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Il Crotone prende posizione contro la decisione del giudice sportivo: il comunicato del club

Credit: Andrea Rosito

Il Crotone non ci sta e prende una posizione netta contro la decisione del giudice sportivo riguardante la gara con la Juve Stabia. In seguito a quel match è arrivata infatti l’inibizione del dg Vrenna, oltre alla squalifica per due giornate per l’allenatore Lamberto Zauli. Di seguito il comunicato del club rossoblù: “Preso atto della decisione del Giudice Sportivo della Lega Pro pubblicata lo scorso 12 dicembre, con cui sono state irrogate le sanzioni nei confronti del presidente Gianni Vrenna, del direttore generale Raffaele Vrenna e del tecnico Lamberto Zauli, il Football Club Crotone intende manifestare tutto il proprio stupore e l’amarezza per la ricostruzione riportata dall’organo di giustizia, che non riflette in alcun modo il reale svolgimento dei fatti.” Intanto la società ha già presentato ricorso alla Corte Sportiva d’Appello nazionale.

Crotone, il presidente Gianni Vrenna: “Ricostruzione palesemente non veritiera”

Il club sul proprio sito ufficiale ha riportato anche le parole di Gianni e Raffaele Vrenna. Il presidente crotonese ha espresso così la propria posizione: Siamo basiti di quanto letto nel comunicato del giudice sportivo – dice il presidente Gianni Vrenna – con decisioni che rischiano di penalizzarci oltremodo nel prosieguo di una competizione che stiamo affrontando con grande dispendio di impegno ed energie, oltre che economico, basate su una ricostruzione palesemente non veritiera di quanto accaduto tra primo e secondo tempo. È apparso subito evidente che tutto ciò che si è verificato non è stato innescato dal nostro tecnico, persona universalmente riconosciuta come pacata e corretta, quando invece i nostri tesserati, che erano intenti solo a protestare con modi composti per le decisioni infelici del direttore di gara, si sono ritrovati vittime di un’aggressione, sia verbale che fisica, da parte di alcuni componenti della panchina ospite. E devo anche constatare che non è la prima volta che subiamo direzioni di gara tutt’altro che favorevoli. Negli anni questa società ha sempre dimostrato senso di accoglienza nei confronti di tutti, abbiamo ospitato gare “calde” in ogni categoria, ma abbiamo sempre messo al primo posto la compostezza: questo è il nostro modo di fare sport e ripudiamo ogni forma di violenza, come abbiamo sempre dimostrato, come lo scorso anno in partite che avrebbero dovuto risultare a forte rischio e in cui abbiamo ricevuto i complimenti dei dirigenti avversari. Pur convinti che non sia stata redatta in malafede respingiamo fermamente la ricostruzione riportata nel comunicato del Giudice Sportivo, consci del fatto che la concitazione del momento non abbia consentito di osservare appieno quanto accaduto. Anzi, per la maggior parte, abbia portato a stravolgerla completamente e a invertirla a danno del Crotone!

Raffaele Vrenna: “Il mio nome viene tirato in ballo solo per situazioni negative”

Di seguito le parole del dg del Crotone, altrettanto contrariato: “La ricostruzione dei fatti che ho letto è paradossale. Da quando sono tornato ho subito dapprima una squalifica prima sospesa e poi annullata, un’altra mentre cercavo solo di riportare la calma tra due tecnici, ho avuto persino un provvedimento amministrativo poi cancellato. Errare è umano, ma tutti questi episodi rischiano di penalizzare seriamente il mio percorso lavorativo, oltre ad essere non facili da affrontare dal punto di vista personale. Ormai il mio nome viene tirato in ballo solo per situazioni negative, dimenticando anche quanto di positivo il mio lavoro ha portato: è facile scatenare campagne d’odio nei miei confronti, specialmente sui social, allo stesso tempo ricevo continuamente apprezzamenti e solidarietà da colleghi ed elementi di spicco nel mondo del calcio… Nel caso dell’ultimo episodio, a testimonianza della mia buona fede, avevo persino rinunciato al campo, ad andare in panchina come ho sempre fatto per stare vicino alla squadra, con l’obiettivo di starmene tranquillo in tribuna e non rischiare di essere provocato in qualche modo. Sono solo sceso negli spogliatoi, come sempre faccio per parlare alla squadra nell’intervallo, e mi sono trovato davanti un parapiglia. Pur rimanendone alla larga e arrivando a fatti già praticamente conclusi, sono stato additato come uno dei protagonisti. Sono convinto di riuscire a dimostrare la mia totale estraneità dai fatti e, stavolta più che mai, sono deciso a difendere la mia immagine: è necessario che mi sia permesso di riprendere, al più presto, il mio lavoro, per contribuire a raggiungere i nostri obiettivi.