Credit: Catania FC
È sceso in campo nell’allenamento aperto alla stampa il Catania di Cristiano Lucarelli che si avvicina a grandi passi alla sfida col Picerno di sabato 20 gennaio alla quale seguirà, mercoledì 24 gennaio, la sfida al Rimini valevole per la semifinale d’andata della Coppa Italia Serie C. In attesa di novità dal mercato, con l’operazione Sturaro sempre più in dirittura d’arrivo, non sono di certo mancati i segnali incoraggianti in casa rossazzurra che, tra aerobico, corsa e partitella, ha visto mettersi in luce ancora una volta la grande vena realizzativa di Samuel Di Carmine. Il numero dieci, autore del gol del vantaggio nel 4-0 del Massimino contro il Brindisi, è infatti apparso in gran forma, così come il resto del gruppo rossazzurro, voglioso più che mai di trovare continuità in stagione. Assenti nella sessione del Cibalino Rapisarda, Mazzotta e Livieri. Lavoro a parte per Bouah, Rocca e Dubickas.
Ci ha pensato Diego Peralta a presentarsi in sala stampa al termine della sessione pomeridiana di allenamento. Il nuovo acquisto rossazzurro, autore di un assist nella vittoria col Brindisi, ha iniziato analizzando le prime sensazioni in Sicilia e le sue caratteristiche . “È un onore indossare questa maglia e giocare per questa piazza. Mi piace tentare l’uno contro uno e fare assist, non sono ossessionato dal gol, mi interessa dare un apporto utile alla squadra”. Spazio poi al rapporto con i compagni di squadra, fondamentali per l’inserimento dell’italo-argentino. “Ho giocato a Pisa con Zammarini e siamo molto amici, anche con Celli e Kontek. In generale tutti sono stati impeccabili nel farmi integrare subito. Di Carmine? Con Samuel è facile trovarsi bene: i movimenti che ti detta quando hai la palla sono chiari, ti fa capire quello che vuole e dove la vuole. Lo stesso vale per Costantino, Cianci e tutti gli altri giocatori del reparto offensivo, sono tutti molto forti”.
Chiosa finale sul suo arrivo e su ciò che rappresenta quest’avventura per Peralta. “Non c’era bisogno che il mister mi convincesse, la piazza è quello che è, la rosa è importantissima. Quando mi ha chiesto una mano ho detto “perfetto”. Catania per me non è un trampolino di lancio ma una tappa importante e spero duratura. C’è un bell’ambiente, ci sono due obiettivi da portare avanti. Le pressioni? Fanno parte del calcio, se una persona non vuole le pressioni ha sbagliato lavoro. Io mi assumo le mie responsabilità e cerco di dare il massimo per stare a posto con me stesso”.
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