Da Conte al miracolo Serie A col Parma. Padova, la seconda giovinezza di Ceravolo

La nuova giovinezza dell'attaccante calabrese: rendimento incredibile in questo avvio di stagione

Padova Ceravolo
8 Novembre 2021

Redazione - Autore

La belva. Anzi Cerobelva9, per utilizzare il suo nickname Instagram. Non smette di stupire Fabio Ceravolo, l’attaccante del Padova che ha deciso di caricarsi questa squadra sulle spalle per provare ad arrivare al grande obiettivo. Classe 1987, ma la voglia è quella di un ragazzino agli esordi in Serie C come dimostrano le sei reti realizzate fin qui in stagione. Testa bassa e pedalare, come quella che impazzava sui campi del Sant’Agata di Reggio Calabria. Lui, un ragazzo di Locri, paese in provincia della punta dello stivale, cresce proprio lì negli anni della Serie A. In uno dei settori giovanili – quello della Reggina – che a quell’epoca erano pieni di giovani talenti: Simone Missiroli e Nicolas Viola per citarne alcuni. Considerato uno dei migliori prospetti della sua età, non ha mai viaggiato col vento a favore.

La Belva

Soprannome facile per un attaccante direte voi, ma che poco c’entra con l’essere un rapace d’area di rigore. A dargli  questo appellativo è Jacopo Balestri, suo compagno di squadra ai tempi delle giovanili della Reggina per via della sua postura. La Belva, pronta a sbranare i suoi avversari. Il miglior Ceravolo lo vedremo con le maglie della Ternana e del Benevento, ma anche con la sua Reggina. Con la maglia giallorossa sarà tra i mattatori della promozione in Serie A del 2015/2016: ben 20 le reti realizzate in 39 presenze. Un beniamino da quelle parti. Strepitoso il suo apporto anche con la maglia della Ternana: due stagioni consecutive in doppia cifra e 14 assist per i suoi compagni. Una macchina da bonus, parlando in termini fantacalcistici.

Parma e lo scotch sugli scarpini

Nel corso della sua carriera Fabio Ceravolo è stato tra i protagonisti della rinascita del Parma post fallimento. Una stagione incredibile, con l’attaccante calabrese che arriva al club ducale nella sessione invernale di calciomercato. 18 presenze e 7 gol, tanta quantità a servizio della causa. La scena decide di rubarla la sera del 18 maggio 2018. La classifica ad una giornata dalla fine è ostile per gli emiliani: l’Empoli è a quota 82, già ampiamente promosso in Serie A. Dopo di che c’è una sfida a distanza: Frosinone 71, Parma 69. La squadra di Fabio Ceravolo è costretta a vincere e sperare nella vittoria o nel pari del Foggia contro il Frosinone per tornare in Serie A.

Fabio Ceravolo

C’è Spezia-Parma: a Ceravolo bastano 11 minuti per sbloccarla: rete e giù sotto la curva ospite ad esultare. I minuti passano e le notizie da Frosinone non sono buone. I laziali vincono 2-1 e sono quasi in Serie A. Lì poi accade il miracolo: “Stavamo iniziando già a pensare ai play-off e a evitare gli infortuni eppure nell’aria si avvertiva qualcosa di magico. Lo capivo osservando i tifosi e anche i miei compagni”. Il Foggia segna al Frosinone a due minuti dalla fine, per il Parma è Serie A. A fine gara poi Ceravolo continuerà il suo racconto: “Avevo nascosto con lo scotch per scaramanzia la scritta “Serie A” sulle mie scarpette da calcio ma sentivo che prima o poi lo dovevo togliere perchè il sogno sarebbe diventato realtà”. 

Da Antonio Conte alla rinascita di Padova

Dopo l’exploit di Parma le cose non vanno benissimo per Ceravolo: una stagione in A con i ducali e poi due stagioni con la maglia della Cremonese in Serie B. Solo 5 reti segnate in tre stagioni. In pochi credono ancora in lui. C’è il Padova alla finestra che lo aspetta e lui ovviamente quando si tratta di dare una mano alla causa non si tira indietro. 12 presenze con 6 gol e 4 assist, strepitoso avvio di stagione. Dopo il pari nell’ultimo turno con il Mantova grazie proprio al suo attaccante, i veneti occupano momentaneamente il secondo posto in classifica a meno 3 dal Sudtirol capolista, complice un momento di difficoltà. Chi non lo sembra è proprio Ceravolo, uno che non è abituato a mollare, proprio come uno dei suoi allenatori ai tempi dell’Atalanta: Antonio Conte, uno di che di strada ne ha fatta: “Capii subito che era un predestinato. Notavo proprio il carattere di un allenatore che voleva emergere”. Il Padova si consola con il suo bomber: Fabio Ceravolo.

A cura di Francesco Marra Cutrupi.