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La leadership, il duello con Inglese, le lacrime da trasformare, Di Gennaro: “Catania, orgoglioso di te”

Di Gennaro a duello con Inglese nella vittoria del suo Catania contro la Salernitana

Di Gennaro a duello con Inglese nella vittoria del suo Catania contro la Salernitana /Credits: Catania FC/ www.lacasadic.com

La nostra intervista al difensore rossazzurro, elemento imprescindibile nell’ottimo inizio di stagione dei ragazzi di Toscano:”Il gruppo è il nostro segreto”

Quando Matteo Di Gennaro raggiunge la sala stampa del Massimino ha già l’aria determinata, come se, parlare del suo Catania, secondo nel girone C di Serie C, a una sola lunghezza dalla Salernitana, sia effettivamente difenderne i colori sul campo:”È un bel momento– racconta- la piazza sta capendo che la squadra sta dando tanto, esprimendo tutta sé stessa per raggiungere un obiettivo importante. I risultati e le prestazioni stanno trascinando il pubblico e vedere una cornice così è la soddisfazione più grande che c’è. Il pari di Caserta lascia l’amaro in bocca per come è avvenuto.  Siamo consapevoli che una vittoria ci avrebbe fatto agganciare la vetta però siamo lì,  tutto è rimasto invariato e quindi si riparte per cercare di fare il salto in avanti.” 

1027 minuti giocati, nove clean sheets in dodici gare di campionato: il rendimento del numero 15 rossazzurro, ormai perfettamente in simbiosi con Celli e Ierardi a protezione di Dini, è di assoluto livello. Il merito, secondo lui, è da ricercare nel gruppo: “Questi numeri sono merito di tutta la squadra. Pieraccini è arrivato quest’anno ma si è trovato in un gruppo difensivo collaudato, che aspetta anche il ritorno di Martic. Gli apprezzamenti fanno piacere ma bisogna volare basso: l’ostacolo è sempre dietro l’angolo“.

L’entusiasmo è maturo, dosato consapevolmente, quasi protetto dall’espressione giusta al momento giusto. Per Di Gennaro, Catania è ormai una questione di orgoglio, rafforzata, rispetto al suo arrivo, da nuove consapevolezze: “Lo scorso anno abbiamo avuto tante difficoltà iniziali, tra cui gli infortuni a centrocampo che ci hanno condizionato. Quest’anno i risultati sono arrivati subito, con la rosa spesso al completo. Superare i momenti no è stato più semplice“.

Tranquillità e sicurezza: Catania, metodo Di Gennaro

Risultati, alchimia e…nuovi arrivi: il mercato del Catania, versione 2025/26, si è infatti rivelato da top class. Dal ritorno di Cicerelli agli arrivi di Casasola e Donnarumma, passando per Forte, Corbari e tante gradite conferme (Lunetta in primis) pronte ad alzare il livello. Di Gennaro sfoglia virtualmente qualche nome, accenna mezzo sorriso e spiega: “Chi è arrivato ha subito avuto a che fare con un collettivo solido, l’ossatura era buona e a rinforzarla sono arrivati uomini veri, che ci hanno aiutato a partire forte. Aneddoti? Restano in spogliatoio, ciò che si vede all’esterno è abbastanza. Personalmente ho legato e mi trovo bene con tutti“.

La mentalità di DiGe, comunque mai tramutata in arroganza, è chiarissima, apprezzata sin dal primo giorno dal tifo catanese che, come ci aveva già raccontato lo scorso anno lo aveva già conquistato. Sentimento ampiamente ricambiato e rinnovato quest’anno, soprattutto dopo quel duello contro la Salernitana, utile a portare i tre punti nello scontro diretto: “Inglese? Io sono abituato a studiare tutti. Roberto è un amico, abbiamo un bellissimo rapporto, ci sentiamo spesso. Dispiace per ciò che ha trovato tornando qui ma lo sapeva, ce lo siamo detti: in campo è giusto battagliare, fuori amici come prima. Mi ritengo sempre lo stesso, con le mie certezze e il mio lavoro ad alta intensità. Normale che alla gente faccia piacere battere Salernitana e Benevento ma ci tengo a dire che ogni vittoria, con le insidie che ha la Serie C, è fondamentale per noi“.

Di Gennaro abbraccia Pelligra in occasione del successo del Catania sul Foggia
Di Gennaro abbraccia Pelligra in occasione del successo del Catania sul Foggia/ Credits: Catania FC / www.lacasadic.com

“Le lacrime di Pescara? Una promessa, il campo dirà chi siamo”

Suona la carica, Di Gennaro, anche se l’emozione, colpa di quel turno playoff perso nel doppio confronto col Pescara dello scorso anno, non tarda a presentarsi: “Le lacrime che ho versato all’Adriatico sto cercando, insieme a chi era con me, di trasmetterle ai nuovi. Ero arrivato l’anno scorso con l’obiettivo di contribuire a portare il Catania in B, non sono riuscito e non volevo lasciare il lavoro a metà. Sono rimasto volentieri per raggiungere ciò che ci è sfuggito qualche mese fa. Toscano dice che più un sogno ha ostacoli più è giusto? Sposo la sua frase, il mister è sereno sin dal ritiro. Inutile nasconderci: abbiamo il dovere di inseguire il nostro desiderio fino alla fine. La verità la dirà il campo, spero che personalità e coesione ci portino dove vogliamo, a vincere il campionato.”

Leadership, raziocinio e voglia di regalare passione: Matteo, nel secondo anno alle falde dell’Etna, ha ancora più chiara la sua strada.