Coppitelli: “Siracusa con una forte identità, ma noi siamo la Casertana”

Federico Coppitelli, allenatore Casertana / Credit Casertana
In vista della gara contro il Siracusa, ha tenuto la consueta conferenza stampa l’allenatore della Casertana Coppitelli.
Lo sguardo dell’allenatore va subito a quanto di buono fatto nell’ultima gara, nella trasferta di Picerno: “Chiaramente la gara di Picerno per noi è stata un segnale di forte crescita e che abbiamo sicuramente salito su uno dei tanti gradini che ci aspettano e per i quali lavoriamo tanto e stiamo facendo nostri dei principi che poi vorrei fossero riconosciuti nella nostra identità. A Picerno questo si è visto, quindi è stato molto importante perché poi ci siamo adattati benissimo alle esigenze della partita e i ragazzi sono stati bravi a trovare una strada per vincere la gara. Contro il Siracusa ci serviranno ingredienti per alcuni versi simili, per altri qualcosa di differente. Sicuramente non sarà una gara banale perché affrontiamo una squadra che indipendentemente dalla posizione in classifica ha una forte identità. Rimane la squadra con più possesso palla del nostro girone, nonostante si trovi ultima in classifica”.
La sensazione che si tratti di una partita semplice, dice l’allenatore: “Se devo essere sincero, non l’ho mai avuta, e quindi sarà così anche domenica. Poi è chiaro: noi siamo la Casertana, quindi sappiamo che è una gara importantissima, perché se dopo dieci partite dovessimo avere diciassette punti, sarebbe un grande risultato. È un primo traguardo: forse si può dire che si conclude il primo quarto di campionato, e quindi la ricompensa sarebbe molto alta. Una squadra come la nostra, che tiene molto al percorso che sta facendo, conosce l’importanza della partita e il suo peso specifico. Tuttavia, dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà e del fatto che, ripeto, sarà necessaria una prestazione tutt’altro che banale”.
L’allenatore, continua ad elogiare il Siracusa: “Ho visto tante partite del Siracusa in cui non hanno raggiunto il risultato, ma devo dire la verità: sono stati anche piuttosto sfortunati. Al di là di questo, voi mi conoscete: non mi piace entrare troppo nelle dinamiche dell’avversario, né in senso positivo né negativo. Però, ciò che conta per noi è che, anche quando hanno affrontato squadre di vertice, non si capiva chi fosse primo e chi ultimo. Hanno sempre mostrato ottimo approccio alla partita, e questo dovremo tenerlo bene a mente, dimostrando la giusta capacità di adattamento.
La differenza tra la partita con il Casarano e quella con il Picerno è stata molto semplice: contro il Picerno abbiamo segnato, contro il Casarano no. I punti che abbiamo in classifica sono già buoni, ma potevano essere di più se avessimo mantenuto la stessa attenzione e capacità di restare concentrati nelle azioni decisive, sia in fase offensiva che difensiva. La missione mia, dello staff tecnico e della società è mettere i giocatori nelle migliori condizioni per rendere al massimo. Dobbiamo trasformare le potenzialità di questa squadra in qualità. Dopo la partita con il Casarano ero rimasto un po’ deluso proprio perché credo sia importante creare obiettivi concreti e assecondare questo percorso, che finora è stato positivo e senza momenti bui. Ma, come dico sempre, anche chi vince il campionato può attraversare un periodo di un mese in cui non riesce a ottenere risultati”.
Coppitelli: “Con più concentrazione avremmo potuto avere più punti”
Coppitelli recrimina per raccolto poco rispetto a quanto creato: “Sì, avremmo potuto avere qualche punto in più se fossimo stati più concentrati e se avessimo concretizzato meglio. Tuttavia, non è solo una questione mentale. A volte ciò che sembra una disattenzione è anche un problema di organizzazione o di conoscenza reciproca. Faccio un esempio: il primo gol preso a Trapani su rimessa laterale. Sembra un errore di distrazione, ma in realtà magari Rocchi avrebbe potuto coprire conoscendo meglio i movimenti di Pezzella. Sono automatismi che arrivano solo col tempo. Poi ci sono pure gli avversari. Questo campionato, a mio avviso, ha alzato il proprio livello medio rispetto all’anno scorso. Tutte le partite sono difficili, e spesso il dettaglio fa la differenza. È vero che a volte siamo stati disattenti, ma bisogna anche riconoscere che ci sono squadre forti. Il Picerno, ad esempio, è una buona squadra, e credo che faranno fatica tutti a vincere lì. Ci sono episodi, come un’espulsione o una giocata avversaria, che possono cambiare le partite. Bisogna accettarlo, senza cercare sempre spiegazioni complesse. È chiaro che abbiamo vinto due partite in trasferta, e speriamo di vincere anche la prossima, ma non significa che siamo migliori fuori casa. Dobbiamo continuare a migliorare su questi aspetti.
Per quanto riguarda le insidie, lo dicevo prima: questo campionato è molto equilibrato. Anche guardando i valori individuali, il Siracusa ha giocatori forti. Molina, Valente, Guadagna, Parigini: sono tutti giocatori di qualità. Dopo un quarto di campionato possiamo dire che quasi tutte le squadre hanno un buon livello tecnico. Non è solo una questione di mentalità: il Siracusa è una buona squadra, forse in quella posizione perché gli altri sono forti. Il valore di una squadra si misura anche nel confronto con gli avversari. Tutte le squadre hanno qualità. Quindi, più che una questione mentale di affrontare “l’ultima”, è proprio una questione tecnica: incontriamo una squadra valida“.

“Devo trovare la strada giusta per raggiungere il risultato”
E infine: “Quando una squadra lavora insieme da tanto tempo, ha l’esperienza e le conoscenze per dire che siamo questi, cambiamo poco. Ma noi non possiamo ancora permetterci di variare troppo. Se pensassi che giocare con due punte vicine, Vano e Casarotto, ci darebbe più possibilità di vincere contro il Siracusa, lo farei. Ma sempre nel rispetto dei nostri principi e della nostra identità. Una piccola variazione può esserci, ma per noi è fondamentale continuare a costruire attraverso il risultato. Come dico sempre, la mentalità vincente si crea vincendo, perché altrimenti non è vera mentalità vincente.
Devo trovare la strada giusta con la Casertana per raggiungere il risultato. Sabato scorso qualcosa abbiamo cambiato, e vedremo: mancano ancora due allenamenti, ma potremmo modificare qualcosa anche questa domenica. Non ho paura di cambiare, anche quando le cose vanno bene. Contro il Casarano avevamo fatto una buona gara, non ho cambiato perché avevamo perso, ma perché quella partita specifica richiedeva qualcosa in più“.