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Cuore laziale, il biancoceleste nel destino: prima doppietta per Cardoselli, la Virtus Francavilla ringrazia

Per realizzare la prima doppietta tra i professionisti ha dovuto attendere 159 partite. Storia di Cassio Cardoselli, professione centrocampista e uomo gol per una notte. Quella che ha visto la Virtus Francavilla superare per 3-2 il Pescara dell’ex allenatore biancoceleste Alberto Colombo alla Nuovarredo Arena. Cassio, rilanciato da Antonio Calabro tra i titolari da mezzala nel 3-5-2, ha rappresentato la pedina in grado di scombinare i piani. Spaccata vincente su cross di Macca – altro innesto a sorpresa dal primo minuto, anche lui come Cassio arrivato dalla Virtus Entella – per l’1-0, stacco più in alto di tutti per il bis a fine primo tempo, tacco parato da Plizzari e ribadito in rete da Patierno per il 3-1. Istantanee di una serata da incorniciare.

Cardoselli e la Lazio: dal rapporto con Simone Inzaghi al modello Biglia

Arrivato dalla Virtus Entella in Puglia nell’ultimo giorno di calciomercato, Cardoselli ha alle spalle annate da protagonista con la Carrarese (95 presenze in tre stagioni, con tanto di incontro con Silvio Baldini) e un’esperienza con il Siena. Niente male per chi ha 24 anni sulla carta d’identità. I suoi sogni hanno radici lontane, con gli stessi colori sociali della Virtus Francavilla e della Virtus Entella: il bianco e il celeste.

Già, perché il cuore di Cassio – che si chiama così in onore del nonno, suo primo tifoso con papà Guido dal quale ha ereditato il tifo – batte da sempre per la Lazio. Il modello di riferimento quando giocava negli Allievi allenati da Simone Inzaghi (segnò anche in una finale Primavera persa nel 2015 per 2-1 contro il Torino) era Lucas Biglia.

Credit: Pescara Calcio e Ph. Massimiliano Mucciante

E quel numero 5 sulle spalle rappresenta proprio un omaggio al ruolo del “volante” sudamericano. Sempre in Sud America, ma in Brasile, c’è il suo idolo: Kakà. Del quale Cardoselli ha la stessa faccia pulita. Quella di chi è cresciuto a pane e pallone, trascorrendo il tempo libero sfidando a colpi di biliardo e playstation gli amici di sempre. E diplomandosi all’istituto tecnico commerciale a indirizzo turistico. Ma il coraggio non gli difetta: ha raccontato in passato di aver detto di no alla Roma nell’estate del 2015. Per fede. Perché la Lazio è quasi una religione a casa Cardoselli.

Credit: Pescara Calcio e Ph. Massimiliano Mucciante

Quella corsa a perdifiato per ringraziare Fracchiolla

Il presente di Cassio coincide con la Puglia. A Francavilla Fontana ha carburato con il passare delle settimane, mettendo sempre più minuti nelle gambe e trovando spazio con continuità. Contro il Taranto, dieci giorni prima del 3-2 al Pescara, era stato impiegato da trequartista nel 4-3-2-1. Contro gli abruzzesi, dopo l’avvio in panchina a Monopoli, è tornato a muoversi da interno nel 3-5-2. Lì ha fatto male agli avversari. E se il primo gol non si scorda mai, figurarsi due in poco più di 30 minuti. Cardoselli lo sa bene. E infatti dopo la rete ha iniziato una corsa a perdifiato verso la panchina. Per abbracciare e ringraziare il dg della Virtus Domenico Fracchiolla, l’uomo che lo ha scelto nelle ultime ore del calciomercato estivo per portarlo alla corte di Calabro. Puntando su questo ragazzo che ha la Lazio nel cuore e il biancoceleste nel destino.

Luca Guerra

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