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Da svincolato a capocannoniere della Fidelis Andria: il Paolini che non ti aspetti

A ottobre la stagione di Simone Paolini è già da record: personale per quanto riguarda le realizzazioni, quello stabilito dal centrocampista della Fidelis Andria. I numeri non sono da capogiro ma sin qui dal sinistro del 25enne nato a San Benedetto del Tronto sono arrivate due reti pesanti. La prima ha firmato a tempo quasi scaduto il pareggio sul campo della Viterbese alla seconda giornata, la seconda ha aperto le danze nel pomeriggio di martedì, quando la Fidelis ha superato per 3-0 il Messina al Degli Ulivi e ha ritrovato una vittoria che in regular season (escludendo il playout di maggio contro la Paganese) mancava da sette mesi. E 4 dei 6 punti complessivamente totalizzati sin qui nel gruppo C di Serie C dal team di Mirko Cudini portano la firma di Paolini.

Paolini e la Fidelis Andria: un amore a fuoco lento

E dire che ad Andria Paolini era arrivato non certo con lo score di incursore in grado di aprire le difese avversarie: 7 gol in 138 partite tra i pro, la media di una gioia ogni 20 gare giocate senza mai superare il centro a stagione. “Ha grande senso di posizione e intelligenza nel farsi trovare libero nel posto giusto” diceva di lui il direttore sportivo Sandro Federico nel ritiro di San Giovanni Rotondo. Dove Paolini – cresciuto nel settore giovanile dell’Ascoli e in C con le maglie di Pontedera, Cuneo, Fano e Pistoiese – è stato in prova per più di due settimane.

Necessarie per rimettere in moto una macchina di un metro e 92 centimetri. E convincere lo staff tecnico a fargli firmare il contratto con la Fidelis. Oggi quelle parole del ds suonano profetiche: “Sa farsi trovare libero al posto giusto”. Vedere il 2-2 contro la Viterbese al 94′, con aggancio alle spalle della difesa avversaria e sinistro al volo, per credere. O l’1-0 al Messina, con tap-in dopo la respinta di Daga su Candellori.

Cudini, il centrocampo è il nuovo attacco

E la vena di Paolini ha avuto anche degli effetti sulle scelte di Cudini: dopo un avvio di stagione con il 4-3-3 e con un solo gol arrivato dagli attaccanti (quello di Orfei contro il Cerignola) aveva deciso di virare sul 3-5-2 e poi sul 3-5-1-1. Contro il Messina l’allenatore della Fidelis ha scelto un centrocampo più folto, con Bolsius unica punta e tre incursori alle sue spalle per colpire. Missione riuscita, come attestano i gol di Paolini e di capitan Arrigoni per il 3-0.

Nel mezzo, il centro di Bolsius, secondo attaccante a segno su 9 centri complessivi. Gli altri due sono di Urso, un altro centrocampista, e uno è della mezzala Candellori, in un elenco completato dal difensore Dalmazzi. “A centrocampo abbiamo più qualità che corsa, dobbiamo sfruttare al massimo gli inserimenti” ha detto Cudini dopo la prima vittoria campionato. E in casa Fidelis Andria ora il centrocampo è il nuovo attacco: garantisce Paolini, il capocannoniere che non ti aspetti.

Luca Guerra

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