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Le imprese con il Milan, i precedenti con l’Atalanta: quando la Cavese sfiorò la Serie A

Cavese davanti ai propri tifosi

Credit: Facebook Cavese

Domenica 23 novembre la Cavese affronterà l’Atalanta U23. I campani non vedono il nerazzurro da ben 41 anni.

C’è stato un tempo in cui la Cavese teneva testa ai grandi. In punta di piedi, quasi senza dar nell’occhio, ma con una forza insita che spaventava gli alti ranghi del calcio. Anni 80, stereo alto, coraggio di osare: per rispondere alla canzone di Raf, resterà questo e tanto altro di quell’epoca. Specialmente a livello calcistico, teatro di piccole realtà che duellavano al potere, e di traguardi iconici destinati a restare. La Cavese, proprio lei, rientra certamente in entrambe le cerchie.

Quando? A partire dal 1981. Come? Così: promozione in Serie B (la prima a distanza di decenni), nel segno di Pietro Santin e di bomber De Tommasi, autore di 17 reti. Le più importanti, perché valsero la storia. E dove venne scritta la storia, se non entro le misure dell’iconico “Simonetta Lamberti”? Esatto, quello che poi ospitò persino le musiche dei Pink Floyd. Sacrosanto diritto identitario in cui perdersi è bellezza. Travolgente, per chiunque.

Anche per il Milan. Stagione 1982-1983, la seconda degli Aquilotti in cadetteria. L’anno precedente arrivò un comodo quattordicesimo posto, che pose le fondamenta. E poco importa se il campionato vedrà la compresenza di nobili decadute come Lazio, Catania e gli stessi rossoneri di Baresi e Castagner, capitombolati nelle grinfie del Totonero. La Cavese avrà sogni più arroganti. Eccoli qui, in purezza: vittoria clamorosa a San Siro, pareggio a Cava’ de Tirreni, sesto posto in classifica a tre lunghezze dalla zona playoff. Dietro solo ai grandi, per davvero. Del resto, la chiamavano “Real Cavese”.

Lecito dunque fare uno strappo alla regola: il percorso, in questo caso, vale molto più della meta effettivamente raggiunta. I biancoblu hanno emozionato e convinto, trascinati dai gol di Tivelli (sua e di Di Michele le reti nel 2-1 rifilato ai 7 volte campioni d’Europa) e da una compattezza che ha riscritto le regole del gioco. Ed è bene ricordarlo, anche a distanza di 40 anni: oggi, la Cavese sbraccia faticosamente in Serie C, e domenica sarà chiamata a un’altra battaglia. Per giunta, contro un club affrontato proprio in quell’epoca lontana ma dannatamente vicina a noi: l’Atalanta.

Cavese-Atalanta, i precedenti in Serie B

L’annata è sempre la stessa, 1982-1983. Era il 24 ottobre e si affrontavano due squadre appena riemerse dalla terza serie. Anche gli orobici, infatti, vinsero le impervie della C1, agli ordini di Ottavio Bianchi: era proprio un altro calcio. E pensate che in campo c’erano giocatori come Donadoni e Pacione, che però contro la Cavese di Santin e Violante non graffiarono. I nerazzurri prevalsero sulla controparte con un 2-1 che vide protagonisti dell’ex Lazio Filisetti e il futuro piacentino Foscarini.

Al ritorno, arrivò invece la reazione dei biancoblu, che si imposero di misura dando prosieguo alla cavalcata-promozione, interrotta solo a fine corsa da una rammaricante flessione di risultati. A malincuore culminata, la stagione seguente, in una crisi ancor più ampia, che costrinse il club alla Serie C e alla fine della favola. Parallelamente, iniziò la scalata della Dea, che vinse il campionato 1983/1984 e agguantò la Serie A, imponendosi contro la Cavese all’andata (1-0) e pareggiandovi al ritorno. Corsi e ricorsi storici che animeranno anche il prossimo turno di Lega Pro, con protagonista questa volta la moderna U23 bergamasca.

Federico Simonetto esulta dopo il suo gol in Cosenza-Atalanta U23
Il difensore dell’Atalanta U23, Federico Simonetto – (Atalanta Bergamasca Calcio) – https://www.atalanta.it/

Come ci arrivano le due squadre?

Torniamo a noi. Stagione 2025/2026. Campionato di Serie C, dicevamo. Il confronto, però, torna ad accendersi: Cavese e Atalanta proveranno a onorare i bei tempi andati, per provare a risalire la classifica. Missione che i campani devono concretizzare, perché la graduatoria li vede dodicesimi, nel limbo tra sogno playoff e incubo retrocessione. Ma gli ultimi risultati premiano la squadra di Prosperi, reduce da cinque risultati utili consecutivi.

I nerazzurri, dal canto loro, non se la passano chissà quanto meglio, avendo raccolto un solo punto in più della controparte. Il gruppo, in mano a Salvatore Bocchetti, occupa infatti l’undicesimo posto, anch’esso sospesa nei vortici di centro-griglia. L’ultima sconfitta incassata contro il Giugliano ha però interrotto una striscia di belle prove e annessi esiti positivi: imperativo categorico, dunque, sarà quello di rialzare la testa.