Credit foto: Ufficio stampa Cesena
Ripartire dopo un fallimento non è semplice. Bisogna saper ricostruire partendo dalle fondamenta. Il calcio come una casa, un mattone alla volta per creare la base solida su cui appoggiare progetti e idee. “E’ stato fatto un lavoro importante in questi tre anni e bisogna dare merito alla proprietà per questo”. Ci racconta Massimo Agostini, responsabile dell’area tecnica del Cesena. Lui che in Romagna è una vera e propria istituzione, cresciuto nel settore giovanile bianconero e diventandone poi anche un caposaldo, prima di spiccare il volo verso altri lidi. E proprio dal settore giovanile siamo partiti con la chiacchierata visto gli ottimi risultati ottenuti in stagione.
Quando si lavora bene nel settore giovanile i risultati arrivano. Il Cesena ne è una dimostrazione con la doppia promozione della Primavera in due anni. La Fenice rinasce dalle sue ceneri e così è stato per i romagnoli: “La società dopo il fallimento ha dovuto ricostruire dalla base”. Come? “Ripartire dal territorio, dalle squadre affiliate (oltre trenta n.d.r.) e da un sistema di monitoraggio che poggia su tre Accademie. Questo deve essere il primo passo. Poi successivamente arriva l’organizzazione di tutto l’insieme, compresi allenatori e staff, con innesti nell’organigramma di ex calciatori cresciuti nel Cesena (Confalone, Teodorani, Masolini, Campedelli n.d.r.) per trasmettere tradizione ed esempio”. Tutto questo lavoro ha portato le Under bianconere a lottare per i vertici: “U17-16-15 sono in testa ai rispettivi campionati e l’U13 è in finale per il titolo regionale. Ultima la Primavera che ha conquistato la promozione con tre giornate d’anticipo”.
Un lavoro svolto ottimamente da Ceccarelli: “Bravo nel portare la giusta mentalità e convinzione ad un gruppo che ha saputo lottare e vincere contro squadre di categoria superiore”. La bravura di una società sta anche nel ricavare il massimo con il budget a disposizione: “Qui a Cesena ci stiamo riuscendo”. Oltre ad aver lavorato al meglio nel mercato invernale con innesti di qualità per alzare il livello della squadra, sfruttando le relazioni con SPAL, Fiorentina, Sassuolo e Lecce. Questa crescita che passa anche e, soprattutto da scouting e programmazione.
Osservare, visionare, testare e decidere. Quattro punti che una società deve mettere in atto quando va alla ricerca del talento. A Cesena si cerca di dare priorità al ‘fatto in casa’: “Cerchiamo di dare risalto ai ragazzi del territorio, ma siamo attenti a tutte le soluzioni che possano portare un miglioramento alla squadra”. In questo l’influenza della nuova proprietà potrebbe anche aprire nuovi orizzonti: “Il calcio americano è in crescita e non è da escludere che possa arrivare in futuro qualche ragazzo interessante con il doppio passaporto”.
Non solo scouting. Lo sguardo è già proiettato alle idee future: “A fine stagione ci siederemo assieme all’allenatore per capire quali saranno i miglioramenti da apportare per creare il mix giusto che possa consentirci di mantenere la categoria. Questi calcoli sono alla base del calcio sia tra i grandi e sia nelle giovanili. La nostra idea non è andare in Primavera 1 per fare la comparsa“. I risultati sono importanti, ma il vero obiettivo di una società è dare continuità portando quanto più giovani possibili in prima squadra. Per questo l’altro punto importante è la programmazione.
Quando si parla di saper lanciare i giovani o quando si lavora affinché si possa far crescere il talento, non possiamo non pensare a Tommaso Berti. Lo scorso anno in Primavera e che in questa stagione ha sfruttato l’occasione, lavorando a stretto contatto con la prima squadra. Per questo viene spontaneo chiedersi ci saranno nuovi Berti a Cesena? “Sicuramente. Dalla Primavera, ma anche in U17 abbiamo diversi elementi interessanti che per struttura possono ancora crescere e seguire la sua strada. Ogni anno noi vogliamo far salire un giovane, perché Cesena è una piazza che lo può fare”. Senza dimenticare che in stagione si sono allenati e hanno esordito in C anche i gemelli Shpendi (Cristian e Stiven, entrambi attaccanti e a quota 33 gol in due in Primavera 2), oltre al difensore Lepri.
Per questo è importante seguire una linea e avere una programmazione chiara e decisa: “In questi anni stiamo portando diversi ragazzi ad allenarsi e giocare con la prima squadra. Questo aspetto è da tenere in considerazione, è il percorso che una società si deve prefissare quando vuole lavorare bene sul settore giovanile. L’idea è quella di portarli in ritiro in estate per farli allenare con intensità e forza a stretto contatto con i grandi”. Un percorso volto a far crescere i giovani e lanciarli al momento giusto: “Buttarli nella mischia allo sbaraglio rischi di perderli e noi questo non vogliamo farlo”. Dai giovani alla prima squadra il passo è breve, soprattutto perché Primavera e U17 si allenano al ‘Rognoni’ a stretto contatto con la prima squadra, questo aiuta a stimolare l’aspetto emulativo.
Dalla Primavera alla prima squadra, il filo rosso che lega le due squadre è sicuramente la stagione positiva. Se da un parte la promozione è già stata raggiunta, dall’altra si dovrà tentare la strada dei Playoff: “L’input che abbiamo dato è quello di provare a salire in Serie B“. Nessun assillo, però, per Viali e i suoi ragazzi: “Non è per dare pressioni, ma è per dare la giusta mentalità ad una squadra importante”.
Mentalità arrivata dal mercato invernale: “Abbiamo inserito quattro giocatori per il presente, ma anche per il futuro per aiutare a provare a raggiungere l’obiettivo”. Tre partite alla fine per consolidare il terzo posto e sfruttare un vantaggio: “Poter contare sulla spinta del nostro pubblico. Il nostro dodicesimo uomo in campo”. Si conclude così il nostro viaggio all’interno del Mondo Cesena con Massimo Agostini. Una panoramica a tutto tondo per mettere in risalto idee, programmazione e progetti dei bianconeri.
A cura di Simone Brianti
Credit foto copertina: Ufficio stampa Cesena
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