Niccolò Corrado è un ragazzo preciso, scrupoloso, meticoloso. Gioca a calcio, nella Feralpisalò (anche se il suo cartellino è di proprietà dell’Inter) e tutto quello che fa lo vuole fare senza sbavature, impeccabile, forse perché se non avesse fatto il calciatore avrebbe volentieri proseguito gli studi per diventare proprio un geometra, o al massimo architetto.
In campo, Niccolò, non lascia nulla al caso: non è superstizioso ma scaramantico sì perché poco prima del fischio d’inizio ha tutta una sua routine che deve rispettare. Sennò guai. Come il numero che indossa quest’anno, il 19.
Esattamente come ad Arezzo, quando ha realizzato ben 20 presenze e 1 gol in C. L’anno successivo, a Palermo, con il 3 sulle spalle, non è andata così bene ecco perché oggi ha deciso di guardare al passato, quello felice però. E sinceramente la scelta sta pagando: 13 partite tra campionato e Coppa ma soprattutto ottime prestazioni che stanno aiutando la squadra a volare, seconda, a meno tre dalla capolista Sudtirol, che ha anche una sfida in meno.
Come tipologia di gioco, si ispira a Theo Hernandez, anche se il modello è il brasiliano del Real Madrid Marcelo, un giocatore che Niccolò ha studiato per anni davanti alla tv di casa quando vinceva le Champions. Per passare il tempo libero gioca alla playstation come un qualsiasi classe 2000 ma la sua testa è totalmente focalizzata sul pallone, su come migliorarsi, in che modo crescere, vincere con la Feralpi.
L’obiettivo è uno solo: arrivare in Serie A. Che è anche il suo sogno nel cassetto. Con scrupolo, dedizione, passione. Siamo sicuri che il Niccolò (terzino!) farà di tutto per raggiungerlo.
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