A(n)imo Reggiana! Diana: “Destino e lavoro ci hanno restituito tutto, certo di questo finale”

A testa alta, sempre. Carattere scomodo, idee forti e umiltà: "Il destino ti restituisce tutto". L'intervista all'allenatore della Reggiana

Reggiana Diana
21 Aprile 2023

Redazione - Autore

A(n)imo Reggiana, sei in Serie B! Gioco di parole, mica tanto. Gioco di vittorie, di caparbietà e di determinazione. Sempre e comunque. Più forte delle critiche, più forte dei disfattisti cronici, più forte di quel “servil encomio” che non gli è mai appartenuto. A testa alta Aimo Diana. Un carattere scomodo, troppo vero, d’altronde. Figlio della gavetta, nonostante il nome “pesante”, mai mezza scorciatoia, mai mezza ruffianeria. Solo lavoro, idee e feroce determinazione: FeralpiSalò, Melfi, Sicula Leonzio, Renate, Reggiana… ‘ma chi te lo fa fare di andare lì, sei Diana…‘. Gli stessi, giustamente, che oggi salgono sul carro.

Aimo Diana Reggiana

Credit: Ac Reggiana 1919

“Il destino ti restituisce tutto”. Parola di Aimo Diana

190 punti in due anni di Reggiana, giocatori valorizzati, proposta di calcio (di C questa squadra aveva solo la categoria…). Nonostante la B mancata per un gol, un anno fa, di un portiere (Gagno), nonostante le tante voci dopo l’eliminazione ai playoff a Saló… “Sono uno che crede molto alle sensazioni. Mi interessa ciò che provo, ciò che sento. E undici mesi fa, quando ho scelto di ripartire qui, sentivo questo. Sentivo che il mio lavoro non era ancora finito, che ci saremmo ripresi tutto con gli interessi. L’anno scorso avevamo perso i 100 metri per un centesimo, proponendo calcio, meritando molto di più del triste epilogo di Saló, poi il destino ti restituisce tutto. Perché io credo nel destino…”.

Diana Reggiana

Credit: Ac Reggiana 1919

“Ragazzi, vi dico grazie”

Mai banale Aimo. Come il suo calcio, come il suo carattere. Come quando non vai in B con 86 punti ma non arretri di un centimetro perché conosci un solo antidoto: il lavoro… “Ora siamo felici, quel gol di Gagno ci fa meno paura… Dico grazie ai ragazzi splendidi, moralmente e calcisticamente, li ho sempre sentiti molto vicini a me. Con Goretti abbiamo lavorato davvero bene, nonostante tutte le difficoltà dopo un’annata come quella passata, la squadra per metà nuova e la necessità di cambiare modo di giocare. La molla è scattata dopo la sconfitta 5-0 a Fiorenzuola, ci siamo guardati in faccia, abbiamo capito che il passato non contava più… ‘Quegli 86 punti non tornano indietro…‘. E da lì è partito tutto… Siamo stati primi in classifica dal 20 novembre, certo i momenti difficili ci sono stati, qualche fantasma le ultime settimane lo abbiamo visto… anzi, lo hanno! Perché io, vedendo questi ragazzi allenarsi ogni giorno, ero certo di questo epilogo. Parliamo di uomini con la U maiuscola, di gente che ha dato tutto per la causa, di giocatori che avranno sbagliato 5 allenamenti in 2 anni! La nostra forza è stata questa, la determinazione feroce di voler portare a casa il punticino, penso ad esempio a Rimini, anche quando sapevamo di non riuscire a vincerla, di non voler perdere quando non potevamo vincere…”.

Aimo Diana Reggiana

Credit: Ac Reggiana 1919

Realismo e sincerità: Aimo Diana. “Futuro? Vedremo”

Il manifesto programmatico di ciò che è Aimo. Del suo calcio, della sua mentalità e soprattutto della sua umiltà. Nel mondo dei demiurghi, dei Soloni del “mio calcio” e molto altro. Perché Diana, non un cognome qualsiasi nel mondo calcio italiano, è rimasto quello che valigia in mano e si va a Lentini o a Melfi. Con entusiasmo e passione, senza retorica o altro.

Il futuro? “Vedremo! Avevo il rinnovo automatico con la promozione in B, ma vedremo! Ci siederemo e parleremo, i programmi devono essere condivisi sennò è inutile, finiamo per farci del male a vicenda. Siamo stati in trincea fino a pochi giorni fa, quindi non c’è stato nè tempo nè modo di parlarne, ora ci incontreremo e capiremo cosa sarà meglio per tutti. Se i programmi sono condivisi, basta una stretta di mano, altrimenti si vedrà. Io nella vita sono sempre ottimista e con la società ho un buon rapporto, comunque vada, non sarà di certo un problema il contratto…”.

La sostanza prima della forma, come sempre nel mondo di Aimo. Realismo e sincerità, poco importa di piacere agli altri, serve esser se stessi. Il resto lo decreta il lavoro. È storia nota, come in questo caso…

A cura di Lorenzo Buconi