Credit: Carrarese Calcio
La Carrarese suona il rock, canterebbe Ivano Fossati. La squadra toscana ha conquistato, a suon di gol, record e buone prestazioni, il terzo posto nel girone B. I gialloblù, dunque, partiranno direttamente dalle fasi nazionali nei playoff. Attenzione, però, a non chiamarla sorpresa, perché Panico e compagni quest’anno hanno dimostrato di potersela giocare con tutti. Il direttore sportivo Iacopo Pasciuti, ai microfoni de LaCasadiC.com, ha raccontato la stagione tra entusiasmo, aneddoti e tanta voglia di giocarsi le proprie carte nel post-season.
L’ambizione della Carrarese si capisce anche dalle scelte. I gialloblù hanno cambiato allenatore alla 21ª giornata, nonostante un quarto posto in classifica: “Non eravamo contenti dei punti, sapevamo che potevamo dare di più”. La svolta è arrivata con l’arrivo di Antonio Calabro, racconta il ds Pasciuti: “Da quando abbiamo preso il nuovo allenatore abbiamo fatto un percorso importante, con 38 punti in 17 partite”.
La determinazione dell’ex Catanzaro è stata fondamentale per il percorso dei toscani: “Ci ha trasmesso tutta la sua voglia di venire qui da noi. Crede in questa squadra. Secondo lui si poteva far meglio, e infatti così è stato. Arriva tutti i giorni presto al campo, legge, si informa e studia insieme al suo staff. È stata una scelta coraggiosa, ma che alla fine ci ha premiato”.
Una vita alla Carrarese. 14 anni con i colori gialloblù per Iacopo Pasciuti, prima da segretario generale, poi da amministratore delegato e direttore sportivo. “È il momento più felice da quando sono qui? Non lo so, nel 2020 siamo arrivati a 20 secondi dalla finale playoff. È una ferita molto aperta, ma che spero di dimenticare già quest’anno. Le premesse per far bene ci sono tutte. Ci giocheremo le nostre carte ai playoff. Forse qualcuno ci sottovaluta, a noi fa piacere”.
Tante stagioni e tanti presidenti per il ds Pasciuti. Uno di questi è stato anche “Gigi” Buffon, nato proprio a Carrara e tifoso gialloblù: “Abbiamo avuto la fortuna di averlo qui con noi. Quando poteva, era sempre allo stadio. Lui è “tifosissimo” quindi viveva la partita come uno di noi, tifava, si esultava e soffriva seduto sui gradini della tribuna”.
Una rosa forte e che non ha nulla da invidiare a nessuno. Una rivoluzione estiva e qualche accorgimento invernale per costruire una squadra competitiva e in grado di potersela giocare con tutte le avversarie: “La trattativa più difficile? Ce ne sono state diverse. È stato complicato convincere Marco Bleve, che comunque è di proprietà del Lecce. Anche con Zuelli abbiamo insistito tanto e alla fine ce l’abbiamo fatta. Ogni tanto, poi, bisogna essere anche fortunati e veloci, come per Finotto. Siamo stati bravi e la volontà del ragazzo è stata decisiva”.
Il messaggio, allora, è chiaro: per questi playoff c’è anche la Carrarese. La squadra di Calabro non ha nessuna intenzione di smettere di sognare. Per la lotta alla Serie B ci sono anche i gialloblù. L’ultima parola, adesso, spetta al campo.
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