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Solidità e carattere, il Legnago di Donati vuole i playoff: il rendimento da record

I numeri non sono tutto, ma a volte raccontano tanto. Come nel caso del Legnago di Massimo Donati, una delle sorprese più belle di questa Serie C. Un campionato da affrontare da neopromossa, dopo la promozione conquistata lo scorso anno. Un avvio non facile con 6 sconfitte nelle prime 11 partite. Poi la svolta. E per raccontarla partiamo proprio dai numeri di queste ultime 17 giornate. 8, come le vittorie. 9, come i pareggi. Una sola la sconfitta contro la capolista Mantova nell’ultima partita del 2023. Con il nuovo anno un rendimento da record, con la squadra ancora imbattuta. Una neopromossa da favola. Una favola diventata ormai realtà.

Credit: Legnago Salus e Team Vesentini

Fame

La fame, parte tutto da lì. La fame come il titolo della tesi di Massimo Donati e come quello spirito su cui ha costruito il suo Legnago: “Per me è il principio primario. Tra le storie che ho citato quella di Ronaldo il fenomeno, dalla povertà in Brasile a campione del calcio grazie alla determinazione. Se vuoi una cosa e fai di tutto, prima o poi la ottieni”, raccontò a Il Corriere del Veneto. Obiettivi da porsi e da raggiungere. Obiettivi come il ritorno tra i professionisti raggiunto con la promozione lo scorso anno o come il costruire una squadra che mantenesse una propria identità anche da neopromossa in Serie C. I riferimenti dell’allenatore sono chiari: “Ventura al Bari e Gasperini al Palermo. Tra gli allenatori di oggi che stimo sicuramente Vincenzo Italiano e Alessio DionisiHanno fatto la gavetta e sono arrivati ad allenare in Serie A con merito, non per grazia ricevuta.” Lavoro e sacrificio, gli stessi valori del suo Legnago.

Credit: Legnago Salus e Team Vesentini

Il Legnago di Donati

Sacrificio, lavoro e dedizione. Chiari i principi su cui costruire la stagione del ritorno tra i professionisti. E l’espressione tecnica e tattica della squadra di Donati è immagine fedele di questi valori. Una squadra solida in grado di mettere in difficoltà ogni avversario. “Non è difensivismo, ma partecipare tutti alla fase difensivaA volte giochiamo a uomo e altre ci chiudiamo, dipende dalla partita. Essere credibile quando dico che tutti sono importanti è il mio principio cardine“. La credibilità di una realtà che con umiltà si è approcciata alla Serie C, divenendone una delle rivelazione. Un inizio non semplice con le 6 sconfitte nelle prime 11 partite. Il ritorno alla vittoria nel derby veneto contro il Vicenza e l’inizio di una striscia positiva, interrotta dalla sola sconfitta contro il Mantova. Da quel 22 dicembre sono 12 i risultati utili consecutivi. E per tornare a quei numeri, la classifica dice 48 punti e sesto posto. Una favola diventata realtà.

Nicolò Franceschin

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