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Catanzaro-Crotone, la sfida dei due ex Belardi e Soviero

Catanzaro-Crotone, 16 anni dopo. Era il 4 marzo 2006 quando le due squadre si sfidarono per l’ultima volta. Il teatro era l’Ezio Scida, il campionato era quello di Serie B. Sarà una stagione particolare per entrambe: i rossoblù termineranno la stagione al nono posto e a soli 3 punti dai playoff; per i giallorossi, invece, sarà la stagione del ritorno in C, ultimo posto in classifica e retrocessione. La partita è di quelle più attese in tutta Italia, l’arbitro è il giovanissimo Gianluca Rocchi. In campo le due squadre, a rileggerle dopo 16 anni, sono piene di grandi calciatori. Nel Catanzaro c’è Re Giorgio Corona, Emanuele Belardi in porta e in panchina Bruno Giordano. Il Crotone ha Salvatore Soviero tra i pali, Ivan Juric in mezzo al campo, Graziano Pellè in attacco ed è allenata da Giampiero Gasperini. Ai microfoni de La Casa di C, Emanuele Belardi e Salvatore Soviero hanno raccontato le loro emozioni e i loro ricordi in vista della sfida.

CREDIT: ANTONIO MONIACI/FOTOVIDEANDO

Belardi: “Catanzaro nel segno della continuità”

In vista della sfida tra Catanzaro e Crotone, Emanuele Belardi ha raccontato che tipo di partita sarà: Sicuramente è una partita sentita. Negli anni sono passate tante cose: il Crotone ha fatto la A e tanti anni di B, il Catanzaro ha una società forte che lascia presagire tanto di buono”. Il patron del Catanzaro, Floriano Noto, dal suo arrivo alla presidenza del club ha investito tanto nel corso di queste sei stagioni, cercando sempre il salto in Serie B: “Non sempre chi spende di più vince. Catanzaro spesso non ha vinto e ha cambiato tanto: al contrario di questa stagione dove ha cercato continuità. Vincere non era facile, ma è sempre arrivata fino in fondo. È chiaro che l’esperienza, anno per anno ti da qualcosa in più”. 

La passione dei tifosi giallorossi, però, non si è mai spenta, nonostante i 16 anni consecutivi di Serie C: Ricordo questa grande passione. A malincuore ricordo che nella mia stagione lì subimmo una situazione precaria della società. Ricordo con affetto Catanzaro, soprattutto quello dei tifosi”. Il Crotone, invece, reduce da due retrocessioni consecutive dalla A e dalla B, vuole rialzarsi subito puntando alla promozione: “La retrocessione dalla A ci sta. Per una realtà come Crotone salvarsi in A è come uno Scudetto. Dispiace che siano finiti addirittura in C. Quello è stato il vero passo falso. Hanno fatto sempre bene e lanciato tanti giovani: speriamo che entrambe in futuro possano cavalcare il sogno Serie B”. 

E se Emanuele Belardi dovesse scegliere, nella corsa tra le due: Il Catanzaro ha qualcosa in più. Ha un collettivo importante, giocatori che in C fanno la differenza. Spero che i giallorossi vadano in B direttamente, ma anche che il Crotone passi dai playoff”. 

Soviero: “I giallorossi hanno qualcosa in più, ma domenica farò il tifo per il Crotone”

Un portiere contro l’altro. Nell’ultimo Crotone Catanzaro, a difendere la porta rossoblù c’era Salvatore Soviero. Tanti cambiamenti rispetto all’ultima volta: “Il Crotone ha fatto tanti anni in B e anche in Serie A. Dall’ultima partita cambia la categoria, ma le ambizioni sono sempre le stesse. Anche se il Catanzaro non ritorna a certi livelli da tantissimi anni”. Due tra le tifoserie più calde d’Italia, ma per Soviero c’è qualcosa che non dimenticherà mai: “A Crotone avrei pensato di viverci a vita. La gente è attaccata alla squadra, il connubio città-squadra è forte. Sicuramente il ricordo più bello è l’inizio delle partite, quando tutto lo stadio canta “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano. Ogni volta che l’ascolto penso alla mia Crotone. Questa piazza merita palcoscenici più grandi”. 

Doppia retrocessione consecutiva per i rossoblù, ma l’ambizione di tornarci presto: “A volte si fanno degli errori, dando troppo potere a determinate persone. In queste categorie ti salvi con gente di categoria superiore”. E su un pronostico in vista del big match del 6 novembre: “Io spero nella vittoria del Crotone, anche se il Catanzaro ha qualcosa in più. Bisogna riconoscerlo”. 

A cura di Francesco Marra Cutrupi

Redazione

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