Luogo: Bari vecchia. Protagonisti: Nicola Bellomo e Pietro Cianci. Amici e non solo. Qualcosa di più. Cugini, stesso sangue. Cresciuti nello stesso posto, con gli stessi profumi e gli stessi suoni. Storie d’altri tempi. Di calcio, certo. Ma c’è qualcosa di più: valori, tradizione. Stesso nonno, stesso luogo e anche stesso obiettivo: la promozione. Che sarebbe doppia, in famiglia. Visto che Pietro l’ha già ottenuta col suo Catanzaro, dalla Serie C alla Serie B. Mentre Nicola la sogna in Serie A, con il suo Bari. Destini che si incrociano, facce di un’unica medaglia.
Unica medaglia. O meglio, famiglia. “Abitavamo a due metri: è una guida per me, sempre pronto ad aiutarmi. Gli voglio un gran bene” ammise Cianci in un’intervista a Gianlucadimarzio.com (leggi qui). Come due fratelli, inseparabili. Per ogni gol, una dedica al nonno e alla sua famiglia che lo ha sempre seguito ovunque. Anche nei suoi periodi più bui. Anche al Potenza, quando i piedi e gli scarpini erano ancorati in Basilicata ma il cuore batteva sempre e solo per la Puglia, destinazione Bari. Una meta assaggiata solo dai 10 ai 15 anni, quando iniziò il lungo giro di prestiti in giro per l’Italia. Girovagare infinito, fino al ritorno più dolce. Come nei migliori film d’amore.
Livorno, Fidelis Andria, Reggiana, Potenza per Pietro; Torino, Spezia, Vicenza, Reggina e tanto altro per Nicola. Il primo ha lasciato Bari nel 2011, il secondo due anni più tardi, nel 2013. Ma la loro storia non è accomunata solo da un addio, ma anche dal grande ritorno. Nel 2021 Cianci, nel 2022 Bellomo. “Il mio obiettivo è fare bene con questa maglia, poi lo vedremo a gennaio o a giugno quel che sarà“, diceva Pietro a Gianlucadimarzio.com nel 2021. Un amore verace, viscerale. “Malato”, per certi versi. Ai tempi, il club biancorosso lo strappò in prestito dal Teramo dopo una lunga trattativa. E proprio contro gli abruzzesi, fece il suo debutto bis, con i colori della sua vita, senza voler esagerare. Solo 15 presenze condite da 3 gol e 1 assist. Ma quando sei di Bari e giochi per la maglia della tua città, i numeri contano fino a un certo punto.
Solo 1 anno, prima di approdare al Catanzaro, mentre suo cugino tornava nella sua Bari. E otteneva la promozione in Serie B. Cianci invece collezionò 31 presenze, 4 gol e 1 assist con i calabresi. Solo un secondo posto e un’eliminazione bruciante nella semifinale dei playoff contro il Padova (che poi perse col Palermo in finale). Un anno dopo, però, la svolta con i giallorossi del Catanzaro.
Questione di famiglia. Nel sangue tanti bei ricordi, non solo sul campo. Nel destino comune la Serie C (oltre 200 presenze per Cianci e 100 tonde per Bellomo) e la possibilità di ottenere due promozioni nello stesso anno. Cianci l’ha già conquistata col suo Catanzaro. Con 5 giornate d’anticipo, in una stagione piena di record già battuti e con qualcuno ancora da superare. Missione ancora possibile per Bellomo, che in B con il suo Bari è 5° in classifica e aspira al 3° posto occupato dal Südtirol. Dalla Puglia alla Calabria. Da Bari vecchia, dove tutto è iniziato. E l’obiettivo di portare una doppia soddisfazione in famiglia.
A cura di Manuele Nasca
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