Tra i litiganti Morosoli e Ferraù, di mezzo c’è la Catania del popolo. Quella che per generazioni intere è andata al “Massimino” per sostenere i rossazzurri che ancora una volta rischiano il collasso. Di questo però ai tifosi interessa relativamente, fino a che quella maglia scenderà in campo “non c’è donna che possa competere”. Ed i giocatori questo lo sanno e gliene sono riconoscenti, tanto che dopo la vittoria contro la Virtus Francavilla sono rimasti per 10 minuti dopo il triplice fischio in contemplazione della curva.
Il Catania fuori dal terreno di gioco viene già dato per spacciato, ma ci sono dei ragazzi che ancora lottano per quella maglia. Sono queste le situazioni in cui nasce un qualcosa di speciale tra la squadra ed i propri tifosi. La Curva Nord non ha mai smesso di cantare e incitare i giocatori che a fine partita sono rimasti sotto il settore per ringraziarli. In quei 10 minuti c’è tutto l’attaccamento di un popolo verso un pezzo del loro cuore.
“Salvate il Calcio Catania”: così recitava uno striscione esposto ieri allo stadio. E, facendo il loro, questi ragazzi, sia giocatori che tifosi, ci stanno provando in tutti i modi.
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