Lodi-Catania, storia ed eredità: chi indosserà la 10 e la fascia di capitano?

La sua maglia storica e la fascia al braccio: due incognite per la prossima stagione

Catania Lodi
18 Luglio 2023

Damiano Tucci - Autore

Freddezza glaciale dal dischetto, corsa sfrenata verso la curva, pugni stretti e baci al cielo. L’amore tra Francesco Lodi e i tifosi rossazzurri si riassume così. Con quell’esultanza sfrenata del capitano che a recupero praticamente scaduto stende il Cittanova e mette le basi per il ritorno del Catania in Serie C (avvenuto poi con la vittoria esterna a Canicattì del 19 marzo scorso). Un percorso netto, quello della squadra di Ferraro, reso ancor più significativo dalla presenza dell’eterno ragazzo di Frattamaggiore, abile a calarsi nei panni del leader da spogliatoio nonostante la voglia matta di essere ancora protagonista.

54 gol, 51 assist, 239 partite, tre ritorni e quattro diverse parentesi. Ma chi si prenderà adesso carico di un’eredità così importante? La maglia numero 10 avrà un nuovo proprietario già questa stagione o rimarrà libera in attesa del leader giusto? Chi indosserà la fascia di capitano?

Catania Lodi

Una storia iniziata nel 2011

Catania, 19 gennaio 2011. Tutto parte da qui. Da quella scelta forse rischiosa ma efficace operata dal duo Pulvirenti-Lo Monaco: fuori Giampaolo dentro Simeone. È l’inizio del Cholismo, principio di legame unico tra la città e l’Argentina (Papu Gomez, Spolli, Bergessio, Carboni, Maxi Lopez, Izco alcuni esempi). È, soprattutto, l’inizio della storia d’amore tra Francesco Lodi e il tifo rossazzurro, inaugurata in modo speciale da una rimonta sul Lecce in casa nella quale il regista si impose con due prodezze su punizione da subentrato. Risultato? Colpo di fulmine scattato e titolo di specialista subito acquisito, complice anche il passato a Frosinone ed un gol a Buffon segnato il mese successivo. Curiosità: nel decennio 2010-19 l’ex numero 10 è quarto dietro a Messi, CR7 e Pjanic per gol su calcio piazzato (sono invece 21 le punizioni messe a segno in totale con il club del suo cuore). Una vera e propria arte, curata e perfezionata dal centrocampista classe ‘84 negli anni. Alimentata anche dai campionati vissuti con Montella e Maran (l’ex Milan lo sposterà a regista, l’ex Chievo con un ottavo posto storico fisserà il record di punti a 56 e porterà la squadra ad un passo dall’Europa).

Dal trionfo in D al futuro: il Catania oltre Lodi

Il nuovo corso targato Pelligra regala alla bandiera rossazzurra (nel frattempo reduce da buone stagioni con FC Messina e Acireale) l’ennesima, grande occasione: riportare il club tra i professionisti da capitano. La risposta, come sempre, non si fa attendere: gol su punizione alla prima col Ragusa (saranno 4 le reti stagionali condite da 7 assist) ed un contributo sempre cruciale sia dentro che fuori dal campo. Le parole del 16 luglio sui social (leggi qui le dichiarazioni) non lasciano però spazio a dubbi. Ciccio Lodi saluta per sempre (da giocatore) la squadra che ha amato più delle altre, quella per la quale nel 2017 ha lasciato la Serie A ed è approdato in C.

Catania Lodi

La città è commossa, spaccata in due tra chi non si rassegna e chi guarda oltre nonostante la totale gratitudine. L’eredità (tra la numero dieci che fu anche di Mascara e la fascia di capitano indossata tra gli altri da Biagianti) è piuttosto ingombrante. L’interrogativo è d’obbligo: chi la saprà raccogliere? Difficile ipotizzare successori in questa fase della stagione. Più facile immaginare che prima o poi, dopo un’altra esperienza in D dell’ex leggenda le strade possano incontrarsi in forme diverse tra qualche anno. Per sognare ancora insieme l’ennesima gioia tutta da condividere.