Catania, Sturaro si ritira dal calcio ed entra nel settore giovanile rossazzurro

Sturaro ringrazia i tifosi del Catania - credit: Catania FC
Il comunicato della società
Si chiude un capitolo, ma non la storia. Stefano Sturaro saluta il calcio giocato, mettendo fine a una carriera fatta di grinta, passione e maglie importanti, tra cui quella della Juventus. Ma il suo legame con il pallone resta intatto.
Catania sarà ancora casa sua, ma con una nuova veste: quella di guida, di mentore, di chi ha vissuto il campo e ora sceglie di restituire tutto ciò che ha imparato.
A lui sarà affidata una squadra del vivaio rossazzurro, dove potrà trasmettere ai più giovani lo spirito, la dedizione e l’amore per questo sport. Non è un addio, ma l’inizio di un altro viaggio.
Il comunicato della società: “Stefano Sturaro è pronto ad intraprendere un nuovo percorso rossazzurro: il Catania gli affiderà la guida di una squadra del nostro vivaio e l’ex centrocampista metterà a disposizione dei giovani la straordinaria esperienza vissuta nell’arco della prestigiosa carriera da calciatore, pluriscudettato e nazionale azzurro. Sturaro e Biagianti, presenti nei primi giorni di ritiro a Norcia, potranno osservare il lavoro svolto da mister Toscano e ricavarne utili indicazioni“.
Dalle difficoltà all’Europa
La storia di Sturaro parla la lingua della resilienza. Basti pensare che, a 15 anni, quando selezionato dal vivaio del Genoa, fu sottoposto a ben due operazioni chirurgiche per risolvere un disguido fisico alquanto singolare: aveva un osso in più su entrambe le tibie. Salta un anno, ma torna forte e consapevole: vince la Supercoppa Primavera e il suo talento balza prontamente agli occhi della cronaca. Ma la grande svolta arriva nel 2013, quando nel bel mezzo di un tragitto complesso (solo 8 presenze nel prestito al Modena) incontra Gian Piero Gasperini, che gli offre titolarità e centralità. Il lavoro paga e il campo emette presto sentenze: Sturaro mostra grinta, pulizia e propensione al sacrificio. Caratteristiche che attirano riflettori della Juventus e nel 2014 arriva il suo passaggio in bianconero.
Nei pressi della mole diventa un importante gregario, una spalla sicura, un giocatore di sostanza e quantità, arrivando a togliersi soddisfazioni anche nell’Europa che conta: emblematico sotto questo aspetto il gol siglato al Bayern Monaco nei quarti di Champions League datati 23 febbraio 2016. Un colpo di testa che rimane anche l’ultimo vero ricordo della sua esperienza piemontese, risoluta anzitempo causa minutaggio scarno e prestazioni in continuo regredire.

Un nuovo capitolo
Da qui, una nuova tornata di difficoltà. Vola allo Sporting Lisbona, ma non scende mai in campo complice un grave infortunio. Torna al Genoa e l’epilogo è il medesimo, amarissimo: infortunio al legamento crociato. Passa a Verona, ma il cuore resta rossoblù: nel 2022 eredita la fascia di Criscito e guida il club al ritorno in Serie A. L’ultimo pilastro del suo viaggio ligure, che antecede il passaggio in Turchia (al Fatih Karagumruk) e l’inaspettato ritorno in Italia con la maglia del Catania.
È proprio in Serie C che il classe ’93 chiude una carriera ricca di capriole, di cadute e di gioie, fregiandosi di una Coppa Italia di categoria che adorna ulteriormente una bacheca ricca, che può contare 4 scudetti, 4 Coppe Italia e una Supercoppa. Ora è pronto per la sua nuova avventura in rossazzurro.