Daniele Franco, la favola del centrocampista che fa volare la Turris

La storia del talentuoso centrocampista della Turris

14 Dicembre 2021

Redazione - Autore

Vola, vola sempre più in alto la Turris e non vuole guardare in basso. Partita con obiettivi ben diversi a inizio stagione, sulle ali dell’entusiasmo, la squadra di Bruno Caneo, è al momento al secondo posto in classifica del Girone C. Sono 8 le lunghezze che la separano dalla corazzata, nonchè capolista Bari. Ma chissà, questa Turris non si vuole proprio fermare. Guidata da quella spensieratezza e spavalderia quasi di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare. Al timone di questa realtà, però, non c’è solo la mano di Caneo, ma anche i piedi e soprattutto la testa di Daniele Franco. E’ lui il regista, è lui che guida e prende per mano la squadra da dentro al campo. 

Alla scoperta di Daniele Franco

Le storie come quella di Daniele Franco sono sempre le più affascinanti. L’intrigante realtà di chi non si dà mai per vinto e che, con il duro lavoro, ottiene sempre i risultati sperati. La Serie C ne è fortunatamente sempre più piena di queste storie, a dimostrazione dell’autenticità rilevante che ha questa categoria. Nato a Napoli nel 1994, Franco svolge la trafila nel florido settore giovanile del Napoli. Le qualità ci sono, ma la storia d’amore con la squadra della sua città finisce presto. Approda nella primavera dello Spezia, società che intravede in lui potenzialità. Due anni in Liguria per terminare il percorso di crescita e spiccare il volo, finalmente, con destinazione prima squadra. Arriva la chiamata dalla Torres, in Sardegna, nell’estate 2014/15, ma per Daniele è troppo presto. Zero minuti giocati. A gennaio 2015 si fa sotto la Paganese. La possibilità è buona, anche in virtù della vicinanza a Napoli, a casa. Qui fa il suo esordio in Serie C, collezionando in totale 6 presenze sino a fine stagione.

Ripartire dalla Serie D

Daniele, però, si accorge di dover fare un passo indietro per riprendere la spinta. Abbandona il professionismo per ripartire dalla Serie D. L’ultima categoria dilettantistica è la palestra migliore per tanti calciatori. Lui se ne rende conto e decide di firmare con la Massese, squadra della città di Massa, in Toscana. I suoi numeri iniziano a crescere, a prendere forma. Gioca 17 volte e sigla anche 1 rete. Ma è nelle due stagioni successive (2016/17-2017/18) che Franco trova la vera continuità. La chiamata è quella del Gragnano Calcio, società dell’area metropolitana di Napoli. Il ragazzo si riavvicina a casa e prosegue il suo processo di crescita. In due anni colleziona 57 presenze e 5 reti sempre in Serie D. Poi la scalata. Il telefono squilla ripetutamente, a chiamare è la Turris

Il presente alla Turris

Approda nella società di Torre del Greco nel 2018/19. La Turris è in quegli anni una delle realtà più ambiziose della Serie D. L’obiettivo prefissato è il ritorno tra i professionisti. Pochi sè e pochi ma, tanto lavoro, sia in campo che dietro alla scrivania. Ci vogliono però due anni per fare il famoso salto. Due stagioni in D in cui Franco è perno fondamentale della formazione campana, con 50 presenze totali. Poi, finalmente, la Serie C in vista della stagione 2020/21. Di nuovo. L’ultima presenza in questa categoria risale al 2015. Sono passati tanti anni, ma anche la testa di Daniele è diversa. C’è una maturità nuova a guidarlo ed è il momento giusto per lui di riguadagnarsi il tempo perso. Nella passata stagione gioca 31 partite, tutte da titolare, segnando anche 3 gol. Si guadagna il rinnovo annuale del contratto anche per il campionato 2021/22, quello attuale. Il suo allenatore, Bruno Caneo, gli affida le chiavi del centrocampo, lasciandogli piena libertà. Franco si sente ancora più responsabilizzato e alza ulteriormente il livello delle prestazioni. Prende in mano la Turris e inventa calcio. Col suo mancino si diverte e fa divertire. 13 presenze finora, 3 assist e 2 gol, di cui l’ultimo nel 18^ turno contro il Messina. La Turris continua a sorprendere, sulle ali, o meglio, grazie ai piedi educatissimi di Daniele Franco.

Credit Photo: Pasquale Colantuono

A cura di Tommaso Ferrarello