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D’Andrea si prende il derby: il ritiro con Ribery e l’affermazione al Cerignola

Ci sono momenti e momenti nei quali segnare un gol. Poi c’è Filippo D’Andrea, che ne ha scelto uno davvero niente male. In un derby? Sì. L’attaccante classe 1998 dell’Audace Cerignola ha deciso infatti la sfida della 37^ giornata del girone C di Serie C contro il Foggia. Una rete che rischia di condannare i satanelli all’ 11^ posto fuori dalla zona playoff e di consegnare invece il 10^ alla sua Audace.

Credits. Audace Cerignola

L’esordio in D e l’esperienza granata

Con il pallone tra i piedi è incontenibile. Destro o sinistro? Non importa. La porta la sente come pochi. E’ il fiuto del gol che contraddistingue i grandi attaccanti. Filippo è un ragazzo umile e dotato di tanto spirito di sacrificio. Come spesso accade, eredita la passione dalla sua famiglia. Il primo passo importante lo muove all’Atletico Terme Fiuggi, squadra con cui gioca la Serie D conquistando persino la fascia da capitano. Segna 30 gol, serve 12 assist, il tutto in 83 presenze. Leader. Si capisce che non è uno come gli altri. Ecco allora l’esperienza alla Salernitana da cui impara molto. Ha modo di partecipare ai ritiri con la prima squadra confrontandosi con Ribery, Mazzocchi e Fazio. Prima di passare all’Audace Cerignola fa tappa a Seregno e Teramo, dove segna in totale 6 gol in 35 presenze.

Credits: Audace Cerignola

La consacrazione all’Audace Cerignola

Ci sono luoghi nei quali scocca la scintilla. Per Filippo D’Andrea il posto felice si chiama Cerignola. Ce lo confermano innanzitutto i numeri. Con la maglia gialloblù segna 18 gol e serve 7 assist in 72 presenze. C’è da fare una precisazione. Solo 13 di questi 18 li ha segnati quest’anno, ovvero in 36 presenze. Anche 5 dei 7 assist solo quest’anno. Il bomber classe 1998 sta vivendo la sua miglior stagione individuale della carriera. 3 gol nelle ultime 2 partite, di cui l’ultimo proprio al Foggia, dove ci ha giocato nella stagione 2020-21. La connessione con Malcore, un tandem d’attacco perfetto. Giocano uno in funzione dell’altro e viceversa. Senza mai pestarsi i piedi. Anche il numero 9 è infatti a 13 marcature. L’ultimo ostacolo prima di disputare la post season si chiama Giugliano. L’Audace ci crede, e fa bene. Con un D’Andrea formato prime tutto è possibile.

Alessandro Neve

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