro Sesto quest’anno sono legati da una statistica a dir poco particolare. Come visto, cinque sono i gol messi a segno in altrettante partite. Risultati di queste partite? Sempre lo stesso. Quello scritto sopra. 1-1. Quando Capogna segna, la Pro Sesto pareggia. Per la conquista della salvezza fondamentali saranno le sue reti. Le reti del bomber di Banchieri, che non si vuole fermare. E la sua volontà è quella di continuare a fare ciò che gli viene meglio: segnare. Sperando di farlo con un gol ancor più decisivo. Un gol da tre punti. Ma non ci sono dubbi, lui è nato per questo. Il centroavanti arrivato dal Lazio che ha conquistato la Lombardia.

A cura di Nicolò Franceschin

Redazione

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