La seconda giovinezza di Perucchini: “Ho la voglia di giocare di un bambino”

Filippo Perucchini (Foto Us Ancona) www.lacasadic.com
L’intervista all’esperto portiere Filippo Perucchini: “Mi sento quasi meglio adesso rispetto a dieci anni fa, attendo la chiamata giusta”
Sembra un ossimoro, ma forse è proprio vero che per tornare bambini basta solo crescere e diventare grandi. Grande, calcisticamente parlando, lo è Filippo Perucchini: nel suo curriculum il portiere classe ’91, originario di Bergamo, può vantare quasi 350 presenze in quindici stagioni tra i professionisti.
Una carriera di assoluto livello, vissuta per tanti anni in piazze importanti del panorama calcistico italiano come quelle di Lecco, Como, Lecce, Benevento, Ascoli, Empoli, Pistoia, Teramo e Ancona, in cui l’estremo difensore scuola Milan ha sempre dimostrato grande affidabilità e sicurezza tra i pali. Con il passare delle stagioni ci potrebbe essere il rischio che la passione per il calcio e le motivazioni calino, invece per Perucchini è esattamente il contrario: l’entusiasmo, infatti, è proprio quello di un bambino.
“Ho avuto la fortuna di crescere in un grande settore giovanile come quello del Milan, di giocare in piazze importanti e di aver vissuto partite, stagioni molto emozionanti. Quando cresci hai il sogno di poter arrivare a fare questo di lavoro, io ce l’ho fatta e ora la mia volontà è quella di continuare a giocare per tanti anni perché ho davvero la voglia di un bambino. Mi basta stare dentro al campo, ovviamente nel mio habitat naturale che è la porta, e sentire l’odore dell’erba per essere felice. Rispetto a qualche anno fa ho sicuramente un’esperienza e una consapevolezza diverse, avendo superato le trecento presenze nei professionisti. Insomma, mi sto vivendo davvero bene questa parte della mia carriera e vorrei che questo viaggio non finisse mai”.
Nella scorsa stagione Perucchini ha militato nel Legnago, arrivando a stagione inoltrata e non riuscendo a evitare la retrocessione dei veneti pur distinguendosi a livello personale: “Quando sono arrivato al Legnago la situazione di classifica era molto critica, poi avevamo avuto un buon momento e ci eravamo ripresi ma nella fase decisiva forse ci è mancata un po’ di esperienza, dato che la squadra era molto giovane. E’ un gran peccato, perché sarebbe bastato molto poco per riuscire quantomeno a giocarsi tutto ai playout”.
Perucchini: “Credo di poter dare anche molto”
Ora, il 33enne è alla ricerca di una nuova avventura: “In questi mesi mi sono sempre allenato, non mi sono mai fermato e anche adesso mi sto allenando con una squadra per farmi trovare pronto. Quando si è svincolati è sempre un periodo particolare, va bene l’allenamento ma mi manca molto l’adrenalina del match e la voglia di sentire il campo prima di una partita. Negli ultimi tre anni ho giocato un centinaio di partite, fisicamente sto molto bene: diro di più, mi sento quasi meglio adesso rispetto a dieci anni fa. Ho una voglia matta di ripartire e di scendere in campo.
Sono sempre in attesa con la speranza che arrivi la chiamata giusta, ora devo solo pensare a star bene e a restare in forma per essere subito pronto. Sicuramente nella mia carriera qualche partita, qualche situazione l’ho vissuta e credo di poter dare molto sia in campo che nello spogliatoio, anche nell’aiutare i ragazzi più giovani che magari si trovano alle prime esperienze”.

“L’Arezzo? Al momento è avvantaggiato. Sui gironi A e C…”
Il portiere, infine, ha parlato delle sue sensazioni dalle prime giornate di campionato e di chi vede tra le squadre favorite nei tre gironi: “Finora i gironi sono un po’ strani, nel senso che nelle prime partite ho visto dei risultati eclatanti che francamente non mi aspettavo. Il girone B è molto livellato, al momento la squadra più avvantaggiata è l’Arezzo ma attenzione anche alla Ternana che potrebbe venir fuori dopo il cambio di proprietà.
Per quanto riguarda il girone A, sarò scontato ma penso che per il discorso promozione sia uno scontro Vicenza-Union Brescia con il Lecco possibile outsider. Nel girone C penso che le favorite siano Catania e Benevento, ma alla lunga potrebbe inserirsi anche il Trapani che è partito forte ma deve fare i conti con la penalizzazione. In generale vedo una Serie C con diverse squadre importanti e soprattutto, anno dopo anno, con sempre più giovani. La novità dell’FVS? Può essere uno strumento utile per cercare di eliminare il più possibile gli errori chiari, ma ci saranno sempre il dibattito e le polemiche come ci sono con il VAR in Serie A”.