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Cittadella, il caloroso bentornato a Iori: “Ora possiamo dirlo, sei tornato a casa”

Manuel Iori - credit: Cittadella

Ora è ufficiale il ritorno a casa

Come già anticipato nei giorni scorsi, Manuel Iori è pronto a fare ritorno a casa: il Cittadella lo riabbraccia, questa volta non da calciatore, ma da guida tecnica, da allenatore. Terminata la sua esperienza sulla panchina della Casertana, il destino lo conduce di nuovo là dove tutto ha avuto un sapore speciale.

Dopo la retrocessione in Serie C, la società granata ha scelto di ripartire da un volto familiare, da un uomo che incarna lo spirito e i valori del club. Un ritorno voluto, sentito, quasi inevitabile: perché Iori non è stato solo un capitano, ma un simbolo, una bandiera, una parte viva della storia recente del Cittadella.

Dal 2015 al 2021 ha scritto pagine indelebili con la maglia granata, diventando un punto di riferimento per compagni, tifosi e città. Ora, dopo quattro anni di lontananza, torna dove il cuore non se n’è mai andato davvero.

Lo fa con la stessa passione di sempre, ma con un ruolo diverso: non più con i calzettoni e le scarpette, ma con giacca e cravatta, pronto a guidare dalla panchina la squadra che ha sempre chiamato casa. Un ritorno romantico, carico di emozioni, atteso da tutti con occhi pieni di speranza.

Gabriele Iori: “È arrivato il momento che aspettavo da tanto”

Ad aggiungere un tocco in più di emozione al ritorno di Iori, è stato proprio il figlio del nuovo allenatore. Cresciuto assieme al papà con i colori granata nel cuore. Tramite un post social ha omaggiato il ritorno del centrocampista, numero 4: “Caro Papà. È arrivato il momento che aspettavo da tanto tempo, ho una gioia nel cuore immensa, il mio ricordo è rimasto all’ ultimo giorno che ti ho visto su un campo verde come giocatore, ma soprattutto l’ultimo giorno in cui ti ho visto indossare quella maglia, quella granata che abbiamo tanto nel cuore, quella della nostra amata Cittadella”.

concludendo: “Ora possiamo dirlo, sei tornato a casa, non più come calciatore, ma come allenatore oggi che è ufficiale, posso dire di essere il ragazzo più felice del mondo. E non sono l’unico, perché c’è qualcuno che da lassù starà sorridendo tanto: il nostro amico Gio. Ti starà guardando e dicendo: “Il capitano è tornato a casa. Bentornato a casa, papà!4“.