Alexis Ferrante, bomber del Calcio Foggia con 9 gol in questo campionato, ha parlato questo pomeriggio in conferenza stampa. “Ringrazio per i complimenti. Sto bene e spero si possa continuare fino alla fine in questa maniera – dice l’attaccante – cercheremo di esprimerci attraverso i nostri mezzi”.
El Tigre, così soprannominato dai tifosi rossoneri, in passato è stato già allenato da Zeman ai tempi della Roma quando era un calciatore della Primavera. “Quella squadra era molto forte. Il tridente era Totti, Lamela e Osvaldo. Noi, nel nostro piccolo, forse assomigliamo un po’ anche a loro, ma poi ognuno ha i propri mezzi. Però devo ammettere di essere stato fortunato ad aver vissuto dal vivo quella squadra“.
L’attaccante ex Ternana ha poi approfondito il momento della squadra: “Sicuramente stiamo crescendo ed entrando nei meccanismi del meglio. All’inizio era una squadra completamente nuova e abbiamo fatto un po’ di fatica. Per entrare negli schemi di Zeman, devi impegnarti e non è facile. Bisogna essere sempre concentrati e pensare alle parole del mister, anche fuori dal campo”.
“Non saprei darmi un voto. Forse 6,5 o 7. Devo però ancora migliorare tanto e sono consapevole che partita dopo partita, posso fare di più. Sto segnando più degli altri, ma l’importante è sempre e solo il bene del Foggia“.
Sul prossimo match contro il Catanzaro, Ferrante dice “Sulla carta forse loro sono più quotati, anche perché la loro squadra è stata costruita negli anni. Noi però ce la giocheremo con tutti, dando il 110 per cento per portare a casa i punti. Sicuramente andremo lì per vincere e giocare la nostra partita”. Proprio il Catanzaro aveva cercato Ferrante in estate nel periodo di calciomercato: “Zeman ha influito sulla mia scelta. Questa annata può diventare stupenda. E se ho sbagliato qualcosa nella mia carriera, adesso posso rifarmi”.
Il bomber poi richiama il suo tatuaggio che dice “La mia famiglia e il calcio sono il senso della mia vita” e sul passato rievoca un bell’episodio ai tempi della Roma: “quando arrivai, Sabatini mi disse che avevano preferito me a Belotti. Anche perché ero più giovane. Una bella emozione”.
Infine, capitolo reti stagionali: “Non ho l’obiettivo di una quota gol. Spero sempre di entrare in campo e ripagare la fiducia dello staff e di questa città, che mi sta dando tanto affetto”.
A cura di Gabriele Mucelli
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