“Il successo non viene solo con la vittoria, ma anche dal desiderio di vincere. Avanti Leoni”. Il ruggito è quello di Simone Guerra, attaccante della FeralpiSalò che, contro la Reggiana, ha deciso ancora una volta il destino della sua squadra. Due gol consecutivi ai playoff e entrambi al Turina di Salò, la sua casa. Sì, perché Simone ha trovato la sua oasi felice in maglia verde-blu e ora vuole continuare a sognare assieme ai suoi tifosi.
Gli sono bastati 3′ minuti per la zampata decisiva. Tocco sotto morbido a scavalcare Venturi e pallone in rete. Una delle tante prodezze a cui ci ha abituato l’attaccante piacentino. Cresciuto sotto la guida di Pioli proprio a Piacenza: “Mi colpì per la gestione del gruppo”. Poi la maturità raggiunta grazie alle sue esperienze in giro per l’Italia, ma è a Salò che ha messo le radici per costruire qualcosa di grande.
La firma contro la Reggiana non poteva che essere di Simone Guerra. Un vero e proprio amuleto quando si tratta di affrontare i granata. Con quello segnato al Turina sono ben nove i centri da avversario per l’attaccante, che agli emiliani ha regalato più dispiaceri che gioie. La particolarità è che quando segna lui contro la Reggiana la sua squadra non ha mai perso. Un dato che conferma la regola andando a spulciare le altre occasioni in cui ha segnato contro i granata.
Quattro le vittorie e un solo pareggio, quello per 4-4 dell’aprile 2017 dove Guerra segnò addirittura una tripletta. Poi solo gioie, le prime con la maglia dell’Entella (tre totali con i biancocelesti) e poi quelle in maglia verde-blu. Oltre al gol vittoria nella gara d’andata dei playoff, anche una doppietta al Città del Tricolore, che regalò i tre punti alla squadra allenata, in quella stagione, da Serena. Guerra sa come far male alla Reggiana. Una vera e propria bestia nera per Diana e i suoi ragazzi. Per Simone i conti sono ancora aperti e venerdì vuole continuare a far sognare la FeralpiSalò.
A Salò, Simone Guerra, è una vera e propria istituzione. Sono 70 le reti in 187 apparizioni con la maglia verde-blu condite poi con 27 assist. Un bottino davvero niente male per l’attaccante. Tante le prodezze in campo e tante le acrobazie che hanno fatto stropicciare gli occhi di tifosi e addetti ai lavori. Uno dei più belli? Forse quello in campionato contro la Juve U23. Una rovesciata all’angolino. Un gesto naturale quasi a replicare quelle del cartone Holly e Benji.
Il più importante, però, forse l’ha segnato contro la Triestina. Non tanto per la doppietta e la vittoria della sua squadra, ma per il messaggio che ha voluto mandare all’Italia e al Mondo. Quella scritta dietro alla sua maglietta dove Simone Guerra per una sera è diventato ‘No Guerra’, vale più dei 70 gol segnati fino ad ora. Un gesto semplice quanto indelebile per mandare un messaggio ad un popolo in piena sofferenza. Questo è Simone Guerra, estro e qualità dentro al terreno di gioco, capace di far emozionare non solo per i suoi gol.
A cura di Simone Brianti
Credit Foto: Ufficio Stampa FeralpiSalò
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