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Catania, Mihajlovic cuore etneo: “Sono stato benissimo in Sicilia, non può finire tutto così”

Dopo il fallimento del Calcio Catania lo scorso 22 dicembre, la città etnea si appresta a vivere un’altra giornata difficile dal punto di vista sportivo. Oggi, infatti, si è svolta l’udienza del tribunale che ha deciso le sorti del titolo sportivo (qui tutti i dettagli), scelta cruciale attesa da tutta la città e anche da qualche illustre ex.

Le parole di Mihajlovic

Nel corso degli anni, a Catania sono passati non solo giocatori dall’immense qualità, ma anche allenatori alle prime armi forgiati sotto l’ombra dell’Etna. Tra questi c’è Sinisa Mihajlovic, rimasto legatissimo alla città e ai colori della società. L’attuale allenatore del Bologna, intervenuto sulla vicenda nella conferenza stampa pre Inter, ha rivendicato con orgoglio il suo passato siciliano: “Catania è una città meravigliosa in cui ho passato un bellissimo periodo. Mi dispiace per la situazione che colpirebbe una città come questa. Attualmente non ho seguito troppo la vicenda, ma sicuramente mi dispiacerebbe se la storia finisse così“.

Mihajlovic e Catania, un amore nato subito

Subentrato in corso d’opera durante la stagione 2009/2010, Mihajlovic ci ha messo poco ad entrare nel cuore dei catanesi. A suon di dichiarazioni da capopopolo e risultati incredibili è nato un amore viscerale che stando alle parole del serbo ha rischiato di non concretizzarsi. “Prima di accettare avevo dubbi perché non ero mai stato in Sicilia, invece mi sono trovato benissimo“.

Nonostante sia rimasto solo sei mesi alla guida degli etnei, Sinisa si è reso protagonista di una delle migliori stagioni di sempre in Serie A. In quella seconda parte di stagione, infatti, il Catania si dimostrò una vera e propria ammazza grandi battendo nell’ordine Juventus, Lazio e l’Inter del triplete e fermando Roma e Milan sul pari. Un vero e proprio incubo per tutti che culminò con il 13° posto in classifica e il quinto miglior risultato di sempre in Serie A della società etnea. Ma, oltre al lato sportivo, è la gente ad averlo segnato nel profondo: “Io abitavo in un hotel in cui ogni mattina i pescatori mi chiedevano cosa volessi mangiare e andavano in mare per farmelo trovare a cena. È gente di cuore e non posso che dispiacermi se non si dovesse trovare una soluzione“. Emozioni che spera di provare ancora magari grazie ad un lieto fine della vicenda, che possa segnare finalmente una svolta per la città.

Redazione

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