Brindisi, fatta per l’arrivo di Davide Petrucci. “Il nuovo Totti” cittadino del mondo

La storia del trequartista romano

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1 Agosto 2023

Redazione - Autore

Dopo i diversi interessi da parte di alcuni club di Serie C, il centrocampista Davide Petrucci ha deciso: la sua nuova squadra sarà il Brindisi. Rimasto svincolato dopo l’ultima esperienza all’Hapoel Beer Sheva, il classe ’91 ha giocato tra Roma, Manchester United e Cluj: con parentesi in Championship, Belgio, Turchia e Serie B. L’ultima tappa del suo giro del mondo è stata in Israele. Dopo 15 anni all’estero, Davide vuole tornare a casa. In Italia, lì dove tutto è partito. È ora di mettere da parte quella voglia di viaggiare: Davide è pronto per ripartire.

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L’ultima esperienza all’Hapoel Beer Sheva

Nel 2021 Davide Petrucci, dopo aver trascorso due anni in Serie B con le casacche di Ascoli e Cosenza, è tornato all’estero scegliendo il progetto dell’Hapoel Beer Sheva. Ha voluto provare questa nuova esperienza in Israele. L’avventura era partita bene per il centrocampista romano, ma nel febbraio 2022 è stato messo fuori rosa per eccesso di slot riservati ai giocatori stranieri. Shock. A mercato concluso, l’unica soluzione era quella di continuare ad allenarsi pur sapendo di non poter giocare. Passa più di un anno e la situazione non cambia. Ha raccontato così la situazione ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “È ripartito il campionato e pensavo di potermi giocare di nuovo le mie chance; invece, mi è stata negata questa possibilità. Così ho cercato di andare via ma non sono riuscito a trovare l’accordo con delle squadre”. Ad oggi gli occhi dei direttori sportivi di Serie C sono sul profilo dell’esperto centrocampista italiano e vogliono accontentare i suoi desideri: Mi piacerebbe tornare e ripartire vicino casa, in un contesto più tranquillo”.

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Da Roma a Manchester: il viaggio di Petrucci

La crescita nel settore giovanile della Roma. L’exploit con Under 17 di Stramaccioni“Avevo un ottimo rapporto con lui. Fu un’annata bellissima, mi trovò una posizione perfetta in campo. Feci tanti gol, mi diede una grande mano”, rivelò a gianlucadimarzio.com. Poi la chiamata dall’Inghilterra: “Io giocavo in Nazionale e c’erano degli osservatori dello United che venivano spesso. Federico Macheda era già a Manchester, ricordo che uno scout lo venne a vedere e io giocai molto bene. L’osservatore ne parlò con lui e a me l’idea piacque. Al tempo lo United era il massimo. Da lì iniziarono a seguirmi, sapevano che a Roma non avessi un contratto”. La volontà era quella di rimanere: Il mio sogno era restaresono tifoso romanista e chiesi alla società se fosse possibile avere un contratto al minimo federale perché le spese iniziavano ad esserci. La risposta fu negativa e quindi presi l’opportunità del Manchester”.

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“Il nuovo Totti”: l’annuncio a Manchester

“United grab new Totti”, queste le parole utilizzate dal Daily Mail per descrivere l’acquisto, da parte del Manchester United, del giovane trequartista della Roma Davide Petrucci. In effetti, intorno al sedicenne romano, le aspettative erano di un certo livello. In Inghilterra l’incontro con Ferguson “una persona incredibile, davvero speciale”, e Cristiano Ronaldo“Faceva il massimo, era esigente anche con i compagni. Con lui il rapporto era più distante, anche perché io nel primo anno mi sono allenato poche volte con la prima squadra. Lui usciva con Macheda, avevamo un gruppetto ma in realtà eravamo distanti. Ti dava l’esempio in campo, bastava guardarlo”. 

E l’aneddoto su Pogba: ““A Manchester ti mettono in una casa famiglia e tutti i ragazzi vivono nello stesso quartiere. Io sono due anni più grande di lui, poi è arrivato e stavamo in casa insieme. Gli ho fatto da apripista, abbiamo legato molto e siamo diventati amici. Gli ho insegnato anche il romano. Stavamo sempre insieme, magari mi capitava di vedere una serie tv in italiano e lui mi faceva delle domanda. Un periodo stavo guardando Romanzo Criminale e lo chiamavo con tutti i vari soprannomi della serie. Poi quando veniva a trovarmi qualche amico lui parlava in romano. Infatti quando arrivò alla Juventus già sapeva parlare italiano. Io e Macheda gli abbiamo insegnato un po’ di cose

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Petrucci: “Ho perso treni importanti”

“Poi ho avuto una pubalgia, l’ho curata male e non stavo facendo ciò che avrei dovuto fare. Alla fine me la sono portata avanti per quasi due anni. Ho perso treni troppo importanti”. Davide stenta a trovare il campo anche una volta rientrato dall’infortunio. Così, nel 2013, il ragazzo decide di andare in prestito al Peterborough, è l’inizio di una lunga serie di peregrinazioni in giro per l’Europa. Dopo un’esperienza più che soddisfacente con il Cluj, Petrucci cerca fortuna in Turchia, sponda Caykur Rizespor:  “A livello calcistico è stata l’esperienza migliore. Campionato di alto livello, stadi pazzeschi, tifo infuocato. Giocavi contro Eto’o, Sneijder, Van Persie. È andata molto bene, sono davvero contento di aver giocato lì”.

Poi l’arrivo in Serie B, prima all’Ascoli e poi al Cosenza. Ultima tappa del suo eterno peregrinare, l’Hapoel Beer Sheva, maglia con la quale, Davide è riuscito addirittura a battere per ben due volte di fila l’Inter in Europa League. Un cerchio aperto nel 2008 che si avvicina alla chiusura, lì dove tutto era partito: la sua cara Italia. Quello che ha imparato in questi anni resterà per sempre con lui. La Serie C è pronta ad accogliere il fantasista romano. Brindisi lo aspetta.

 A cura di Gian Maria Abelli