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Foggia, Barilari duro: “Lo 0-0 è una sconfitta. Negli ultimi 30 metri manca coraggio: serve una scintilla”

Enrico Barilari, allenatore. Credit: Sestri Levante

Enrico Barilari, allenatore. Credit: Sestri Levante

Le parole dell’allenatore del Foggia al termine del pareggio contro la Cavese

Il Foggia strappa solo un punto nel posticipo della 14ª giornata di Serie C contro la Cavese, in un Zaccheria quasi deserto che fa registrare il peggior dato di presenze nella storia del club. Al termine del match, l’allenatore rossonero Barilari si è presentato in conferenza stampa per analizzare la prestazione.

“Bisognava vincere”. Questo l’esordio dell’allenatore. “Sapevamo che con i tre punti saremmo saliti a 13 e ci saremmo messi lì in mezzo alle altre, sarebbe stata tanta roba. Ci abbiamo provato, soprattutto nel secondo tempo, ma è mancata la concretezza. Abbiamo costruito con il 4-3-3 proprio per evitare di giocare in mezzo, dove loro si chiudono stretti e ripartono velocissimi con Diarassouba, Sorrentino e gli altri. Volevamo girare palla veloce per farli spostare da una parte all’altra. A volte il possesso orizzontale può sembrare perdita di tempo, ma era studiato per creare spazi. Il problema è stato sulla trequarti: spesso ci è mancato il coraggio di fare la giocata decisiva. Siamo tornati indietro, abbiamo ripalleggiato all’indietro invece di rischiare la verticalizzazione. Qualche tiro pericoloso lo abbiamo creato, ma dobbiamo migliorare tantissimo in questo“.

L’allenatore si è soffermato anche sulla questione dei cartellini: “Non credo che i miei vadano a fare fallo volontariamente. Vorrebbero prendere il pallone, ma non riescono a calcolare i millimetri e toccano l’avversario. Non è cattiveria, è limite tecnico in certi casi. Io non mi pongo adesso se siano all’altezza o meno della categoria: posso solo dire che possono fare molto meglio di quanto abbiano fatto finora. Hanno una disponibilità incredibile e oggi (ieri, ndr) nello spogliatoio hanno vissuto lo 0-0 come una sconfitta pesante. Qualcuno viene criticato più del dovuto: Garofalo, per esempio, ha fatto una partita importante. Buttaro ha giocato fuori ruolo da centrale, Oliva da esterno destro e ha fatto vedere qualcosa. Ci sono piccoli segnali positivi su cui lavorare. Il tempo è poco, è vero, ma se fossimo a metà classifica parleremmo di crescita serena. Oggi dobbiamo fare tutto insieme”.

E sullo stadio vuoto, non poteva mancare il commento dell’allenatore: “A Foggia si sono vinte tante partite grazie al dodicesimo uomo. Incide, è evidente, soprattutto in certi momenti il pubblico ti fa fare quel qualcosa in più. Ma è una situazione sulla quale io non ho rimedio né possibilità di giudicare: sono arrivato da poco. A Trapani avremo i nostri tifosi e spero di fare una buona partita anche per loro“.

E a conclusione un commento su come si possono risolvere i problemi della squadra, soprattutto quelli mentali: “Serve una scintilla. Un gol avrebbe sbloccato tutto: autostima, energie. Con la palla dobbiamo inserire ogni seduta qualcosa di nuovo. Oggi il coraggio di palleggiare fino alla trequarti c’è stato, non era facile. Poi negli ultimi 30 metri serve quel qualcosa in più da parte dei giocatori tecnici. Piano piano dobbiamo tirarglielo fuori. Su cosa sta puntando di più in questo momento così complicato? Dobbiamo toccare tutto: tecnico, tattico, mentale, fisico. Facciamo sedute da quasi due ore, quasi senza giorni liberi. Li stiamo spremendo. La società non ci fa mancare nulla nel quotidiano. I ragazzi hanno voglia e disponibilità totale. Non so se funzionerà, ma lavoriamo tantissimo e di questo non ci sono dubbi”.