Credit: FeralpiSalò
Ogni campionato è fatto di momenti che segnano un prima e un dopo. Episodi e date che assumono un valore. Ed è il caso, forse, del successo della FeralpiSalò nella trasferta di Meda contro il Renate. È vero, i punti in palio sono sempre tre. È anche vero, però, che ci sono vittorie diverse dalle altre. Diverse per valore, avversario, tempi e modi. Ecco che in quel 4-1 della squadra di Vecchi si celano diversi significati. Il motivo? Ci torneremo. La classifica dice 54 punti e vetta della classifica. L’allenatore, nell’introdurre la sfida con i nerazzurri, aveva parlato di “9 finali”. La prima è stata vinta. Vinta con una prestazione di spessore, in cui la Feralpi ha alzato ancor di più l’asticella. Un equilibrio, carattere essenziale del suo percorso, trasportato a un livello superiore. Una dimostrazione di forza, immagine di maturità e consapevolezza. Il segnale è chiaro. Il primo posto in classifica da mantenere e un sogno da raggiungere.
Una vittoria dalle tante sfumature. Tutte espressioni della crescita di un gruppo che è protagonista e attore di un proprio percorso. E capiamo il perché, tornando a quei significati racchiusi nel successo di domenica. Partiamo dall’avversario. Il Renate rappresentava una sorta di “bestia nera” per la Feralpi di Vecchi. E lo stesso Renate era stata l’unica squadra capace di segnare 4 reti a quella che è la miglior difesa del girone A. “Favore” restituito, con un altro 1-4. Questa volta, però, a parti invertite. Secondo, il modo in cui questa vittoria è arrivata. Una vittoria in rimonta, dopo l’iniziale svantaggio. Ma, soprattutto, il carattere e la prestazione messe in campo. Una vera e propria dimostrazione di forza, immagine di una maturità che è ormai una variabile costante di questo gruppo. Una profonda e solida consapevolezza, lontana dal cadere in una presunzione di superiorità.
Consapevolezza delle proprie qualità e caratteristiche, la cui concretizzazione più nitida e chiara è stata espressa domenica. Tre punti per rispondere al successo della Pro Sesto, compagna in vetta, e per staccare il Lecco. E la forza di un gruppo nel costruire grandi stagioni sta anche nel comprendere l’importanza di determinate partite e fasi di un campionato. Domenica era una di queste. E il segnale è stato mandato. Ecco che la vittoria di domenica potrebbe essere uno di quei momenti. Un crocevia che segna un prima e un dopo. La corsa continua, ci sono 8 nuove finali.
Carattere indelebile della formazione di Stefano Vecchi è l’equilibrio. Un carattere espressione perfetta e sincera dell’universo FeralpiSalò e del suo percorso graduale e studiato. Una progettualità riportata nella costruzione e nella crescita della squadra e nella sua identità tattica e tecnica. E intervenire in un sistema che funziona non è semplice. Una particolare attenzione a non andare ad alterare quel supremo equilibrio, fondamentale per la dinamica del percorso. Se si legge il tabellino della partita contro il Renate si comprende come quel sistema, nonostante i cambiamenti apportati, non sia mutato. La doppietta di Guerra, il veterano, e le prime volte di Di Gennaro e Voltan, due nuovi acquisti. Le novità unite nella tradizione. Alzare il valore di un sistema senza comprometterne le fondamenta e l’essenza. Istantanee di un percorso e di un progetto. La FeralpiSalò c’è e vuole disegnare un ultimo e bellissimo tratto. Una Serie C da vincere e una promozione da raggiungere.
A cura di Nicolò Franceschin
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