Adesso è ufficiale: il nuovo allenatore del Foggia è Fabio Gallo. La società ha scelto dunque il successore di Boscaglia. Ha firmato fino al 2023. In passato ha allenato la Ternana, sempre in Serie C, e ancora il Potenza nel 2021. Poi l’esperienza come secondo allenatore al fianco di Gianni De Biasi, all’Azerbaigian. Proprio l’ex C.t. dell’Albania ha parlato ai microfoni de La Casa di C per commentare l’arrivo del suo ex allievo: “Penso che farà bene, è l’uomo giusto. Sa gestire lo spogliatoio e ha grande personalità”, le sue prime parole.
De Biasi ha raccontato il Fabio Gallo calciatore, ai tempi del Torino: “Era un play-maker, un centrocampista di qualità. Era un organizzatore, un giocatore che aveva una grande personalità dentro lo spogliatoio, sapeva farsi valere con i suoi compagni. Aveva grandi qualità e una forte personalità, come giocatore era un po’ alla Pirlo. Era uno dei leader all’interno del gruppo”. Sulla sua nuova avventura al Foggia ha poi affermato: “Può fare bene, sono convinto. Ha grande qualità e personalità per essere un leader dentro lo spogliatoio, sa destreggiarsi bene con i calciatori, ha una grande dialettica ed esperienza. Lui poi ha allenato nel settore giovanile dell’Atalanta e in altre parti d’Italia, come alla Ternana. Credo possa mettere a posto tante cose”.
De Biasi ha poi commentato la situazione del Foggia: “Non mi aspettavo che partisse così male. Boscaglia credo che avesse tutte le carte in regola per gestire la situazione, però nel calcio non è tutto matematico e scontato, dipende da tante cose. Dipende dalla disponibilità dei calciatori e dalla loro voglia di mettersi in discussione, dall’ambiente e dalla collaborazione, cercare di coinvolgere quante più persone possibili”.
De Biasi ha poi raccontato le difficoltà che si incontrano nel fare l’allenatore in Serie C: “A volte è più complicato allenare in Lega Pro che in altri campionati. Il problema principale è che vieni snobbato perché sei in una categoria inferiore. Che tu sia un allenatore qualificato o un giovane che si sta mettendo in mostra e che quindi deve dimostrare le qualità che ha. Il tuo lavoro spesso viene sminuito per quanto tu possa essere bravo e aver ottenuto risultati importanti con squadre che sulla carta erano inferiori. Il problema del calcio – ha concluso il C.t. De Biasi – è chi ti valuta. Chi ti sa valutare? Non contano solo i risultati, che a volte possono rivelarsi un’arma a doppio taglio. Non sempre un allenatore ha gli interpreti giusti per portare avanti quello che si sta progettando”.
A cura di Manuele Nasca
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