Catania, tutto o niente: la sfida col Rimini vale già una stagione

I rossazzurri si preparano al ritorno di Coppa Italia contro il Rimini in scena al Massimino mercoledì 28 febbraio. Dubbi, orgoglio e obiettivi dentro il match più importante dell’anno

27 Febbraio 2024

Damiano Tucci - Autore

“Melior de Cinere Surgo” è stato il claim più utilizzato dalla società di Ross Pelligra già a partire dal suo insediamento in Sicilia durante la scorsa stagione. Significa, letteralmente, ‘rialzarsi dalle proprie ceneri’. Un moto d’orgoglio e richiamo alle origini che riassume l’essenza di rivalsa catanese oltre ogni difficoltà. Occorre presentarlo così il momento dei rossazzurri in vista della semifinale in Coppa Italia contro il Rimini di scena il 28 febbraio. Troppo importante, come sottolineato anche dal vicepresidente Grella in conferenza stampa, il bisogno ambientale di regalarsi una seconda opportunità di riscatto alla luce dei soli 34 punti raccolti in campionato. Ben più cruciale dovrà essere la voglia di poter finalmente provare a costruire una svolta identitaria e continuativa che possa dare nuovo slancio alle ambizioni collettive di una rosa che dispone comunque di profili importanti per la categoria tra i quali Sturaro, Chiricó, Tello e Di Carmine.

credit: Catania FC

Quanti dubbi, la crisi rossazzurra

Ribaltare lo svantaggio dell’andata firmato da Lamesta e nutrirsi di un Massimino ormai pronto al sold out stagionale. È senza dubbio questo l’obiettivo del Catania che, dopo la brutta sconfitta di Taranto ha vissuto il tredicesimo ko complessivo tra tutte le competizioni. I sei punti di distacco dalla zona playout sono piuttosto preoccupanti, ancor di più se si pensa alle ventisette reti realizzate in ventotto giornate nel girone C. Le ambizioni del club di inizio stagione appaiono lontane. La svolta è così ormai necessaria, tanto nel gioco quanto, ancor di più, nella percezione di un’identità precisa mai trovata prima in termini di solidità e leadership progressiva. Nonostante un mercato recitato da protagonisti sia in estate che a gennaio. Con quella rivoluzione invernale che ha poi portato alla corte di Lucarelli i vari Peralta, Costantino, Cianci e Kontek tra gli altri, per un totale di venticinque operazioni complessive chiuse dopo i precedenti arrivi estivi dei vari Chiricó, Zammarini o Marsura.

credit: Catania FC

Catania, dentro la città: voglia totale d’impresa

Le indicazioni alle falde dell’Etna, alla luce dell’imminente sfida al Rimini non lasciano spazio a dubbi. Catania ha voglia d’impresa, come fatto registrare dai circa ventimila tifosi attesi allo stadio. Un segnale importante, specie dopo un momento così delicato che ha visto i rossazzurri intenti a lavorare nel ritiro di Aci Trezza. Equilibrio tattico, personalità e sacrificio saranno elementi essenziali per i ragazzi di Cristiano Lucarelli (l’allenatore livornese squalificato sarà sostituito dal suo secondo Richard Vanigli). Provare a salvare la stagione e non smettere di sperare. La città ci crede, proprio nel momento più difficile. Come a voler portare con se un ultimo disperato messaggio di speranza…”Melior de Cinere Surgo”.