FIGC, Gravina: “Taranto? Ripartirà dalla Seconda Categoria se salda il debito sportivo”

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina - LaCasadiC.com
Ecco le parole del presidente della FIGC Gabriele Gravina.
Nella giornata di oggi, giovedì 24 luglio, il Consiglio Federale si è riunito per comporre l’organico che parteciperà alla stagione 2025/2026 di Serie C. Un giorno importante per diverse squadre che hanno visto ufficialmente ratificata la loro partecipazione al prossimo campionato di C.
Lo sanno bene Inter U23, Pro Patria e Ravenna che, proprio quest’oggi, hanno avuto la conferma tanto desiderata. Oltre a questo, tra i temi trattati vi erano anche le informative del Segretario Generale, l’integrazione dell’organico per la Serie B femminile 2025/26, modifiche ai regolamenti, nomine di competenza e varie ed eventuali.
Al termine del Consiglio, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha svolto una conferenza in cui ha risposto alle domande dei giornalisti e ha parlato di diversi argomenti come il progetto di riforma dei campionati, il tema della sostenibilità e la situazione del Taranto.
Proprio su quest’ultimo, il presidente Gravina si è lasciato andare a una profonda riflessione: “Ci dobbiamo chiedere e interrogarci se una realtà come Taranto possa davvero vivere un calcio, voglio dire, di una categoria che possa creare o comunque alimentare un entusiasmo in quella città”.
Sul progetto di riforma dei campionati e sul tema della sostenibilità
Il presidente Gravina ha iniziato innanzitutto a parlare del tema della sostenibilità: “Quindi, esistono delle difficoltà oggettive nel sistema economico-finanziario nel mondo del calcio. Non solo in Italia, ma a livello globale. Il tema della sostenibilità è un tema reale, concreto. Io ritengo che la federazione possa fare molto in questo senso, ma ha bisogno di un grande supporto, di grande collaborazione da parte delle singole componenti. Ormai ci dobbiamo applicare alla voglia di correre per poter consentire un’iscrizione che poi non è sostenibile in termini di coerenza nella gestione del campionato e quindi nel far fronte agli oneri perché quelle società, come Triestina e Rimini, sono perfettamente in regola ai fini dell’iscrizione ma probabilmente non hanno disponibilità di finanza per affrontare un campionato. Però noi dobbiamo attivare dei meccanismi diversi. Evidentemente c’è qualcosa nel nostro mondo che consente l’ottenimento della licenza ma non consente la possibilità di coltivare la tutela di quella licenza”.
Gravina ha poi parlato del progetto della riforma dei campionati: “Noi dobbiamo intervenire su questo e abbiamo due strade: maggiore rigore in alcune norme d’ingresso, probabilmente su questo dobbiamo agire e ci stiamo lavorando, e una, che consentitemi, lo dico oggi ma poi lo ribadiremo: ho invitato oggi il consiglio federale a riacquistare tantissime energie in questo periodo perché a settembre ho in mente di riprendere in maniera molto incisiva, molto accelerata un percorso di riforma dei nostri format, dei campionati, di un sistema che oggi credo denuncia in maniera chiara un’esigenza di rivisitazione complessiva”.

Sul Taranto
Il presidente Gravina ha poi parlato della situazione del Taranto: “Non abbiamo avuto altre, in questo momento, se non diciamo sensazioni. La sua sensazione il consiglio federale riesce a fondare poco. Poi su questo apro e chiudo la parentesi per quanto mi riguarda l’affetto che mi lega a quel territorio. Oggi abbiamo deciso, perché le norme lo prevedono, sulla base di una richiesta di posizionamento della vecchia società Taranto, per intenderci, in un campionato che deve decidere il consiglio federale: abbiamo posizionato quella società in Seconda Categoria. Quindi il vecchio Taranto per intenderci che oggi è nelle mani del curatore fallimentare e che ha oltre 600.000€ di debiti, l’abbiamo posizionato in un campionato, perché questo dicono le norme, di Seconda Categoria a condizione comunque che venga saldato il debito sportivo. Restiamo in attesa, voglio dire, per capire in termini, questa è l’apertura e la chiusura della mia parentesi, di riflessione personale”.
Il presidente della FIGC hai poi concluso dicendo: “Ci dobbiamo chiedere e interrogarci se una realtà come Taranto, che sarà la città che ospiterà i giochi del Mediterraneo del 2026, uno stadio con investimenti stratosferici, una struttura meravigliosa, possa davvero vivere un calcio, voglio dire, di una categoria che possa creare o comunque alimentare un entusiasmo in quella città. Restiamo in attesa di quelle che saranno le sollecitazioni che arriveranno alla Federazione da parte dei soggetti interessati”.