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Alessandro Celli in azione con la maglia del Catania

Alessandro Celli in azione con la maglia del Catania/ Credits: Catania FC/ www.lacasadic.com

Il numero 3 rossazzurro è un vero e proprio punto fermo dei siciliani, miglior difesa del girone C di Serie C

L’entusiasmo in casa Catania, dopo la bella vittoria per 1-0 contro il Benevento, arrivata in continuità con quella ottenuta sulla Salernitana, è sempre più proiettato verso l’alto. Merito certamente dei gol di Forte, della fantasia di Cicerelli, delle sgroppate di Casasola e della leadership di Dini e Di Gennaro tra gli altri. Senza dimenticare, però, la determinante e silenziosa rivincita targata Alessandro Celli.

Letture attente, personalità spiccata, dedizione alla causa sempre in primo piano: dentro i primi 755′ fin qui giocati dal difensore romano in questa Serie C girone C, versione 25/26, sembra non mancare proprio nulla.

Facile pensare, dunque, che uno dei segreti dietro alla miglior difesa del torneo (cinque reti subite, tutte in trasferta e zero in casa) sia rappresentato proprio dal numero 3 classe 1994, ormai elemento cruciale della difesa di Toscano insieme a Di Gennaro e Ierardi.

Un presente radioso, per certi versi inatteso, quello tra Celli e il Catania, soprattutto se si pensa ai mesi da fuori rosa trascorsi dal centrale all’inizio della scorsa stagione e alla sua difficile annata 23/24, culminata dalla storica vittoria in Coppa Italia Serie C contro il Padova. Parola d’ordine: perseveranza.

Celli-Catania: dall’arrivo al riscatto

La parabola siciliana di Alessandro Celli inizia a gennaio 2024, su preciso desiderio di Cristiano Lucarelli, desideroso di riabbracciare l’attuale numero tre del Catania dopo la vittoriosa esperienza a Terni. L’idillio ritrovato tra l’allenatore livornese e la piazza, però, dura poco e Celli, schierato inizialmente da terzino sinistro o esterno di centrocampo, fatica più del previsto a inserirsi, salvo poi trovare la propria, definitiva zona di competenza da braccetto di sinistra con Zeoli in panchina.

L’iniziale convivenza forzata, coincisa con l’arrivo di Toscano, sarà così la perfetta occasione di riscatto, proseguita e perseguita brillantemente in quest’annata: Alessandro, adesso, può davvero sorridere.

Alessandro Celli ed Emmanuele Cicerelli si abbracciano dopo il successo del Catania sul Benevento
Alessandro Celli ed Emmanuele Cicerelli si abbracciano dopo il successo del Catania sul Benevento/ Credits: Catania FC/ www.lacasadic.com

 

Tra passato e presente

Sin dagli inizi con la Lupa Roma, la storia di Alessandro Celli ha sempre avuto un fondamentale mantra: la versatilità. Terzino, esterno di centrocampo o braccetto, poco cambia, il mancino romano, con più di 180 presenze in Serie C (e 70 in Serie B) è a tutti gli effetti un veterano della categoria.

Foggia, Teramo, Südtirol ma soprattutto Ternana: il momento più alto della sua carriera è tutto racchiuso in quelle magiche tre stagioni e mezzo in rossoverde che, nel 2021, gli regalano la promozione. Adesso, dopo la rinascita, la speranza di Celli è riuscirci anche a Catania. Tra testa, cuore, gambe e silenziose, significative, rivincite.